Ogni anno oltre 150 paesi in tutto il mondo organizzano iniziative per celebrare la Giornata mondiale dell’alimentazione, che quindi è una delle ricorrenze più sentite a livello internazionale.
Il 16 ottobre 1945, quarantadue Paesi si riunirono in Quebec, Canada, allo scopo di istituire l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO). Il loro obiettivo era quello di agire contro la fame e la malnutrizione e di occuparsi del sistema alimentare globale.
Dal 1979 ogni anno viene celebrata la Giornata mondiale dell’alimentazione e quest’anno essa ha coinciso anche con il 75° anniversario della creazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO).
Quest’occasione è, da sempre, una delle più note tra le Giornate internazionali delle Nazioni Unite: sono infatti moltissime le iniziative promosse ogni anno in oltre 150 Paesi del mondo. Questi eventi contribuiscono a diffondere una maggiore consapevolezza spingendo all’azione nella lotta alla fame e promuovendo la sicurezza alimentare.
Coltivare, nutrire, preservare. Insieme. Le nostre azioni sono il nostro futuro
La Giornata mondiale dell’alimentazione 2020 lanciando il tema “Coltivare, nutrire, preservare. Insieme. Le nostre azioni sono il nostro futuro”, ha voluto sollecitare la creazione di sistemi agroalimentari più resilienti e solidi e la diffusione di uno spirito di solidarietà globale. Entrambe iniziative vitali per risollevarsi dalla crisi e avviare una ricostruzione efficace.
Quest’anno la Giornata mondiale alimentare avviene in un momento in cui il mondo è ancora alle prese con la pandemia da COVID-19, un flagello che ha messo a nudo la fragilità dei nostri sistemi agroalimentari, che rischia di gettare milioni di persone nella morsa della fame.
“L’agenzia delle Nazioni Unite specializzata nell’alimentazione è stata creata all’indomani di una catastrofe. Tre quarti di secolo dopo, un altro cataclisma di portata globale ha mostrato al mondo intero quanto la sua missione sia ancora più importante” è quanto dichiarato da QU Dongyu, Direttore Generale della FAO.
“Ciò di cui abbiamo bisogno ora come ora – continua QU Dongyu – è un’azione intelligente e sistemica per portare il cibo a coloro che ne hanno bisogno e, in generale, per migliorare la qualità del cibo per coloro che ne hanno. Un’azione per impedire che i prodotti della terra marciscano nei campi per mancanza di efficienti catene di approvvigionamento. Un’azione per ottimizzare l’impiego degli strumenti digitali e dell’intelligenza artificiale, così da prevedere le minacce ai raccolti, far scattare automaticamente l’assicurazione sui raccolti e abbattere i rischi climatici. Un’azione per salvare la biodiversità da un’inesorabile erosione. Un’azione per trasformare le città nelle fattorie del futuro. Un’azione di governo per mettere a punto politiche che facilitino l’accesso a regimi alimentari sani. Un’azione avviata da agenzie come la FAO per diventare fucine d’idee da cui, al tempo stesso, scaturiscano azioni concrete, attraverso collaborazioni con la comunità di ricerca e il settore privato per realizzare tutte le potenzialità dell’innovazione.”
La lotta allo spreco alimentare
L’assegnazione del Premio Nobel per la Pace al World Programm Food (WPF) – l’agenzia sorella della FAO – ad una settimana dalla Giornata mondiale dell’alimentazione potrebbe inoltre rappresentare un nuovo stimolo a lavorare con maggiore solidarietà, decisione e impegno per porre, insieme, fine alla fame. E questo obiettivo lo si può ottenere soprattutto con la lotta allo spreco alimentare.
Come abbiamo già visto in questo articolo, lo spreco del cibo è la problematica principale da contrastare. Oltre 2 miliardi di persone non hanno accesso regolare a cibo sano, nutriente e sufficiente. Circa 135 milioni di persone soffrono di fame acuta e hanno bisogno urgente di cibo, nutrizione e assistenza per i mezzi di sussistenza.
Ogni hanno circa il 14% del cibo prodotto per il consumo umano va perso prima che possa raggiungere i mercati all’ingrosso. Se si riuscisse ad eliminare tale problema, secondo la Fao, si riuscirebbe a coprire i 3/5 del fabbisogno alimentare previsto entro il 2050.
Gli eroi dell’alimentazione
La Fao ha celebrato anche gli “eroi dell’alimentazione” raccontando le loro storie ed il loro impegno. Tra essi lo Chef Ali Ghzawi. Putul Rani, Ritah Alfred, Partage, Aylin Yildiz, Alberto Rebollo, Maria Fermanelli, Naima Penniman, Gruppo di donne Arzu e tanti altri…
Noi vi riportiamo la storia del Centro Agroalimentare Roma che, come molti produttori, hanno contribuito a rinnovare una lunga tradizione di acquisto di prodotti freschi, acquisto locale e aiuto ai vicini bisognosi.
Produttori, grossisti e distributori di prodotti agricoli freschi e pesce sono stati tra coloro che hanno continuato a lavorare dopo l’inizio della pandemia COVID-19. I membri del consorzio alimentare Centro Agroalimentare Roma hanno dovuto adeguare i loro metodi di lavoro per rispettare norme più rigorose in materia di igiene e sicurezza, spesso a costi operativi più elevati, garantendo al contempo la consegna di prodotti stagionali e regionali ai mercati di Roma e dintorni.
I membri del consorzio hanno anche collaborato con gruppi e servizi locali per aiutare coloro che non avevano le risorse per acquistare cibo nutriente. Promuovendo i loro sforzi con l’hashtag #TogetherWeWillDoThis, i membri del consorzio hanno donato oltre 400 tonnellate di prodotti freschi e pesce a circa 41mila famiglie nei soli marzo e aprile 2020, fornendo circa 2 milioni di porzioni di cibo.