Continua la nostra indagine nei consumi del vino e degli alcolici nel post pandemia. Vediamo quali sono i trend alcolici di questo momento, come rispondono i mercati alle novità e alla nuova tipologia di consumatore. E soprattutto quest’ultimo cosa sceglie e perché.
Sebbene rappresentino solo una piccola percentuale delle vendite nel settore del vino, i vini vegani certificati stanno guadagnando terreno. I produttori di vino stanno iniziando a prestare maggiore attenzione alle preoccupazioni dei consumatori riguardo al proprio benessere, nonché all’etica animale e all’ambiente. L’agricoltura biodinamica richiede che la fertilità provenga dall’interno dell’azienda agricola attraverso il compostaggio. Questo serve a massimizzare le attività microbiche nel suolo e a potenziare il “sistema immunitario” del vigneto attraverso metodi omeopatici che potrebbero suonare bizzarri e astrusi per alcuni ma sono totalmente comprensibili per altri. Questo tipo di agricoltura si basa sull’agricoltura biologica, che rinuncia all’uso di agrofarmaci e fertilizzanti sintetici, ma è per molti versi più rigorosa e molto più ampia. Ad esempio, la quantità della cosiddetta “miscela bordolese” (un fungicida a base di solfato di rame, calce e acqua) consentita nell’agricoltura certificata biodinamica è molto inferiore rispetto all’agricoltura biologica, lasciando meno rame residuo nel terreno.
L’impegno delle aziende produttrici di vino verso programmi di sostenibilità ambientale sta seguendo l’altrettanto sforzo sociale in tema ambientale, specie di fronte all’aggravarsi della crisi climatica. Così i consumatori stanno volgendo il proprio interesse sempre più verso quelle aziende che dimostrano sensibilità in tale direzione e la pandemia ha accelerato la svolta dello stile di vita del consumatore, che si è rivolto alle realtà locali e km0 che hanno avuto maggiore opportunità di creare un rapporto basato sui valori che li legano alla comunità.
Mercato del vino: le decisioni d’acquisto influenzate da sostenibilità e salute.
Nonostante non ci siano cifre precise su quale percentuale di vini venduti a livello internazionale siano vegani, un’analisi di Transparency Market Research ha previsto che il mercato del vino biologico/vegano nel suo complesso raggiungerà i 30 miliardi di dollari di valore entro il 2030, con un “aumento della domanda di conservanti -vini biologici senza emissioni, adatti ai vegani, a emissioni zero, certificati e biodinamici che probabilmente guideranno lo sviluppo del mercato” dal 2020 al 2030.
Si osserva inoltre una tendenza sempre più importante dei vari segmenti della popolazione suddivisi per fasce d’età a consumare prodotti differenti. Un esempio emblematico è la crescente richiesta da parte dei giovani nei confronti di bevande low alcol e analcoliche, in quanto sembrano più consapevoli della necessità di moderarne il consumo, e verso gli spumanti per la loro versatilità di utilizzo. Le maggiori tendenze riguardanti le bevande alcoliche nel 2022 secondo BevAlc Insights – il portale specializzato di Drizly dedicato ad analisi, dati e approfondimenti sull’industria e sul settore e-commerce delle bevande alcoliche – individuano una crescente popolarità di birra analcolica, attualmente al primo posto delle preferenze e spirits analcolici che hanno registrato addirittura un incremento del 200% rispetto all’anno precedente tra Millennials e Generazione X.
Mercato del vino: variazione dei consumi e abitudini post pandemia.
Se i modelli di acquisto e ciò che è disponibile nella vendita al dettaglio hanno una grande influenza su ciò che viene acquistato, anche le esigenze sottostanti dei consumatori giocano un ruolo importante. La complessa situazione sanitaria mondiale ha avuto e avrà nel prossimo decennio delle importanti ripercussioni sulle attività economiche, da cui non sono di certo esclusi i mercati agroalimentari.