Da Regoli poche regole: Crema Chantilly e Fragoline di Bosco sono il binomio perfetto!
Immaginate uno di quei classiconi in celluloide che tutti hanno visto e di cui conoscono le battute a memoria. Uno di quei film che hanno fatto epoca, tipo “Una Poltrona Per Due” trasmesso su Italia1 ogni Vigilia di Natale dal 1997 in poi… Ecco, la Torta delle Feste è più o meno così! Una sicurezza. Una coccola inaspettata. Una certezza in un mondo decisamente incerto. Quando alla fine dell’interminabile pranzo domenicale, sei pronto ad alzare bandiera bianca e a chiedere aiuto boccheggiando e muovendo un dito solo per indicare la bottiglia dell’Amaro del Capo, alle tue spalle arriva il cartone blu delle meraviglie. Una scatola con il manico in cima che si usa per portare in giro i dolci dalle pasticcerie alle tavole di tutta la città. Cartoni più o meno colorati, spesso sostituiti in epoca più contemporanea da quelle stilosissime scatole bianche very american style. Dimenticate i bianchi contenitori super cool e focalizzatevi su una domenica come tante, dopo aver consumato il difficile pranzo dalla suocera al termine del quale non può non esserci che lei, la torta crema chantilly e fragoline di bosco, la cui accoppiata richiama rituali lontani e abitudini primordiali.
Quella di cui vi raccontiamo oggi ha una provenienza lontana nel tempo, la sua ricetta infatti risale al lontano 1916. In pratica prima c’è la pubblicazione della Teoria della Relatività di Einstein e subito dopo a Via dello Statuto aprono la Pasticceria Regoli. Questi sono i due eventi più importanti di quel primo novecento e fatichiamo ancora a comprendere come la teoria di Einstein possa essere considerata più importante della torta di Regoli. In fondo c’è della sincera fisica applicata nel capire come quelle fragoline si reggano sulla soffice e setosa crema chantilly.
Un binomio perfetto che la Pasticceria nei pressi di Santa Maria Maggiore onora con grande impegno, celando indubbiamente un segreto di fattura. Perché non v’è alcun dubbio, di segreto deve trattarsi! Altrimenti chiunque la farebbe così, con quei 4 cm di crema dolce e giustamente corposa, smorzata dal leggero aspro delle fragole di bosco, per non parlare poi di quando i denti incontrano e si scontrano con la frolla. Se la perfezione fosse di questo mondo, la frolla di Regoli sarebbe considerata la tangibile espressione della ponderatio e Winkelmann, invece di scrivere trattati sul Doriforo di Policleto, si prodigherebbe in lunghe stesure di encomio alla fragranza di quella benedetta frolla. Un morso e vi cambia la giornata.
Arrivati a questo punto non ci resta che indicarvi dove. Il come mangiarla, lo lasciamo scoprire a voi. L’importante è che sia con amore!
Pasticceria Regoli, come e dove trovarla: sito ufficiale