La spesa degli italiani è sempre più indirizzata al benessere.

L’Osservatorio Immagino GS1 Italy rileva l’aumento dell’interesse verso prodotti alimentari con claim salutistici: un mercato che cresce tra rich-in e free from

Nei supermercati e ipermercati gli italiani mostrano una crescente sensibilità verso le etichette dei prodotti alimentari, sempre più ricche di claim relativi alla salute e ai benefici nutrizionali. Questa attenzione al benessere è emersa come uno dei fenomeni principali del 2023, come evidenziato dall’ultima edizione dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy. Questo report semestrale analizza i cambiamenti nel carrello della spesa, basandosi su informazioni provenienti da 139.302 prodotti, che rappresentano l’83,1% del fatturato del settore supermercati e ipermercati.

«L’attenzione al benessere è una tendenza molto forte e attraversa tutto il mondo del food, dalla domanda all’offerta, come testimoniano i dati presenti nell’Osservatorio Immagino» sottolinea Marco Cuppini, research and communication director di GS1 Italy. «Da un lato ci sono i consumatori, che sono sempre più informati sul rapporto tra cibo e benessere e che cercano prodotti alimentari con precise caratteristiche nutrizionali. Dall’altro le aziende produttrici, che ricorrono a un numero crescente di claim salutistici e che hanno anche modificato di conseguenza la formulazione e il valore nutritivo dei loro prodotti».

L’offerta orientata al benessere sta diventando una componente sempre più rilevante dell’assortimento alimentare di supermercati e ipermercati, influenzando significativamente le spese degli italiani. Questa offerta si suddivide principalmente in tre categorie:

  • “Free From”: prodotti privi o con minori quantità di alcune sostanze nutritive.
  • “Rich-In”: prodotti ricchi o arricchiti di nutrienti specifici.
  • Alimenti per allergici/intolleranti.

Il Free From

Il segmento “free from” è il più rilevante nel panorama dei prodotti alimentari, con 14.100 referenze che hanno generato oltre 8,1 miliardi di euro di vendite, segnando un incremento del +9,7% rispetto al 2022. I claim più performanti sono quelli relativi alla riduzione o assenza di grassi e zuccheri.

Il claim “pochi grassi” ha interessato 3.118 prodotti, con un aumento delle vendite del +0,4% a volume e del +11,5% a valore. Tra i prodotti che hanno ottenuto i migliori risultati ci sono lo yogurt greco colato, lo skyr, i biscotti tradizionali, il tacchino e il latte UHT. I 679 prodotti etichettati come “senza grassi idrogenati” hanno visto un incremento del +1,7% a volume e del +15,2% a valore, con una crescita trainata da biscotti salutistici e tradizionali, pasticceria, torte pronte e margarina.

Anche i prodotti con un minor apporto di zuccheri hanno registrato un’espansione significativa, con particolare successo per confetture, spalmabili a base di frutta, frutta conservata, biscotti tradizionali e bevande a base di frutta con zuccheri tra il 30% e il 99%. I 2.950 prodotti dichiarati “pochi zuccheri” hanno visto un aumento del +1,9% nelle vendite a volume e del +18,3% a valore, raggiungendo 1,4 miliardi di euro. I 1.754 prodotti “senza zuccheri aggiunti” hanno ottenuto un +5,4% a volume e un +18,5% a valore, per un totale di oltre 791 milioni di euro.

Rich-In: le 12 declinazioni salutistiche dei prodotti arricchiti

Nel 2023, il segmento “rich-in” ha visto una crescita del +10,0% con 10.825 prodotti che hanno superato i 5 miliardi di euro di vendite. Tutti i claim, tranne “iodio”, hanno visto un aumento nel fatturato, con “fermenti lattici” e “proteine” che hanno registrato un incremento nei volumi venduti rispettivamente del +0,3% e del +1,2%.

Le proteine si confermano come le protagoniste dell’anno, rappresentando il claim più diffuso nel mondo “rich-in” con 3.365 prodotti e il maggior fatturato (1,88 miliardi di euro), con una crescita annua del +12,8%. La domanda per prodotti proteici è trainata da latte fresco e UHT, formaggi grana e simili, e alimenti per sportivi.

Prodotti per intolleranze alimentari: dal gluten-rree al “senza lattosio”

Il segmento dei prodotti per intolleranze alimentari ha mantenuto una certa rilevanza nel canale dei supermercati e ipermercati, ma ha subito l’impatto dell’inflazione. L’Osservatorio Immagino ha monitorato sei claim su 10.991 prodotti, con vendite superiori a 4,7 miliardi di euro (+6,2% rispetto al 2022), ma con una diminuzione del -3,9% dei volumi.

Il claim “senza glutine” resta quello dominante, con 8.581 prodotti e vendite di 3,2 miliardi di euro (+5,2%), sebbene i volumi siano calati del -4,4% a causa di un trend negativo per affettati, maionese e uova di Pasqua. Il claim “senza lattosio” ha visto una riduzione minore nei volumi (-1,3%) e un aumento del fatturato (+8,9%), superando 1,9 miliardi di euro, grazie soprattutto agli yogurt funzionali. Una sorpresa del 2023 è il claim “senza uova“, che, sebbene minoritario con 160 prodotti e 27 milioni di euro di vendite, ha mostrato una crescita sia a valore (+12,8%) sia a volume (+3,6%), in particolare per pasta e biscotti salutistici.

Il Metaprodotto Immagino e il valore nutrizionale dei prodotti

L’Osservatorio Immagino è l’unico a monitorare il valore nutrizionale medio dei prodotti alimentari confezionati venduti nella Grande Distribuzione Organizzata (GDO). Il Metaprodotto Immagino rappresenta il “passaporto nutritivo” dei prodotti e si basa sulla media ponderata dei nutrienti indicati nelle etichette. L’analisi di 82.422 prodotti ha mostrato un aumento della percentuale di proteine e una riduzione degli zuccheri, mentre i grassi e i carboidrati sono rimasti stabili. Il Metaprodotto Immagino 2023 è composto per il 19,3% da carboidrati (di cui il 7,2% zuccheri), l’8,6% da grassi (di cui il 2,9% saturi), il 6,7% da proteine e il 2,1% da fibre, con un apporto energetico medio di 176,7 Kcal.

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