Le pizze buone due volte!

Ci sono pizze buone e quelle doppiamente buone. Ed è proprio di queste che vi vogliamo parlare in questo World Pizza Day 2025. Non importa come sia, bassa e croccante, napoletana, in teglia o alla pala, quello che vogliamo raccontare è perché nasce e quale messaggio porta con sé questa pizza buona due volte.

Dietro a tante pizze mangiate e pizzaioli conosciuti abbiamo scoperto una serie di progetti sociali e solidali che si alimentano proprio di lievito e farina. Che la pizza sia simbolo di condivisione e convivialità lo sappiamo e ci piace proprio per questo motivo, ma ci sono tante situazioni in cui riesce ad essere ancora più inclusiva e a diventare socialmente utile. E in questo caso ci piace ancora di più. Celebriamo in questo modo il nostro World Pizza Day 2025, raccontandovi una serie di belle storie e riconoscendo ad ogni pizza e ai loro artigiani non solo il valore culturale che questo piatto ha, in Italia e nel mondo, ma anche la creatività, l’entusiasmo e la gioia che sa suscitare in chi la mangia e in chi la fa.

Le pizzerie inclusive

Pizz’Aut, la pizzeria inclusiva che supera le barriere dell’autismo

Più che un progetto solidale è un vero progetto d’impresa a favore di ragazzi autistici, perché Nico Acampora ha dato a molti di loro una vita normale, un lavoro, uno stipendio e una responsabilità. PizzAut, la prima realtà ristorativa gestita da ragazzi autistici, un esperimento partito con un food truck itinerante e che ora si trova con due sedi. l primo ristorante PizzAut è stato aperto a Cassina de’ Pecchi (Mi) nel ed è gestito interamente da ragazzi autistici, dove trovare prodotti di qualità e a filiera corta, nel 2024 è nato il secondo Ristorante PizzAut a Monza, un luogo di inclusione ancora più grande e coinvolgente. Qui la pizza è pensata in modo semplice e genuino, un piatto famigliare e un momento di convivialità e festa, oltre che un modo per fare del bene. Per chi ci mette tutti i giorni le mani in pasta e la passione diventa uno strumento per liberare la fantasia.

Pit’sa: la pizzeria inclusiva e vegetale

A Bergamo troviamo il progetto Pit’sa, avviato nel 2022 dall’imprenditore Giovanni Nicolussi, una pizzeria profit che dà lavoro a ragazzi con sindrome di Down, creando un ambiente accogliente e unico. Le pizze sono preparate con ingredienti esclusivamente vegetali, fatta eccezione per alcuni formaggi provenienti da filiere sostenibili. Come tocco speciale, ogni pizza è accompagnata da una ciotolina di sugo al pomodoro, per fare la scarpetta con il cornicione e ridurre gli sprechi.

La pizza per il benessere mentale a Pisa e Scampia

A Pisa c’è la pizzeria Roba da Matti, inaugurata nel 2022 dall’associazione Alba, rappresenta un altro modello di inclusione sociale. Il progetto si concentra sul reinserimento lavorativo e sociale di giovani con problemi di salute mentale e disabilità intellettiva. Roba da Matti offre così non solo pizze, ma anche nuove prospettive e opportunità per chi ne ha più bisogno.

Sulla stessa scia nasce nell’estate del 2023 a Scampia La Matta Pizzeria, che a modo suo accende una luce di bellezza e speranza in un territorio complesso. Si tratta di questa pizzeria inclusiva che offre opportunità lavorative ai ragazzi del centro di salute mentale del quartiere e promuove laboratori di panificazione per i più piccoli. La Matta fa parte del centro polivalente La Scugnizzeria, un progetto visionario dell’editore Rosario Esposito La Rossa, definito dai suoi ideatori come una “piazza di spaccio creativa.” Questo spazio multifunzionale è anche libreria, bottega, teatro, luogo per eventi e mostre, “ospedale” dei libri, oltre a fungere da centro ecologico per la raccolta di oli esausti, pile, lampadine e medicinali. Un vero esempio di rigenerazione sociale e culturale.

Lorenzo Fortuna e il padellino Volando Oltre

Impasti, farina, lievitazioni e tanto cuore: è questa la ricetta speciale della solidarietà pensata e realizzata dal maestro Lorenzo Fortuna per circa venti ragazzi con disabilità intellettive della cooperativa sociale “Volando Oltre” e dell’associazione “Gli altri siamo noi” a Rende, che sono stati protagonisti, insieme al pizzaiolo cosentino, di un corso di avvicinamento all’arte bianca durato circa 4 mesi e terminato, per alcuni di loro, con la partecipazione al Campionato mondiale pizza Doc svolto di recente a Paestum. 

Da questo laboratorio è nato il padellino Volando Oltre farcito con la patata della Sila Igp e la Cipolla Bianca di Castrovillari e guanciale di suino nero croccante, che il pizzaiolo Fortuna ha messo in menù nella sua pizzeria Lorenzo Fortuna Pizza Chef a Rende (Via Bari, 34) e sarà tra le offerte fisse per tutto il 2025, per chi lo sceglierà verrà devoluto un euro in beneficenza per l’Associazione da cui prende il nome. Noi ovviamente lo abbiamo provato e vi possiamo dire che è buono due volte davvero!

Inciampo, la pizzeria inclusiva che aiuta dalle dipendenze

Si chiama Inciampo, proprio a voler sottolineare quegli errori che nella vita si possono commettere, ed è la pizzeria sociale dell’Associazione Insieme Onlus di Potenza che mira a favorire l’inserimento lavorativo nel settore della ristorazione di persone che hanno affrontato difficoltà legate alle dipendenze. Il loro obiettivo tramite la pizza è offrire un nuovo inizio, anche lavorativo, a chi ha affrontato forme di dipendenza da sostanze, ludopatia o shopping compulsivo. Prima c’è un percorso terapeutico sulle dipendenze che viene svolto all’interno della Onlus e che può durare da un anno fino a un massimo 18 mesi, a seguire  c’è Inciampo Pizzeria Bistrot, ultima dei progetti e delle attività di inclusione e sostegno messe in campo. In menu pizza di stampo napoletano, fritti, secondi piatti e dessert, le bevande sono tutte alcol free, ma non sono affatto banali: preparano infatti il kombucha e il kvass, antica bevanda fatta con il pane raffermo, e l’acqua è sempre gratis.

Le pizzerie solidali ed etiche

La Vita è Bella e il percorso Rinascita a Casal Di Principe

La Vita è Bella a Casal Di Principe potrebbe sembrare uno slogan e forse lo è veramente. Qui c’è Antonio Della Volpe pizzaiolo, già cuoco con numerose esperienze in giro per l’Italia, che approda al mondo della pizza in modo rivoluzionario. Come prima cosa torna nella sua terra e qui decide di aprire una pizzeria e farla diventare un punto di attrazione e di riferimento per gli appassionati del genere. E bisogna ammettete che la sua pizza è degna di nota in tutte le sue declinazioni. La sua forza è stata poi quella di avviare un progetto di valorizzazione sull’intero territorio di Casal Di Principe per creare sinergie costruttive con tutti i piccoli produttori di zona che con il loro lavoro e i loro prodotti danno lustro al territorio e farli conoscere. Le sue pizze utilizzano solo prodotti di filiera corta e cortissima e sceglie materie prime prodotte su terreni confiscati alla camorra o a basso impatto ambientale. E per amplificare ancora di più il messaggio ha creato all’interno della sua pizzeria un vero e proprio percorso degustazione, Rinascita Cap. II, dove oltre alle già consolidate Margherita Rinascita e Salsiccia e friarielli Rinascita vanno ad aggiungersi nuove pizze: la Tempo d’autunno, La mia montanara e il Padellino alla Genovese e sul fronte dessert Antonio Della Volpe rende omaggio al territorio con la Pizza polacca con confettura di mela annurca e cannella. E in questo singolo percorso troviamo la zucca della Fattoria sociale “Fuori di Zucca” di Lusciano, i funghi cardoncelli della Cooperativa sociale “Terra Felix” di Succivo e la confettura di mela annurca e cannella de “Le Ghiottonerie di Casa Lorena” di Casal di Principe, laboratorio che sostiene l’autonomia e l’inserimento lavorativo di donne vittime di violenza. 

Porta Pazienza: la pizza solidale e antimafia

Altro esempio virtuoso di pizzeria etica e solidale è Porta Pazienza a Bologna, nata nel 2020 grazie alla cooperativa sociale La Formica e pensata per promuovere il consumo critico e un impegno concreto per il cambiamento. Porta Pazienza promuove l’agricoltura sociale e sostenibile, offrendo opportunità lavorative a persone in situazioni di fragilità, con la pratica della “pizza sospesa,” sostiene chi affronta la povertà alimentare, mentre l’uso di materie prime provenienti da terreni confiscati alla mafia o da produttori che si oppongono al racket ne rafforza l’impegno nella lotta contro le organizzazioni criminali. Di recente il progetto si è ampliato con un laboratorio di cucina dedicato ai ragazzi autistici, per favorire inclusione e apprendimento.

Fiore Cucina: la pizzeria simbolo di legalità

A Lecco poi c’è Fiore Cucina è un ristorante e pizzeria che sorge in locali confiscati alla criminalità organizzata negli anni ’90. Il menu valorizza la stagionalità e il territorio, con piatti preparati con ingredienti locali, oltre a pizza e pane realizzati con lievito madre naturale e farine artigianali semintegrali. Gestito dalla cooperativa Olinda, in collaborazione con Arci Lecco e Auser Lecco, Fiore Cucina è un progetto di imprenditoria sociale che promuove i valori della legalità, dell’inclusione e dell’accoglienza, offrendo opportunità lavorative a persone in situazioni di svantaggio.

Pizza e non solo da Nuova Cucina Organizzata

Sempre a Casal di Principe c’è il ristorante e pizzeria di NCO – Nuova cucina Organizzata, a cui fa capo la Cooperativa Agropoli: qui cuochi, pizzaioli e camerieri sono persone speciali che si mettono alla prova e la cucina è quella della tradizione, che punta sulla genuinità e sulla qualità dei prodotti coltivati direttamente dai loro ragazzi presso la Fattoria sociale “Fuori di Zucca”. Si mangia anche la pizza, che ovviamente è quella classica quella napoletana secondo tradizione e secondo il disciplinare, e per i topping ci pensa sempre la fattoria sociale. Andare a pranzo o a cena da NCO è vivere un’esperienza unica: non è ciò che si mangia che fa la differenza, bensì l’atmosfera familiare, amichevole e il grande progetto solidale che sta dietro. Qui nessuno è un professionista, ma tanti clienti tornavano perché si affezionavano anche al personale e il progetto nel tempo è diventato grande articolandosi ancora di più e creando rete sul territorio, fino a diventare un sistema autosufficiente di produzione. C’è la Cooperativa Agropolia Casal di Principe che gestisce la parte ristorativa, la Cooperativa Al di là dei Sogni a Sessa Aurunca, che è il laboratorio di trasformazione alimentare, c’è la Cooperativa Eureka che si dedica alla produzione di vino, coltivando vitigni autoctoni come l’asprino; la Cooperativa Osiride che produce invece olio, e poi c’è Cooperativa La strada che si dedica alla produzione del cece di Teano presidio Slow Food.

La pizza che fa bene all’ambiente

La pizza sostenibile di Ciccio Vitiello e Gianni di Lella

E poi c’è la pizza che fa bene all’ambiente, come quella di Ciccio Vitiello e di Gianni Di Lella. Il primo sta a San Leucio a Caserta il secondo sta a Maranello (Mo) e seppur distanti entrambi “pizzaioli per il cambiamento” hanno in comune la visione che la pizza può aiutare l’ambiente, ma soprattutto educare a volere un mondo migliore.

Quella di Ciccio Vitiello è una pizza giusta, buona e rispettosa dell’ambiente, che dal 2022 trova forma nel suo personale progetto a seguito di un cambiamento radicale di vita e di pensiero. La sostenibilità è il pilastro centrale della sua attività, un progetto imprenditoriale complesso interamente dedicato all’ambiente e si distingue per una ricerca quasi scientifica sugli impasti, una selezione rigorosa di fornitori e materie prime di alta qualità, come farine provenienti da filiere protette e rispettose del pianeta. L’attenzione alla valorizzazione del territorio, al mondo vegetale e alle opzioni senza glutine si traduce in iniziative concrete, come un orto dedicato alla coltivazione di ortaggi per i topping delle pizze. Inoltre, l’impegno per l’ambiente include la drastica riduzione dell’uso della plastica, l’adozione di forni elettrici a basso impatto e altre scelte ecosostenibili che fanno di Cambia-Menti un esempio virtuoso di impresa responsabile.

Più a nord c’è La Bufala di Gianni di Lella. Tutto quello che il nostro pizzaiolo fa possiamo dire che ci mette il cuore e la testa, a partire dalla pizza fino a tutto quello che gira intorno ad essa. Si parte dagli ingredienti e si arriva alla tecnologia applicata, al design della pizzeria, al riciclo e al no spreco passando per l’utilizzo di energia rinnovabili. Tutto trova un posto in questo ingranaggio complesso che è l’azienda pizzeria. La bravura di Gianni è stata proprio quella di portare il territorio sulla sua pizza, di trovare produttori a filiera corta, di iniziare anche a coltivare il suo orto, di saper stoccare gli ingredienti e le preparazioni per aumentare la shelf life e non sprecare, così come dare nuova vita ad oggetti dismessi per arredare il suo locale, un esempio gli scarti delle ceramiche di Faenza per creare dei poggia posate, fino alla riduzione della plastica, del monouso, del tovagliato per evitare lavaggi continui e inquinamento. Un sistema perfetto, complesso da gestire, ma che innesca una reazione a catena dove ne beneficiano tutti: l’ambiente, le persone, l’economia.

BoB Alchimia a Spicchi e il Bob Fest, l’evento che sostiene la lotta al cancro.

Prima di chiudere questa carrella di pizze e pizzaioli, come non citare il BOB FEST, il festival della cultura enogastronomica che nello scorso 2024 ha trionfato in Calabria. L’idea è di Roberto Davanzo e Anna Rotella che già nel 2021 hanno proposto una prima edizione proprio nella loro pizzeria di Montepaone (Cz), si trattava di momenti di incontro e sinergia intorno alla pizza, con degli ospiti nazionali. Da queste prime edizioni in più puntate il BoB Fest è diventato un’unica grande giornata dove chef, pizzaioli, bartender, pasticceri da tutta Italia si riuniscono in una giornata di festa e di lavoro di squadra. Inoltre, il festival si impegna a promuovere la sostenibilità e la consapevolezza ambientale, incoraggiando pratiche responsabili e il rispetto per l’ambiente naturale che ospita l’evento. A fare da motore dietro questa idea non è solo l’amore per la propria terra, la pizza e la cucina ma anche il desiderio di aiutare tutte quelle persone che hanno affrontato e affrontano la battaglia contro il cancro, donando parte del ricavato in beneficenza alla Fondazione Airc.

World Pizza Day, quali sono le origini della giornata del piatto più iconico della cucina italiana.