Nuova puntata del Glossario Gastronomico di Roberto Mirandola, un “kit di pronto soccorso” per frequentatori assidui di ristoranti, una raccolta di 750 termini per aiutare a comprendere meglio il linguaggio utilizzato nel mondo della ristorazione. Oggi è la volta degli anglicismi in cucina.
Bacon: a differenza della pancetta, per la sua produzione non viene utilizzato solo il ventre del suino. Si possono usare, infatti, altri tagli come gola, schiena, lombi o fianchi. La carne, una volta lavorata, va lasciata in salamoia e, dopo essere stata essiccata anche alcuni mesi, è cotta in forno, al vapore, bollita o affumicata. L’etimo deriva dall’inglese ‘bacoun’ e fa riferimento alla parte posteriore del maiale.
Brunch: colazione domenicale degli americani diffusa ormai anche in Italia. L’autentico brunch, dove vengono servite pietanze dolci e salate, inizia verso le undici del mattino e termina nel primo pomeriggio. È un pasto bilanciato composto da farinacei (pancake, pane o patate), proteine (uova, salumi, carne fredde o pesce), zuccheri (dolci e frutta) accompagnato da bevande come caffè e/o succo d’arancia. Il termine deriva dalla fusione delle parole inglesi BReakfast (prima colazione) e lUNCH (pranzo).
Chips: termine per indicare le patate fresche (talvolta anche altri ortaggi) tagliate a fette sottili di forma rotonda, quindi fritte espresse. Viceversa, le patate fritte tagliate a fiammifero sono chiamate ‘French fries’.
Cuberoll: taglio di carne bovino ricavato dalla parte anteriore della lombata, il cosiddetto 5 coste, perfettamente disossato e rifilato esternamente. Alla vista si presenta come un grosso cilindro di carne del peso di 3-4 kg con un buon livello di grasso costituito da sottili venature bianche nella polpa e una sorta di grosso “occhio” centrale. Tale livello di marezzatura lo rende uno dei tagli bovini più nobili, secondo solo al filetto.
Delivery: anglicismo utilizzato per definire la consegna a domicilio, anche se la forma più corretta e utilizzata in inglese è home delivery. Viceversa. il ritiro di persona presso il ristorante, o genericamente presso il ristorante, pizzeria, rosticceria o altro si traduce for collection, mentre per asporto con take away.
Food: termine spesso usato impropriamente in italiano per definire il mondo della gastronomia e della ristorazione in genere. L’espressione corretta è foodstuff, la cui traduzione in italiano è ‘prodotti alimentari’. Paradossalmente nel Regno Unito e negli Stati Uniti ‘food’ è meno utilizzato rispetto all’Italia in quanto nella lingua inglese è un vocabolo dal significato astratto o che fa genericamente riferimento a prodotti commestibili di qualsiasi tipo acquistabili o reperibili presso esercizi commerciali. È maggiormente utilizzato come parola composta: junk food, fast food o finger food, ad esempio.
Grill: parola inglese, entrata nell’uso comune, per indicare uno strumento per cuocere arrosto con o senza una vera e propria graticola. Solitamente il grill è composto da una resistenza elettrica che scaldandosi fornisce radiazioni infrarosse che penetrano rapidamente ed efficacemente negli alimenti, generalmente carne, portandoli alla cottura desiderata.