A Torino da qualche anno si sperimentano nuove forme, colori e gusti tradizionali per uno dei capisaldi della colazione all’italiana: il cornetto.
Il cornetto, in Italia, lo abbiamo importato e perfezionato dalla Francia, dove veniva proposto nelle apposite Viennoiserie, (che a loro volta avevano mutuato questo prodotto dalla ricetta Viennese del Kipferl), la ricetta nostrana del cornetto italiano si è adattata ai gusti locali e regionali. Nel tempo è diventata protagonista della colazione al bar, come degli sketch comici di Nanni Loy per la trasmissione Specchio Segreto del ’64, nei quali Loy inzuppava il suo cornetto in caffè e cappuccini altrui, la prima Candid Camera Italiana
Il Cornetto cubico nelle sue versioni e declinazioni
Il cornetto cubico arriva in Italia a Torino, grazie all’ingegnerizzazione del promettente pasticciere Maicol Vitellozzi guidato dallo Chef Baronetto. Per il teatrale debutto del cornetto cubico il palcoscenico è quello della centralissima Farmacia del Cambio, dove dal 2019 si può degustare con il nome di “Crubik” dalla libera ispirazione al Cubo di Rubik. Il ripieno è nella più classica delle interpretazioni molto semplice: crema pasticcera. Il Crubik è diventato un must della pasticceria innovativa italiana, seguito da molte altre in tutta Italia ed è una delle colazioni più instagrammate.
Ad onor delle cronache, l’invenzione del cornetto cubico risale al 2018 ad opera del pasticciere svedese Bedros Kabranian che lanciò “Le Crube” dalla crasi dei nomi Croissant e Cube. Il Crubik 2.0 di Maicol Vitellozzi e la declinazione “spaziale” del suo Saturno.
Tornado al cubo, il giovane pasticcere Maicol Vitellozzi, a cui si deve il successo del Crubik della Farmacia del Cambio di Torino, ha appena aperto (insieme alla ex stagista del Cambio Francesca Corbo) Maicol-Croissant, Pane e Pasticceria nella quale ripropone una ricetta rivista e corretta secondo il suo gusto del Crubik 2.0 con sfoglia e ripieno variegati al cioccolato. L’inaugurazione del 23 marzo scorso è stata un successo ed ha permesso al pubblico di apprezzare molti altri prodotti più “tradizionali” insieme alla novità del Saturno, una frolla al cioccolato ripiena di ciliegie e mousse alla vaniglia di Tahiti. Sempre in tema spaziale, da assaggiare la limited edition “il Pianeta”, non il solito croissant cotto in uno stampo, ma un guscio di sfoglia croccante il cui ripieno è formato da un babà bagnato al caffè e crema alla nocciola.
Cornetto egizio? Torinese, ma a forma di piramide!
Nel 2023 è stata la volta di Roberto Miranti che ha regalato alla pasticceria Orsucci la sua passione per la ricerca in pasticceria e per l’Egitto con una dedica speciale al Museo Egizio di Torino: il suo croissant con impasto in stile francese al cacao e ripieno di gianduia a forma di Piramide.
La perfezione della Sfera
La Farmacia del Cambio, nel frattempo, si è espressa in un altro virtuosismo a tema croissant e, mentre Vitellozzi preparava il suo locale, la nuova Pastry Chef del Cambio Giorgia Mazzuferi ha creato con il suo team la “Sfera”, un impasto a tema croissant declinato in una sfogliatura intrecciata in modo tale da essere un tondo perfetto una volta sfornata. Ripieno al gianduia, è stato un prodotto frutto di sette mesi di ricerca e presentato al pubblico a marzo 2024 nella cornice dell’Horeca Expoforum di Torino. Sarà stato frutto di una suggestione per il passaggio delle finali ATP finals in città nel 2023? Sicuramente Sfera è in questo momento la protagonista di TikTok ed Instagram con una ricerca spasmodica dei pochi pezzi giornalmente disponibili, sfoggiati sui social.
Il Flat Croissant Torinese
A Torino è anche arrivato il “Flat Croissant” che negli ultimi tempi ha registrato un successo dilagante in tutti i continenti perché viene pressato in cottura e poi ricoperto e decorato all’esterno per “immersione”. Varie sono le proposte di gusto che vanno dal classico cioccolato a caffè, pistacchio a cioccolato e fragole, a Torino viene proposto dalla pasticceria Puddus Bakery di Grugliasco.
“Si parla tanto del bello che è nella certezza; sembra che si ignori la bellezza più sottile che è nel dubbio. Credere è molto monotono, il dubbio è profondamente appassionante. Stare all’erta, ecco la vita; essere cullato nella tranquillità, ecco la morte.” Oscar Wilde
Sicuramente Oscar Wilde, riconosciuto esteta, avrebbe avuto la sua opinione sull’ingegno e sulla bellezza percepita di queste opere di pastry-ingegno. Assistiamo ad una spettacolarizzazione del tema cornetto – croissant che appaga sicuramente gli occhi. Altresì, a nostro gusto, la consistenza e l’equilibrio tra la concentrazione della sfoglia, della pasta lievitata e del ripieno del caro vecchio cornetto italiano ha ancora molto da raccontare. Magari il cornetto – croissant (a seconda della scuola di riferimento) non attirerà il clamore e lo stupore estetico di questi capolavori di ingegneria dolciaria, ma addentatene uno ben fatto e dedicatevi qualche minuto a quella che resta un’esperienza degustativa insuperabile: dopo il primo morso, il resto dell’assaggio fatelo ad occhi chiusi!