Il cibo è cambiato nel tempo, è cambiato il modo in cui viene prodotto, viene trasformato e conseguentemente mangiato e pensato. Ma allo stesso tempo il cibo ci cambia, modificato il nostro corpo, ma ha anche mutato il nostro modo di concepire la distribuzione, con il fenomeno della bottega che si trasforma continuamente in nuovi format. Il cibo che è anche comunicazione e immagine, in continuo mutamento, e rappresenta un’esperienza sempre più personalizzata.
Golosaria 2019
Ed è proprio il tema del “Cibo che ci cambia” il focus della quattordicesima edizione di Golosaria, manifestazione in programma da sabato 26 a lunedì 28 ottobre a Milano, presso MiCo, FieraMilanoCity, che mette insieme 300 artigiani del gusto, 100 cantine, 20 cucine di strada e oltre 80 eventi.
Il cibo che ci cambia sarà il tema principe di Golosaria Milano 2019, e la tre giorni ha lo scopo di trovare risposte a varie domande, quali ad esempio “quanto influisce il cibo sulla nostra società e sul nostro corpo?”
I temi dell’edizione 2019
Sotto la lente di ingrandimento le nuove sfide dell’agricoltura e dell’artigianato che devono rispondere a una crescente esigenza di salubrità e benessere; i nuovi format di ristorazione e di commercio che propongono nuove modalità di consumo del cibo; il cibo che cambia le relazioni, dal posto a tavola all’esplosione dei social media. Tante ipotesi, altrettante risposte e moltissime novità in questa edizione prossima a partire, come ci raccontano le menti e gli organizzatori, Paolo Massobrio e Marco Gatti, autori anche della celebre guida Il Golosario dal 1990.
La ristorazione che cambia
Quello di Golosaria è un percorso lungo quattordici anni, quattordici tappe sempre nuove, ricche di spunti di riflessioni, di ricerca sul territorio nazionale alla scoperta di produttori e di vignaioli virtuosi. E i due critici gastronomici non hanno mai perso un colpo, tirando fuori dal cilindro in ogni edizioni realtà lodevoli e molto interessanti. Tra cibo e vino l’indagine è lunga e complessa come ci raccontano: “Sono nati nuovi locali, si è preso atto che il pranzo o la cena non possono più seguire l’antico adagio di antipasto, primo, secondo e dolce. Oggi vincono quei locali che offrono le mezze porzioni – se non le tapas – accanto al servizio del vino a bicchiere. Non a caso il migliore ristorante dei 3.300 segnalati dalla nostra guida, Il Golosario ristoranti, è il Cjasal di San Vito al Tagliamento, che propone con successo questa formula”.
Spazio al vino
Se la ristorazione ha un posto privilegiato da sempre nel loro cuore, non è da meno il vino. Compie, infatti, 17 anni la sfida di Massobrio e Gatti di individuare ogni anno 100 cantine che meritano il podio, senza mai premiare quelle degli anni precedenti.
“È lo specchio dell’Italia del vino e per noi rappresenta un vero e proprio esercizio di ricerca che ci ha fatto conoscere dal vivo l’evoluzione qualitativa del vino italiano, in un arco di tempo ormai molto significativo” – racconta Paolo Massobrio: “Questo premio nasce, infatti 17 anni fa quando in Italia c’erano troppe carte dei vini fotocopia, con I soliti nomi noti, sempre gli stessi. Eppure eravamo di fronte a un risveglio della produzione italiana, sotto tanti punti di vista: nuove cantine e nuovi produttori si affacciavano sul mercato. E molti meritavano d’essere scoperti e premiati. Così abbiamo deciso di creare un riconoscimento per 100 cantine ogni anno, senza mai premiare quelle degli anni precedenti, proprio per far emergere questa novità”.
“E in tutti questi anni di degustazione – sottolinea Marco Gatti – è evidente la direzione dell’agricoltura contemporanea, che è quella di esaltare I valori dei territori, quasi in controtendenza rispetto al periodo in cui I vini subivano tutti la medesima tecnica di affinamento ed erano pressoché uguali. Oggi sembra di tornare alla radice del motivo per cui un territorio è a vocazione vitivinicola”.
Top Hundred
Anche in questa edizione di Golosaria si terrà la premiazione dei nuovi eletti Top Hundred, cento aziende che saliranno sul palco domenica 27 ottobre, insieme ai Fuori di top, cantine piccole o piccolissime, spesso nuove, con vini eccezionali scoperti a chiusura della selezione; e a completare il quadro la scelta di 21 Cantine Memorabili che rappresentano delle realtà e certezze storiche nel vino.
“Golosaria vuole essere la riscoperta del prodotto, della stagionalità, della spesa quotidiana. Questi sono I fari della nuova ristorazione italiana, che cerca la distinzione tornando alla terra ed evitando i comodi camioncini gourmet che rischiano di omologare verso l’alto un’offerta”. E’ questa la visione condivisa che Massobrio e Gatti vogliono far arrivare a tutti, consumatori da un lato, produttori e ristoratori dall’altro. Un’ottica vincente di distinzione, un consiglio sentito per salvaguardare e non tradire il marchio della made in Italy.