Non è semplice riassumere il Cirò Wine Festival 2022, né tanto meno fare una classifica delle varie etichette in degustazione. Nelle due giornate trascorse in questo angolo di Calabria ad alta vocazione vinicola abbiamo assaggiato le migliori espressioni del territorio, etichette storiche, le riserve e le novità di questi ultimi anni. Tra degustazioni tecniche, masterclass, visite in cantine e banchi d’assaggio noi di Radio Food abbiamo provato a individuare quei vini, che al di là della qualità tecnica, sono stati capaci di trasmettere un’emozione, di lasciare un ricordo.
Il Cirò come vino e denominazione rappresenta nelle sue molteplici forme delle espressioni personali, c’è un denominatore comune che è il territorio, ci sono poi stili e visioni che arricchiscono il panorama. C’è chi si lega alla tradizione e chi cerca di reinterpretarla. Dalla vigna alla cantina il lavoro fatto da questi produttori è minuzioso e accurato. E proprio per questo motivo una classifica sarebbe fuori luogo, ma sicuramente c’è chi si è distinto, c’è chi racconta Cirò e il suo mondo con una voce differente e a suo modo unica. Partendo dai bianchi autoctoni di Calabria, passando per il Cirò Rosato fino ad arrivare ai rossi abbiamo scelto di raccontarvi i nostri migliori assaggi, quelli che ci hanno colpito di più e a tratti stupito.
Ciro Bianco DOC Bio macerato “Diversamente” 2018 di Tenuta Del Conte
Tenuta del Conte è l’azienda della famiglia Parrilla, da quattro generazioni viticoltori a Cirò. Mariangela, Giuseppe e Caterina hanno raccolto le eredità del padre Francesco: quindici ettari di vigna e un grande rispetto per la propria terra. Dal 2010 i vigneti, impiantati tra il 1960 ed il 1965, sono condotti secondo il regime dell’agricoltura biologica, una scelta irrinunciabile per preservare l’equilibrio ambientale.
Si tratta di un Greco Bianco in purezza, con 24 mesi di affinamento in acciaio sui lieviti con battonage e poi bottiglia. Ambrato luminoso. Ad un primo approccio può sembrare un vino “locale”, invece è ampio e profondo, profuma di zagara, pesca, note iodate e erbe mediterranee. La lieve percezione tannica conferisce struttura e persistenza che è rinfrescata da note saline e agrumate. 12,5°
Cirò Rosato DOC Biologico 2021 Vigneti Vumbaca
Christian Vumbaca, dopo circa15 anni trascorsi a Roma tra studi e lavoro presso uno studio legale, abbandona la toga, per tornare nella sua terra natia, prima lavorando presso un’azienda cirotana, per poi nel 2019 mettersi in proprio, dedicandosi alla sua vigna e trasformando le proprie uve. Nascono così i vini dei Vigneti Vumbaca. Orientato al biologico ed al ripristino delle vecchie vigne ad Alberello, utilizza i principali vitigni della Doc Cirò: il gaglioppo e il greco bianco.
Di questa nuova azienda ci colpisce il Cirò rosato DOC, un Gaglioppo 100% lavorato in acciaio con affinamento per 5 mesi sulle fecce fini. . Rosa corallo intenso. Profumi floreali, calcarei, frutti rossi e salvia. Il sorso spazia tra una sapidità tagliente ed un’acidità di grande finezza che rendono il vino di facile beva ma mai banale. Buona persistenza, finale agrumato e ottime sensazioni retronasali, coerenti con il bouquet aromatico. Leggera sensazione tannica che dona vigore al sorso. 13,5°
Doc Cirò Rosso Rcs 2020 di Cerminara
Cerminara è un’azienda agricola a carattere familiare – alla quarta generazione – condotta da Pierpaolo, coadiuvato emotivamente e operativamente dai fratelli Sergio e Saverio. L’azienda, condotta in biologico, è costituita da vigneti e uliveti collocati nell’area del Cirotano. Dopo una lunga pausa generazionale, il 2020 segna finalmente la prima vendemmia in bottiglia. Attualmente vinifica in versione rosso e rosato il solo gaglioppo di differenti parcelle (Cirò DOC Rosso e Cirò DOC Rosato), ma ha nel suo patrimonio viticolo anche vecchie varietà clonali (anche di 60 anni) di Greco Nero e Greco Bianco, che arriveranno con la prossima vendemmia.
Il suo Cirò Rosso Doc colpisce al primo sorso. Si tratta di un Gaglioppo lavorato in purezza, dal colore rosso rubino poco penetrabile. Elegante, con profumi di arancia rossa, macchia mediterranea e leggera speziatura. Il sorso è pieno e coinvolgente, ma allo stesso tempo fresco e persistente. Garbata tannicità. 14,5°
Cirò Rosso Classico Superiore DOC Biologico 2018Di Cataldo Calabretta
Cataldo Calabretta, rappresenta la quarta generazione di una famiglia di viticultori, dopo la laurea in Enologia e Viticultura alla facoltà di Agraria di Milano ha lavorato in diverse aziende vitivinicole. Nel 2008 decide di ristrutturare l’antica cantina di famiglia. Da oltre 10 anni l’azienda è condotta secondo i dettami dell’agricoltura biologica, una scelta etica, che di anno in anno sta dando i suoi frutti, coltiva il vitigno Gaglioppo su terreni collinari situati nel cuore della “DOC CIRO’”. In cantina ha recuperato le antiche vasche in cemento, tra le più indicate per l’affinamento e la maturazione del vino Cirò.
Sempre un Gaglioppo al 100 % proveniente da vigne allevate ad alberello con affinamento in vasche di cemento per 10 mesi sulle fecce nobili. Alla vista granato splendente. Ottima complessità ed eleganza, profumi di melagrana, ciliegia matura, humus, radice di liquirizia, agrumi canditi, salinità marina che accompagna il sorso. Importante struttura ma molto agile nella beva, tannini maturi e perfettamente integrati con acidità e mineralità.