I prodotti di IV gamma sono sempre più apprezzati dagli italiani, anche se risentono ancora di pregiudizi e comportamenti sbagliati. È quanto emerge da un’indagine Bva-Doxa, e condotta nello scorso mese di maggio su un campione di 1.000 persone.
Comodi, sani, sicuri e sostenibili: i prodotti di IV gamma sono sempre più apprezzati dagli italiani, anche se risentono ancora di pregiudizi e comportamenti sbagliati. È quanto emerge da un’indagine Bva-Doxa, commissionata dal Gruppo IV gamma di Unione Italiana Food e condotta nello scorso mese di maggio su un campione di 1.000 persone.
IV Gamma: che cos’è di preciso?
Di fronte ad una serie di possibili definizioni di “prodotti di IV gamma”, solo il 34% sceglie quella corretta: “Sono Prodotti Ortofrutticoli di IV Gamma la frutta, la verdura e, in generale, gli ortaggi freschi, a elevato contenuto di servizio, confezionati in busta o in vaschette e pronti per il consumo”. L’11% risponde dicendo – erroneamente – che si tratta di “prodotti freschi, confezionati, da rilavare prima del consumo”, il 9% li confonde con i surgelati e il 7% con verdure in conserva.
Consumare più verdure e ridurre gli sprechi
Una volta condivisa la corretta definizione della categoria, i risultati mostrano la notevole penetrazione dei prodotti di IV gamma nelle famiglie italiane: quasi tre quarti degli intervistati li acquistano in modo regolare (38% abitualmente/tutte le settimane e 36% abbastanza spesso/due-tre volte al mese). Il 19% dichiara di acquistarli occasionalmente/una volta al mese o meno, e solo il 7% dichiara di non acquistarli mai.
Ma quali sono i principali motivi per cui gli italiani scelgono di acquistare la IV gamma? Il 58% dei rispondenti dichiara di acquistare prodotti di IV Gamma per la comodità e per risparmiare tempo, il 34% per la porzionatura, il 30% perché si evitano sprechi di prodotto, e il 26% perché sono prodotti che aiutano ad avere un’alimentazione sana, facilitando il consumo di verdure. E infatti, i principali vantaggi che gli italiani riconoscono ai prodotti di IV gamma sono: essere pronti all’uso (per il 39% del campione), non devono essere puliti e rilavati (19%), evitano gli sprechi (19%), sono sicuri dal punto di vista igienico e sono controllati (13%), si possono verificare etichetta (5%) e provenienza (5%).
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IV Gamma, insalata regina incontrastata
Tra i prodotti di IV gamma, la regina incontrastata è l’insalata in busta, acquistata dall’81% del campione, seguita da ciotole, sempre di insalata, (acquistate dal 40% del campione), frutta lavata e tagliata (30%) e zuppe (29%).
Per quanto riguarda la frutta di IV gamma, il 16% dichiara di comprarla abitualmente/tutte le settimane, il 27% abbastanza spesso/ due-tre volte al mese; il 33% una volta al mese o meno, mentre il 24% dichiara di non acquistarla mai. Nello specifico, tra le motivazioni di acquisto oltre a praticità e comodità (citate dal 61% del campione) spicca, con il 32% delle risposte, la “possibilità di consumare frutta esotica comodamente”. Il 17% degli intervistati dichiara di acquistarla perché rappresenta una merendina pratica per i bambini, e il 10% la utilizza nella preparazione dei dolci.
In relazione ad abitudini, luoghi e momenti di consumo, il 79% del campione consuma i prodotti di IV gamma a casa, il 24% in ufficio/a scuola e il 23% fuori casa. Il momento di consumo prevalente è il pranzo dei giorni feriali (indicato dal 59% degli intervistati), seguito dalla cena nei giorni feriali (53%), dal pranzo nei giorni festivi (30%), come fuori pasto (23%) e a cena nei giorni festivi (23%).
Freddo, sostenibilità e proprietà nutrizionali
Nonostante il grande apprezzamento degli italiani nei confronti dei prodotti di IV gamma, sussistono ancora comportamenti errati e false credenze. Alla domanda “Come conservi il prodotto una volta acquistato?”, ben il 63% dichiara di trasportare il prodotto dal punto di vendita a casa in normali sacchetti non refrigerati. Solo il 34% si comporta correttamente, trasportando i prodotti di IV Gamma all’interno di borse frigo.
“Questo dato ci ha sorpreso e ci ha confermato che è ancora importante fare cultura su questa categoria” – dichiara Andrea Battagliola, Presidente Gruppo IV gamma di Unione Italiana Food. “I prodotti di IV gamma sono verdure e ortofrutticoli freschi che, dopo la raccolta, sono sottoposti a processi finalizzati a garantirne la sicurezza igienica e la valorizzazione, seguendo le buone pratiche di lavorazione e mantenendo la catena del freddo. Questo mantenimento deve essere garantito dal post-raccolta al consumo e ogni attore della filiera, consumatore compreso, deve fare la sua parte”.
In relazione alla riduzione degli sprechi, per il 48% del campione la IV gamma è migliore rispetto agli ortofrutticoli freschi preparati in casa. Quanto all’utilizzo di acqua, il 39% è ben informato e dichiara che la IV gamma garantisce un risparmio idrico rispetto alla preparazione domestica, ma c’è ancora un italiano su quattro che sostiene il contrario. “Il prodotto di IV gamma, essendo già mondato, lavato e porzionato è a ‘scarto zero’. Gli scarti di produzione, inoltre, vengono riutilizzati al 100%, prevalentemente per l’alimentazione animale. Per quanto riguarda l’acqua, il procedimento di lavaggio industriale ne consuma circa il 90% in meno rispetto a quello domestico, a parità di prodotto”- commenta Battagliola.
Dal punto di vista igienico, il 29% del campione ritiene che la IV gamma sia migliore rispetto agli ortofrutticoli freschi preparati in casa. Analogamente, dal punto di vista nutrizionale quasi un italiano su cinque non sa quanto i prodotti di quarta gamma che consuma siano nutrienti: “Dal punto di vista nutrizionale, gli ortaggi di IV gamma sono equiparabili a quelli di I gamma; va inoltre evidenziato che, essendo già pronti per il consumo, in effetti incentivano il consumo di frutta e verdura in molte persone. Qualità e sicurezza vengono assicurate attraverso un lavaggio e un’asciugatura accurati. Il lavaggio, per il quale la normativa nazionale prevede almeno due vasche a ricambio continuo di acqua, avviene con acqua potabile e attraverso sistemi tecnologici avanzati che – a differenza del lavaggio domestico – garantiscono un prodotto sicuro e conforme a legge. È per questo che il Ministero della Salute consente di commercializzare il prodotto come ‘lavato e pronto al consumo’ – conclude Battagliola.
Infine, le aziende che operano nel settore godono di un’ottima reputazione: la stragrande maggioranza degli italiani riconosce loro un maggior impegno in termini di proposte e servizio (77%), innovazione (71%), trasparenza (72%), sicurezza (67%), e sostenibilità (66%) rispetto a dieci anni fa.