Lazio e Cinema, nuovo volume de Le Guide di Repubblica

Un omaggio alla storia del cinema intrecciata alla regione Lazio, con la collaborazione di Vincenzo Mollica tra le firme scelte dall’ultimo volume de Le Guide di Repubblica. Un percorso tra luoghi, volti noti, senza dimenticare la cucina e i piatti tipici che ritornano come altrettante icone cinematografiche. A raccontarci tutto ciò Stefano Petrella in un’intervista.

Vittorio Storaro, Natalie Portman, Marco Bellocchio e Francis Ford Coppola, sono solo alcune delle firme che impreziosiscono l’ultimo volume de Le Guide di Repubblica, a cui si aggiungono i racconti inediti di Melania Mazzucco, Marco Lodoli, Paolo Di Paolo, Chiara Valerio e Antonio Pascale, nel nuovo capitolo che esplora la città di Roma e la regione Lazio a confronto con la settima arte.

Lazio e Cinema, un binomio da scoprire

Itinerari tematici, passeggiate nascoste e indirizzi del gusto. “Lazio e il Cinema” è disponibile in edicola dallo scorso 27 settembre 2022, con un percorso articolato tra cinque province, con oltre un secolo di storia del cinema e centinaia di pellicole cinematografiche che esprimono la bellezza dell’intero territorio scelto da Le Guide. Ventotto interviste con testimonial d’eccezione, ventinove passeggiate tra i luoghi iconici del cinema e diciotto ricette descritte da grandi chef e osti. Un volume di oltre 300 pagine, che porta per mano i lettori sui luoghi dei set, alla scoperta di inedite occasioni propedeutiche ad un turismo esperienziale.

Ad aprire il volume c’è Vincenzo Mollica, che ha trascritto ricordi felliniani fino alla proposta di un museo a cielo aperto dedicato ai volti del cinema laziale. “Ci sono delle facce di attori che rappresentano Roma come un monumento. La faccia di Alberto Sordi, se fosse riprodotta con gli stessi volumi del Colosseo e posizionata dall’altra parte dei Fori Imperiali, sarebbe più che un monumento, sarebbe un segno, un simbolo. Come lo sarebbe anche la faccia di Anna Magnani. Villa Borghese potrebbe essere un museo a cielo aperto con i volti di questi grandi attori, partendo proprio dalla piazza già intitolata a Federico Fellini, sotto Porta Pinciana”.

A seguire la sezione dedicata alle province scelte, introdotta da racconti di nomi come Melania Mazzucco per la Tuscia, Chiara Valerio per il Pontino, Antonio Pascale per la Ciociaria, Marco Lodoli per Roma e provincia, Paolo Di Paolo per la Sabina. Ad ogni capitolo si aggiungono le interviste di Francis Ford Coppola, Natalie Portman, Liliana Cavani, Cristina Comencini, Daniele Luchetti, James Franco, Emmanuelle Seigner, Filippo Nigro, Mimmo Calopresti, Gina Lollobrigida e Giuliano Montaldo. Seguono poi gli scorci ciociari di Christian de Sica e di Luca Manfredi e il rapporto con il Reatino di Daniele Vicari; ma anche l’amore per il Viterbese di Marco Bellocchio e di Francesca Archibugi, oltre al Circeo e alla provincia di Latina, di Dacia Maraini, Elena Sofia Ricci e Paolo Genovese. Per ogni territorio ci sono le Passeggiate nel Cinema, che conducono i lettori tra i set più suggestivi, dai Castelli Romani ai Monti Cimini, da Rieti all’Isola di Ponza, fino a otto itinerari interni alla città di Roma, dalla Garbatella all’Eur, da Campo Marzio a Monti, dal Flaminio all’Esquilino e al Pigneto, per poi arrivare ad un focus sulla Festa del Cinema.Dopo ognuna delle 29 passeggiate, non mancano i consigli su dove mangiare, comprare e dormire, tra ristoranti, trattorie, pizzerie, botteghe e luoghi del gusto, oltre a hotel, b&b e dimore di charme, per un totale di 612 insegne di qualità segnalate in tutto il Lazio.

“Cinecittà e i maestri del cinema” è il capitolo che esplora il rapporto della “fabbrica dei sogni” di Via Tuscolana e la città, attraverso articoli di approfondimento – tra cui due focus di Laura Delli Colli – e interviste agli artigiani del cinema, tra premi Oscar e nomi di fama mondiale, da Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo a Vittorio Storaro, da Gianni Quaranta a Nicoletta Ercole, da Francesco Pegoretti a Massimo Cantini Parrini, da Dalia Colli a Marco Spoletini, fino ai sarti del cinema Giovanna Buzzi e Odino Artioli.

«Questa guida nasce per illuminare un percorso di ripresa e far riflettere sulla straordinaria dimensione che ha una fabbrica dei sogni così legata alla Capitale e alle province laziali. Per testare la solidità dei progetti basta leggere queste pagine e vedere cos’è successo dal dopoguerra a Roma, nel Lazio, a Cinecittà, basta sfogliare la guida per ricordarsi cosa ha rappresentato e rappresenta questa grande industria culturale, quanti produttori, attori, registi, sceneggiatori, costumisti, direttori di fotografia, set decorator, scenografi, hairstylist, make up artisti, montatori, sarti, macchinisti, ha schierato in campo. Eccellenze mondiali, da Oscar», scrive il direttore de Le Guide di Repubblica, Giuseppe Cerasa, nell’introduzione al volume. Il Presidente della Regione Nicola Zingaretti, aggiunge: «La Guida di Repubblica, ancora una volta, ci dà la possibilità conoscere la nostra Regione da un punto di vista originale e fuori dagli itinerari più battuti. Pagina dopo pagina, scopriamo una rete di bellezze e di storia che s’interseca con le pellicole e l’intero territorio». Giovanna Pugliese, responsabile Cinema e Progetto ABC Regione Lazio, nella seconda prefazione, conclude: «Nel settore degli investimenti (settore Cinema, ndr) siamo la seconda Regione in Europa e in tutto questo periodo critico abbiamo provato a salvaguardare tutta la filiera. L’idea di una messa a sistema è riscontrabile anche nel nuovo hub online lazioterradicinema.it».

A chiudere il volume c’è la sezione Ricette del Cinema: un ricco menu dagli antipasti ai dolci, che parla di cucina tradizionale e di cinema, con 18 piatti apparsi nei film, che vengono interpretati dai migliori chef e osti di Roma e del Lazio in altrettante ricette. Così, ad esempio, la mozzarella in carrozza protagonista di una scena di ‘Ladri di biciclette’ è svelata passo dopo passo da Stefano Callegari; mentre la cacio e pepe di ‘Roma’ di Fellini è proposta da Simone Panella del ristorante Antica Pesa; o ancora, gli spaghetti aglio, olio e peperoncino de ‘Il Conte Tacchia’, sono riletti dallo chef stellato Antonello Colonna

L’intervista di Radio Food

In occasione della pubblicazione, abbiamo intervistato Stefano Petrella, giornalista de Le Guide di Repubblica, dirette da Giuseppe Cerasa.

Perché si dovrebbe leggere “Il Lazio e il Cinema”?

Perché è un viaggio straordinario attraverso il Lazio visto come sogno ad occhi aperti, grazie a decine di interviste e di passeggiate a tema che regalano esperienze uniche. E poi perché credo valga la pena acquistare la Guida anche solo per l’articolo d’apertura di Vincenzo Mollica, che ci regala uno straordinario spaccato della sua amicizia con Fellini, e per i cinque racconti inediti che introducono ognuna delle province del Lazio, ad opera di Melania Mazzucco per la Tuscia, Chiara Valerio per il Pontino, Antonio Pascale per la Ciociaria, Marco Lodoli per Roma e provincia, Paolo Di Paolo per la Sabina.

Quanto è importante la cucina nel cinema?

É fondamentale, soprattutto a Roma e nel Lazio. Tanto è vero che il volume si chiude con un capitolo di 18 ricette comparse in altrettanti film iconici per la città, da ‘Ladri di biciclette’ a ‘Il conte Tacchia’, rilette e interpretate da chef e osti di oggi, a comporre un ideale menu cinematografico da replicare, passo passo, a casa propria.

Stefano Petrella

Da dove nasce l’idea di questo specifico volume?

Dalla voglia di raccontare la regione italiana dove il cinema è protagonista da un punto di vista inedito, dando voce ad attori, registi e grandi maestri delle arti cinematografiche per proporre ai lettori esperienze di turismo nuove. E poi per dare, ai tanti cinefili che affolleranno la Festa del Cinema di Roma di quest’anno, uno strumento per scoprire tutto il buono e il bello della città e della regione. Infatti durante la Festa, per l’esattezza martedì 18 ottobre alle ore 17.30, presenteremo la Guida proprio all’Auditorium, appuntamento a cui i lettori sono tutti invitati.

Il cineasta più goloso e quello più bravo in cucina? 

In un bellissimo e lungo articolo della Guida, Laura Delli Colli ci racconta vizi e passioni culinarie dei grandi cineasti del passato e non solo. Traggo solo due esempi: Fellini che, al ristorante Vecchio Fico di Grottaferrata di Claudio Ciocca, la sera di ogni 25 dicembre, insieme con Giulietta Masina, si metteva personalmente ai fornelli per servire agli amici più stretti, a porte chiuse, i tortellini in brodo di Natale. E poi Luchino Visconti che, in pausa, aveva sul set una tavola semplice, riservata, rigorosamente apparecchiata però con una tovaglia candida, meglio se di lino, posate d’argento e una flûte di champagne.

Il piatto più iconico che ti fa pensare al cinema?

Secondo me sono i rigatoni con la pajata che si vedono in una delle tante scene iconiche de ‘Il marchese del Grillo’. Nella Guida il piatto viene proposto da Rossana Bravi del ristorante Pommidoro di piazza dei Sanniti, nel quartiere San Lorenzo, a sua volta un pezzo di storia culinaria della città e del suo rapporto col cinema. Basti pensare che è dove Pasolini ha cenato per l’ultima volta.

A cosa sarà dedicato il prossimo volume e quando uscirà?

Ad inizio novembre sarà in edicola ‘Lazio – Cammini e sentieri’, dedicato alla scoperta a piedi di decine di itinerari in tutta la regione, dalla Francigena alla Ciociaria, dalla via Amerina al cammino di San Benedetto.

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