Oggi 13 maggio si celebra la giornata mondiale del cocktail, e noi abbiamo deciso di festeggiare in maniera un po’ insolita parlandovi dei cocktail ma…senza alcol. Si tratta dei mocktail e sono il nuovo trend di quest’anno che sta conquistando soprattutto la GenZ. Vediamo di cosa si tratta e cosa rende speciali questi drink analcolici.
Oggi 13 maggio si festeggia la giornata mondiale del cocktail, una ricorrenza significativa che ha origine negli Stati Uniti, per celebrare uno dei settori più importanti del food & beverage. Infatti già nel lontano 13 maggio 1806 Harry Croswell, editor del tabloid Balance and Columbian Repository, definiva il cocktail come «un liquore stimolante, composto da aromi di qualsiasi tipo, zucchero, acqua e amari».
Da quel momento è nato un vero e proprio mito: grande varietà di miscele, locali specializzati, appassionati e professionisti del settore, sono solo alcuni degli elementi che in tutti questi anni hanno ruotato intorno al grande fenomeno dei cocktail.
Ma come ogni fenomeno che si rispetti, anche questo ha trovato nel tempo nuove direzioni e nuovi mercati, tant’è che l’ultima novità sono i mocktail, ovvero i cocktail no-alcol che stanno conquistando soprattutto la GenZ. Vediamo di cosa si tratta e perchè sono diventati una vera e propria tendenza destinata a durare.
I mocktail sono la nuova tendenza della mixology 2024
Quando si parla di cocktail si pensa subito ad un mondo in continuo cambiamento, che ancora oggi non smette di regalare novità e sorprese.
Accanto ai grandi classici che spesso accompagnano le nostre serate e i nostri aperitivi, non sono mai mancate sperimentazioni differenti e innovative, sempre tese a soddisfare anche i palati più esigenti.
La tendenza di quest’anno è quella dei mocktail, ovvero i “finti” cocktail (dall’inglese “mock” significa “finto”) privati della loro parte alcolica ma non del loro sapore distintivo, da non confondere quindi con i classici analcolici o soft drink.
Il mocktail nasce con un duplice obiettivo: da un lato offrire un’alternativa realmente appetibile a chi non beve alcol, e dall’altro limitare il consumo dello stesso.
Seppur la tendenza sia esplosa nell’utlimo anno, in realtà i primi cocktail analcolici li troviamo già in Inghilterra tra la fine dell’800 e i primi del 900, periodo in cui nascono i primi bar alcol-free proprio per arginare il fenomeno dell’alcolismo.
Oggi sono molteplici i motivi che spingono a non voler consumare alcol: c’è chi vuole prestare più attenzione alla salute, chi proprio non lo regge oppure chi semplicemente durante una serata deve rinunciare all’alcol per mettersi alla guida.
Qualunque sia il motivo, non è detto che dobbiamo anche rinunciare a tutto ciò che un cocktail può offrire; possiamo comunque avere una bevanda elaborata, particolare che soddisfi sia la vista che il palato senza che necessariamente debba contenere alcol.
Il mocktail non è solo un drink analcolico
Parlare del mocktail come una semplice bevanda analcolica potrebbe essere piuttosto riduttivo, visto che dietro a queste preparazioni si celano studi e tecniche simili a quelle che portano alla realizzazione dei drink “originali” e alcolici. Anche i mocktail vengono preparati seguendo le stagioni ma giocando di più sugli ingredienti, virando anche su sapori molto particolari dati da erbe, fiori, distillati o infusi di botaniche.
Il mocktail infatti è una bevanda costruita, ideata e pensata per le diverse occasioni d’uso e i vari momenti della giornata; l’obiettivo è comunque quello di creare un’esperienza di gusto, che diventa il vero focus di questa novità del beverage; in questo modo il fatto che siano alcool-free diventa una caratteristica secondaria.
Un bravo bartender che si rispetti oggi deve saper fare dei mocktail che siano appetibili e intriganti, e senza l’utilizzo dell’alcol questa non è impresa così semplice. Seguendo questa scia, la nuova tendenza è quella di prevedere una vera e propria drink list esclusivamente per le bevande no-alcol, che sia ben strutturata e varia, in modo tale da soddisfare gusti diversi e non cadere sul banale anche quando si opta per una bevanda anallcolica.
Ovviamente per costruire una vera experience gustativa si può optare per un pairing, ovvero un abbinamento tra un drink e determinate pietanze, andando a creare un’armonia tra sapori, texture e caratteristiche gustative degli elementi coinvolti.
Di solito i mocktail vengono abbinati ad antipasti leggeri, piatti di pesce, finger food, formaggi leggeri e frutta fresca, ma anche verdure grigliate e dessert, e seguendo un altro trend del momento possiamo abbinare un buon mocktail anche alla pizza. Degni antagonisti dei drink alcolici anche per quanto riguarda aperitivi, brunch e cene, i mocktail vengono sempre più spesso proposti nei locali come opzione analcolica per accompagnare il pasto.
Di mocktail ne esistono sia di inediti, frutto della fantasia dei bartender, ma anche di ispirati alla loro versione originale: realizzati cioè con gli stessi ingredienti del drink classico, ma senza alcol. Quali sono i più buoni? Difficile dirlo, ma quelli più famosi e apprezzati sono sicuramente il Red Sunset, Virgin Moscow Mule e il Lemon Virgin Margarita.
Chi sono i principali consumatori di mocktail?
Oggi sono gli appartenenti alla GenZ i principali consumatori di mocktail. La generazione Z si distingue per la sua consapevolezza e il fatto di voler impegnarsi per raggiungere un certo benessere sia fisico che mentale. Tutto ciò che riguarda la cura della persona e la crescita personale è infatti oggetto di un certo interesse per la GenZ, e tra questi elementi l’alcol è sicuramente escluso.
Questo ovviamente non significa che tutti gli appartenenti alla generazione Z non bevono alcol, ma che tendenzialmente si cerca di limitarne il consumo oppure di trovare delle degne alternative.
E quale opzione migliore di un mocktail va a soddisfare questa esigenza? Un’ottimo modo per stare in compagnia restando sobri ma senza rinunciare al gusto e all’esperienza del cocktail. Tutto questo ovviamente ha contribuito a far crescere il mercato del mocktail, nonchè a farlo diventare una bevanda di tendenza, complice anche la viralità raggiunta sui social e i tutorial su come farli a casa.
I mocktail saranno i cocktail del futuro?
Stando al parere di alcuni bartender professionisti, i mocktail sicuramente non sono soltanto una moda passeggera. Di questa opinione è Nico Sacco, bartender del LAB a Viterbo che nel suo curriculum vanta anche un’esperienza dietro al bancone del Romeo Chef & Baker di Cristina Bowerman, che afferma: “Da quando ho iniziato a fare questo lavoro mi sono accorto che tra i drink più venduti ci sono gli analcolici: secondo me preparare un grande drink analcolico non solo è il futuro del settore, ma è anche una sfida per il barman stesso. È un po’ come fare la pasta aglio e olio: in tanti la conoscono ma in pochi riescono a prepararla come si deve. Con il drink senza alcol è la stessa cosa”.
Potremmo dire quindi che già da qualche anno si sta costruendo una vera e propria cultura dei mocktail, che rende questa tendenza qualcosa di più di una semplice moda passeggera.
Accanto ai nostri amati cocktail quindi aspettiamoci delle controparti analcoliche altrettanto valide, che potrebbero attirare in maniera ancor più decisa la nostra attenzione ed entrare a gamba tesa nelle nostre abitudini arricchendole di gusto e sapore.