Avete mai sentito parlare del “Panino Sanizzo“? Si tratta di un panino espresso, riccamente farcito e fatto con ingredienti selezionati, tutti calabresi. In poche parole un panino buono e genuino, nel senso più vero del termine. Dove lo si può provare? Da “Mi ‘ndujo” la prima catena di fast food non industriale e tipicamente regionale, che vuole conquistare l’Italia. A marzo è stato inaugurato il quarto punto vendita a Rione Monti a Roma (in via dei Serpenti), dopo quelli di Valle Aurelia, Ponte Milvio e Piazza Bologna, senza contare i due di Rende (Cs) e quello di Cosenza. Progetto ambizioso, che punta a trasformare un panino, anzi “il paninazzo” in un vero ambasciatore di Calabria.
Il fast food calabrese
Esattamente il 12 novembre 2007, si alzava il sipario del Panino Genuino che nel corso degli anni si è trasformato nel format tutto calabrese di Mi ‘Ndujo. L’idea alla base di questo brand, come ci spiega Eugenio Romano, executive manager di Mi ‘Ndujo: “è la voglia di portare nel mercato della ristorazione italiana un prodotto non trattato, non industriale, semplice ed autentico. Inoltre la nostra mission è di riuscire non solo a soddisfare il bisogno del mangiare fuori casa, ma soprattutto rendere quel momento come un vero e proprio momento di conoscenza, esplorazione ed esaltazione del prodotto nostrano, rigorosamente calabrese, che dalla terra arriva in pochi passaggi al consumatore. In poche parole, il mangiare consapevole e con gusto, poiché in ogni combinazione c’è la sapiente fusione di quelle che da sempre sono le eccellenze della nostra regione”.
Il panino Sanizzo
Dietro, o meglio dire dentro, ogni Panino Sanizzo c’è la filosofia delle nonne calabresi. Come ci spiega Eugenio Romano: “Il panino sanizzo è il prodotto nostrano, genuino, quello lavorato e preparato sapientemente in tutte le case da noi calabresi. Il panino che ci preparavano le nonne e le mamme, che ci hanno abituato a gustare il meglio della tradizione calabrese. E noi vogliamo replicare tutto ciò rievocavando sensazioni, emozioni e gusto ad ogni morso”.
La qualità degli ingredienti
Tutti gli ingredienti sono locali, buoni e saporiti, ma soprattutto non trattati e sani come la farina biologica calabrese, salsiccia e soppressata (ricetta esclusiva Mi’Ndujo), caciocavallo tutto latte, pancetta locale, Cipolla di Tropea IGP, patate silane, ‘Nduja di Spilinga solo per citarne alcuni. E messi insieme nelle varie combinazioni danno vita alla variegata offerta di Mi ‘ndujo. “Per farvi qualche esempio, ci racconta Eugenio, tra i panini più amati abbiamo il “Mi’Ndujo” con pane bio appena sfornato, salsiccia Calabrese fresca, ‘nduja di Spilinga, caciocavallo tutto latte, patate novelle con buccia; il “Bisignano Top” che prevede doppio hamburger di carne fresca calabrese, pancetta croccante, caciocavallo silano, cipolla rossa di Tropea I.G.P, maionese; e il “Mi Sbunnu” con doppio hamburger, uovo, pancetta croccante, caciocavallo, cipolla rossa di Tropea, peperoncino, lattuga, maionese. Tutti panini sono pensati e creati internamente dai noi, oramai specialisti nelle combinazioni più “tipiche” grazie anche alla collaborazione dei nostri fornitori, con sui selezioniamo sempre le migliori materie prime, che arrivano fresche quotidianamente in ogni punto vendita”.
Inoltre come ci tiene a sottolineare Eugenio, ogni panino viene lavorato a vista: “Scherzosamente ci piace chiamarlo “il nostro piccolo show food”, perché fin dall’inizio abbiamo scelto di non avere segreti, lavorando davanti ai clienti in modo che si possa osservare e conoscere ogni passaggio della preparazione del panino che si è scelto”.
L’espansione di Mi ‘Ndujo
Dal 2007 in cui si realizza a Rende il classico “numero zero” di questo format, senza prevederne il successo, ad oggi sono passati tanti anni. Bisogna aspettare il 2019 con il primo grande passo a Roma. Oggi, a distanza di un paio d’anni, nonostante il lockdown e i problemi generati dal Covid, i punti vendita a Roma sono diventati quattro e altri due sono in cantiere. C’è un ambizioso progetto di espansione come ci conferma l’executive manager della catena: “che vedrà coinvolta ancora la città di Roma, e poi stiamo iniziando a pensare ad altre città italiane come Milano, Bologna, Palermo”. Espansione che è sintomo di ottimismo, oltre che di una offerta ben percepita: “Sì, c’è da dire che nonostante tutto, con quattro punti vendita aperti a singhiozzo nel 2020 abbiamo servito ben 270.000 clienti, un risultato incoraggiante se si consederano le difficoltà affrontate. E questi numeri ci confermano quanto il nostro prodotto venga ricercato e apprezzato”.
“Inoltre – continua Eugenio – durante l’ultimo anno di fermo, oltre a attivare delivery e asporto, il tempo è stato investito in una migliore organizzazione, nello studio di tutti gli aspetti del panino dalla qualità del prodotto fino al servizio e alle location, fino a creare una scuola interna con certificazioni e controlli affinché i dipendenti di Mi ‘ndujo possano rispettare tutti gli elevati standard qualitativi che come azienda ci siamo imposti”.
Impegno e passione
Insomma in questi 14 anni di lavoro e di panini farciti, l’impegno e la passione sono rimasti immutati, forse cresciuti, così come gli obiettivi che tutta la squadra di giovani imprenditori si è imposta: portare in giro per l’Italia una buona dose di Calabria in un format nuovo, ispirato alle tipicità e con un’offerta che si basa su prodotti della filiera corta calabrese, lavorati al momento per differenziarsi nel segmento dei fast food tematici. Un esempio concreto di quel binomio, così abusato, di tradizione e innovazione, che in questo caso si incarna alla perfezione e che grazie alla sperimentazione di abbinamenti cerca di trovare nuovi sapori per un consumatore goloso e sempre più curioso.