Tra attese e ritardi di treni, valige, mappe e caos, il Mercato Centrale diventa luogo dove potersi fermare, rifocillare e godere di una vastissima scelta di cibi, tutti di ottima qualità.
La stazione Termini diventa Times Square. Luogo di ritrovo di migliaia di persone che ogni giorno pervadono le vie antistanti la ferrovia. Tra attese e ritardi di treni, valige, mappe e caos, il Mercato Centrale diventa luogo dove potersi fermare, rifocillare e godere di una vastissima scelta di cibi, tutti di ottima qualità.
Lo spazio di Mercato Centrale di Roma
Il Mercato Centrale nasce in uno spazio costruito su 2 piani, la struttura è aperta, ariosa e adatta ad ospitare gli artigiani del gusto che qui fanno valere al massimo la loro arte. Il progetto nasce a Firenze nel 2014 nello storico mercato coperto di San Lorenzo da un’idea di Umberto Montano, imprenditore della ristorazione e due anni dopo, nel 2016, arriva a Roma, ma è presente dal 2019 e dal 2021 anche a Torino e Milano. Quest’anno dunque, Mercato Centrale compie 10 anni.
Appena entrati, dopo pochi minuti di stordimento dati dalla grande quantità di gente che si riversa all’interno del mercato soprattutto all’ora di pranzo, si rimane piacevolmente colpiti dal design. Ciò che balza immediatamente all’occhio infatti, è l’enorme Cappa Mazzoniana, progettata dall’architetto Angiolo Mazzoni negli anni Trenta per il dopolavoro ferroviario e ripensata per accogliere il pubblico in gran stile, mantenendo intatto il meraviglioso rivestimento di marmo. D’impatto è il contrasto che c’è tra la strada e l’interno del Mercato. Se da un lato la centralità del luogo è un punto a favore, dall’altra la stazione Termini non gode di ottima reputazione, ma questo non infierisce in alcun modo nella percezione di un assetto curato nei minimi dettagli.
Il primo e secondo piano sono dedicati al pubblico; Il primo è dedicato al ristorante e ad uno spazio di lavoro e il secondo è stato progettato per eventi pubblici, privati, masterclass o presentazioni. È anche possibile prenotare tutto il Mercato in esclusiva e, su richiesta, si organizzano tour guidati tra le botteghe del Mercato e showcooking con gli artigiani del gusto.
Sembra che qui tutto possa prendere forma e che ogni idea abbia la capacità di manifestarsi. Si comincia alle 7.30 di mattina fino a mezzanotte, in un continuo moto di produttività.
Cosa mangiare – le 19 Botteghe di Mercato Centrale di Roma
L’anima pulsante del progetto sono gli artigiani e le loro botteghe, in tutto sono 19 e raccontano storie di cibo e persone, custodendo la semplicità e reinterpretando in chiave contemporanea la funziona del mercato. Si può scegliere di sedersi nella cosiddetta Piazza del Mercato, tra tavoli e sedie o optare per la formula take away. Non solo cibo ma anche vino, birra, drink e caffetteria.
Tra le botteghe del salato troviamo:
- Lo smashburger di Joe Bastianich
- Le empanadas argentine di Ernesto Claps e Giovanni Mercuri
- La mozzarella e i formaggi di Daniele Meini
- Il pane di Raffaele D’Errico
- La pizza – Marco Quintili
- Il tartufo – Luciano Savini
- Il vegetariano e il vegano di Marcella Bianchi
- Il sushi di Alessio Toiati
- Il trapizzino di Stefano Callegari
- Il girarrosto di Dennys G. Rodriguez
- La carne e i salumi di Dennys G. Rodriguez
- I carciofi di Dario Giliberto
- Il fritto – Supplizio di Arcangelo Dandini
- La pasta fresca – Bianca Molino – Dal Vecchio Pastaio
Tra le botteghe del dolce troviamo:
- La sfogliatella napoletana di Sabato Sessa
- La pasticceria di Federico Prodon
- Il gelato di Günther Rohregger
Fare sistema e creare collaborazioni e sinergie è ciò su cui si concentra Umberto Montano, credendo fermamente che questo sia il punto focale del fare impresa in Italia, con una giusta dose di ambizione e competizione. Traguardo che in Mercato Centrale è stato ben raggiunto.