Un territorio vasto e unico, una regione nella regione. 45 produttori attenti e personali, ma uniti in un lavoro di produzione sinergico di valorizzazione del loro vino e della loro terra. Tutto questo è il Consorzio del Montepulciano Colline Teramane, che oggi fa un nuovo passo in avanti, unendosi al Consorzio Tutela dei Vini d’Abruzzo.
L’unione fa la forza, anche nel vino. Nuovo esempio di sinergia territoriale per promuovere meglio e con più energia il le loro denominazioni è l’Abruzzo. Il Consorzio Tutela dei Vini d’Abruzzo ha abbracciato nella sua realtà anche il Montepulciano D’Abruzzo Colline Teramane, prima denominazione di origine controllata e garantita della regione e il suo consorzio.
Un’unione importante, che mira a rafforzare nel mondo la percezione di eccellenza della produzione teramana, siglata dopo un percorso avviato più di un anno fa e fortemente sostenuto da tutti i soci di Colline Teramane, con l’obiettivo di aumentare la produzione, potenziare la promozione e la valorizzazione del nome.
Come afferma Enrico Cerulli Irelli, Presidente del Consorzio Colline Teramane: “Crediamo fermamente che questa sia la direzione giusta. Unirsi al Consorzio Tutela Vini D’Abruzzo, presieduto da Alessandro Nicodemi, significa credere nella collaborazione tra i diversi attori della produzione vitivinicola abruzzese, ciò che in un passato non troppo lontano sarebbe stato inimmaginabile. Un’azione che testimonia l’unità e la visione condivisa tra i produttori della regione”.
Da qui si comprende come i tempi siano cambiati, come le nuove generazioni e i nuovi attori del settore vitivinicolo guardano ben oltre le loro vigne, ma ad un ampliamento della conoscenza del territorio, del vitigno e in generale della denominazione stessa. Solo seguendo questa strada di visioni condivise si può pensare di posizionare bene la docg Colline Teramane sul mercato e nel panorama vinicolo. Inoltre lo stesso Montepulciano d’Abruzzo – con i suoi oltre 100 milioni di bottiglie – è il più rappresentativo tra i vini abruzzesi, oltre ad essere tra i primi tre vini doc prodotti in Italia.
Ed è lo stesso Cerulli Irelli che numeri alla mano conferma: “Ciò che iniziò come un sogno nel 2003 per 33 produttori è diventato, in due decadi, un baluardo di qualità e identità nella regione. Con oltre 600.000 bottiglie prodotte, un incremento del 50% negli ultimi due anni e 172 ettari di vigneto, Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo si è fatto interprete di un terroir unico, incastonato tra il Mare Adriatico e le maestose montagne del Gran Sasso e dei Monti della Laga. Un’unione di questo tipo accelera la promozione in Italia e all’estero e arricchisce di varietà territoriali il Modello Abruzzo con le molteplici sfaccettature che derivano dalle nostre zone”.
Il Consorzio di Tutela Vini Colline Teramane
Il Consorzio di Tutela Vini Colline Teramane nasce nel 2003 per tutelare, valorizzare e promuovere la prima denominazione di origine controllata e garantita della regione Abruzzo, “Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Docg”. Il suo territorio, come lo definiscono i produttori, è un Abruzzo speciale, racchiuso tra il massiccio del Gran Sasso e il mare Adriatico, comprendente 45 aziende in 31 comuni tutti nella provincia di Teramo, uno dei più interessanti distretti vitivinicoli della regione.
Un luogo che non si può sintetizzare facilmente con numeri e qualche aggettivo, vista la varietà enorme dell’ecosistema, la tradizione e la convivenza secolare tra vigneti, uliveti e boschi, senza tralasciare la storia dei borghi e la cultura di cui sono portatori. In questa terroir intrinseco di elementi e complesso nella sua essenza, dove l’uomo e il suo sapere è componente attiva e imprescindibile di questo intreccio, si produce il Montepulciano d’Abruzzo che ha dato e dà vita a vini unici.
All’interno del Consorzio agiscono 45 produttori che si legano in una comunità ben precisa, ognuno con la propria personalità individuale. L’obiettivo è comune ed è quello di perseguire la qualità a scapito di produzioni massive, imponendosi un disciplinare rigoroso, estremamente più restrittivo rispetto a quello del Montepulciano d’Abruzzo doc che vuole: rese non superiori ai 95 ql. per ettaro per il Montepulciano d’Abruzzo DOC sono 140); divieto dell’allevamento a tendone per i nuovi impianti; densità di viti per ettaro non inferiore a 3.300 ceppi; obbligo di vinificazione e imbottigliamento all’interno della zona di produzione; immissione sul mercato non prima di 1 anno per la versione giovane e 3 anni per la riserva; la costante collaborazione con l’Università e l’Istituto Agrario di Teramo per il miglioramento continuo della qualità attraverso l’implementazione delle conoscenze e dell’innovazione tecnologica.
Viticoltori intraprendenti, che hanno scelto anche di preservare il territorio attraverso l’uso di pratiche agricole improntate alla sostenibilità ambientale – oltre il 70 per cento delle aziende, infatti, opera in regimi di qualità certificata come biologico, biodinamico e lotta integrata.
La Denominazione Colline Teramane Docg
Parliamo ora del vino, di quel celebre Montepulciano d’Abruzzo, vino vigoroso e di carattere, ma anche dalle molteplici sfaccettature e la DOCG Colline Teramane ci testimonia la varietà espressiva di questo vitigno, mai uguale e mai banale.
Vinificato prevalentemente in purezza (anche se da disciplinare è prevista un’aggiunta di Sangiovese fino al 10%) il Montepulciano Colline Teramane Docg può essere Giovane e Riserva.
Ciò che si definisce Giovane deve essere sottoposto ad un periodo di invecchiamento minimo obbligatorio di un anno, di cui almeno due mesi in bottiglia, mentre per la versione Riserva il vino fa un invecchiamento di almeno tre anni di cui uno in botte di legno e almeno due mesi di affinamento in bottiglia.
Nel bicchiere si presente di colore rosso rubino in tutte le sue sfumature, dal porpora al granato in base agli anni di invecchiamento, al naso è intenso e ricco di frutti rossi, al palato giustamente tannico, armonico e vellutato.
Il Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Docg è un vino che si sposa perfettamente con i sapori intensi, ma equilibratissimi della cucina teramana – in particolare nelle preparazioni a base di pecora e agnello – l’eleganza di questo vino si abbina anche con carni diverse, come brasato e stracotto, e con i formaggi stagionati.
L’esperienza ha insegnato ai produttori delle Colline Teramane che, se da una parte l’uva Montepulciano è in grado di dare vini piacevoli e tipici anche se giovani, per le produzioni da vecchie vigne, con grandi concentrazioni, c’è bisogno di lunghi affinamenti per dar loro piena realizzazione. Da questa consapevolezza, il Consorzio ha cominciato a lavorare alla modifica del disciplinare, al fine di accompagnare la Denominazione verso l’affermazione sempre più diffusa del proprio valore e il riconoscimento della forza identitaria del Montepulciano delle Colline Teramane che negli ultimi due anni ha avuto una crescita significativa grazie all’impegno del Consorzio di Tutela Vini Colline Teramane.
Oggi la denominazione si estende su una superficie totale di 172 ettari con una produzione annua di circa 600 mila bottiglie di cui almeno il 60% destinato al consumo nazionale e il resto all’esportazione. Un lavoro caratterizzato da una viticoltura esigente, vinificazioni non sofisticate e una profonda ricerca, per un vino che regala nel calice finezza e eleganza: segni distintivi e riconoscibili di questa Docg.