Il gelato confezionato italiano guarda a una nuova stagione nel segno di una bontà sempre più sostenibile e amica del pianeta. Questo il risultato del rapporto di sostenibilità presentato dall’ Istituto del Gelato Italiano.
IGI – Istituto del Gelato Italiano, a cui aderiscono le più importanti aziende gelatiere italiane allo scopo di promuovere la conoscenza delle caratteristiche qualitative e del valore nutritivo del gelato confezionato, ha presentato al Food & Science Festival di Mantova il Rapporto di Sostenibilità 2020, estratto dal Report di Sostenibilità di Unione Italiana Food, di cui IGI fa parte.
Si tratta del secondo Bilancio di Sostenibilità del settore, redatto dopo 7 anni dal primo, e rappresenta la continuazione del processo iniziato nel 2013 per la rendicontazione e la gestione delle tematiche di sostenibilità di Unionfood, avvenuto con la pubblicazione del primo rapporto di sostenibilità nel 2014.
Gelato, il gusto della sostenibilità
“La nuova stagione dei gelati: il gusto della sostenibilità”, questo è stato il tema scelto da IGI per la quinta edizione del Festival, durante il quale sono stati analizzati i principali impatti ambientali del settore in materia di energia, acqua, CO2, rifiuti prodotti e il loro andamento negli ultimi anni, per attestare e valorizzare l’impegno dell’IGI verso un futuro più sostenibile.
I dati presenti in Bilancio sono stati raccolti nel periodo 2014-2020 e sono stati calcolati in modo puntuale sulla base delle risultanze di dati macroeconomici di mercato e dati provenienti dagli stabilimenti produttivi delle aziende che hanno partecipato all’indagine, poi elaborati da Unionfood.
Unionfood fa riferimento all’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite come punto di riferimento per l’integrazione dei Sustainable Development Goals (SDG’s) nella rendicontazione. Unionfood, inoltre, aderisce a iniziative quali: Alleanza delle Imprese italiane per l’Acqua e il cambiamento climatico e alla UN Global Compact.
“Il gelato confezionato è interprete di una tradizione italiana di eccellenza che ha intrapreso da tempo un percorso di innovazione e miglioramento a 360 gradi, costantemente aperto al confronto non solo con l’evolversi dei gusti, delle esigenze e delle abitudini di consumo, ma anche con i contributi che arrivano dalla ricerca scientifica e dalle nuove tecnologie allo scopo di garantire prodotti sempre più gustosi, sicuri, innovativi e accessibili a tutti” ha dichiarato Michelangelo Giampietro, Presidente IGI, medico dello sport e specialista in Scienza dell’Alimentazione.
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Cosa emerge dal Rapporto sul “gelato sostenibile”
I dati messi in evidenza nel Rapporto – presentato alla platea del Festival dal prof. Carlo Alberto Pratesi, Professore ordinario di marketing, innovazione e sostenibilità all’Università Roma Tre – testimoniano come la sostenibilità ambientale e sociale giochi un ruolo importante nel percorso di lungo periodo imboccato dal settore del gelato confezionato. Il Rapporto di Sostenibilità 2020, dimostra come i progressi nelle performance siano chiari sulla serietà dell’impegno dell’intero settore sia per rendere i prodotti “buoni” anche per il pianeta sia per indirizzare i consumatori verso scelte d’acquisto responsabili.
Approvvigionamento sostenibile delle materie prime, energia, gestione dei rifiuti, emissioni, acqua e packaging sostenibile sono i settori su cui si sono e si concentrano gli sforzi delle aziende oggetto di indagine del rapporto: Froneri Italy S.r.l.; Sammontana S.p.A.; Unilever Italia S.r.l.
Risultati come i 10.112.433 kg di anidride carbonica risparmiati all’ambiente, pari al ritiro dalla circolazione di 5.230 autovetture, i 7.103.742 kg di rifiuti recuperati e avviati al riciclo o alla valorizzazione energetica o ancora il 100% dell’energia rinnovabile da rete certificata con Garanzia di Origine non sono farina del sacco di uno storytelling “verde”, bensì i solidi mattoni con cui si può costruire una nuova stagione e un futuro accettabile per le prossime generazioni.
“Quando si parla di sostenibilità, troppo spesso la conversazione si ferma ad un livello alto, quello dei principi generali e dei buoni auspici – ha commentato il prof. Carlo Alberto Pratesi, Professore ordinario di marketing, innovazione e sostenibilità all’Università Roma Tre – passare dalla teoria ai fatti concreti richiede uno sforzo in più alle aziende, sia nella selezione delle azioni, sia in termini di educazione dei consumatori che troppo spesso assumono atteggiamenti guidati da pregiudizi o scarse competenze scientifiche. Tutto ciò vale in tutti i mercati ma, in particolare, nella filiera agroalimentare della quale fanno parte i gelati confezionati”.