L’evento del 3 luglio sul Frascati ,“Giovanile, Vulcanico e Sostenibile” ha dato dimostrazione al pubblico presente alle Masterclass, della potenza e unicità dei vini vulcanici, custodi di storie primordiali. Queste uve figlie di viti che assorbono gli umori dei suoli stratificati, portatori di conoscenze ancestrali, ripagano donando vini minerali, complessi, sicuramente non accomodanti, ma unici.
Nella Campagna Romana, a meno di 30 km a sud est di Roma, si trova una tra le più importanti aree vulcaniche del centro Italia, con i suoi Maschio delle Faete e Vulcano Laziale, o Monte Cavo, che raggiungono i 950 m sul livello del mare. Con pendenza variabile tra i 70 e i 500 m, si estendono terreni coltivati a vite, la cui esposizione verso la piacevole brezza marina del Mar Tirreno e le radici che affondano nei lapilli vulcanici lavorano in sinergia per mitigare il calore delle ore più calde ed evitare il ristagno dell’umidità e conferire un’ossigenazione del substrato che evita proliferare di funghi e muffe, creando interscambio degli elementi chimici coinvolti nella nutrizione delle piante stesse. Queste premesse unite a un periodico intervento antropico, danno origine al terroir caratteristico per la produzione del vino D.O. Frascati che comprende per intero i comuni di Frascati, Grottaferrata e Monteporzio Catone, una parte del comune di Montecompatri e Roma, su una superficie complessiva di circa 8.500 ettari, dei quali circa 1.020 coltivati a vigneto.
L’evento del 3 luglio
A valorizzazione di tutto ciò, il nuovo Presidente in rappresentanza del Consorzio di Tutela Denominazioni Vini Frascati, Andrea Evangelisti, in collaborazione con la Team’s Agenzia Macoratti, ha omaggiato stampa, ristoratori e buyer di un evento che si è lasciato ricordare per la location – il “Relais Appia Antica”, cullata dalle note di un pianoforte in sottofondo e arricchita da un’elegante allestimento in vista della Cena di Gala – unita all’approfondimento sul Frascati Superiore Docg, con la presentazione di tutti i vini Docg e Riserva della Denominazione Frascati della Aziende associate, grazie a due masterclass di altissimo livello guidate da Adua Villa, scrittrice ed enogastronoma, con “Tutti i colori del Frascati”, cui è seguito Luca Grippo, apprezzato divulgatore e conoscitore dell’enologia laziale e italiana, che ha dato vita ad un racconto sensoriale ed emozionale sulle note del blend Frascati.
«Nonostante il nostro vino abbia alle spalle una ricca tradizione enologica che risale a più di duemila anni fa, oggi la bevuta elegante e originale del Frascati Superiore fa colpo soprattutto sulle giovani generazioni -dichiara il Presidente -. Le caratteristiche saline, fruttate e fresche che presenta, unite alla capacità di reggere l’invecchiamento, come dimostra il Frascati Superiore Riserva, e al fatto che punta ad essere green e sostenibile, grazie all’impegno di tanti produttori, offrono un prodotto unico e capace di adattarsi ad ogni momento della giornata”. Questa lunga tradizione millenaria di produzione dei vini Frascati non poteva sopportare una diffusione contemporanea imprecisa, su territorio nazionale e internazionale, tanto che fu costituito un Consorzio di controllo a Frascati il 23 Maggio 1949 che ha modificato la propria denominazione prima in “Consorzio Tutela Denominazione Frascati” e poi nell’attuale “Consorzio Tutela Denominazioni Vini Frascati“, a seguito dell’ottenimento della Docg nel 2011 da parte del Frascati Superiore e del Cannellino di Frascati. Il decreto prevede: un numero minimo di ceppi è fissato in 3.000 per ettaro calcolati sul sesto d’impianto; non sono ammessi impianti a tendone e/o pergola. Il vino a denominazione di origine controllata Frascati, inoltre, deve essere ottenuto dalle uve dei vigneti aventi, nell’ambito aziendale, la seguente composizione varietale: Malvasia bianca di Candia e/o Malvasia del Lazio (Malvasia puntinata) minimo 70%; Bellone, Bombino bianco, Greco bianco, Trebbiano toscano, Trebbiano giallo, da soli o congiuntamente, fino ad un massimo del 30%. La produzione massima di uva non deve eccedere le 11 t per ettaro di vigneto in coltura specializzata.
I terreni vulcanici hanno una capacità che da un punto di vista chimico viene chiamata “potere tampone” qualcuno l’ha definita “mineralità”. È quell’effetto che si produce aggiungendo il sale su una fetta di limone: il primo impatto è dato dall’acidità e può essere aggressivo, poi subentra la salinità. Il sale tampona l’acidità portando una dolcezza contenitiva e si traduce in uno stimolo profondo e lungo per le papille gustative. Ecco perché i vini vulcanici risultano freschi e di ottima beva, dal gusto ricco ed equilibrato, oltre che adatti a essere invecchiati. Tutte caratteristiche che il pubblico che ha partecipato alle Masterclass ha potuto constatare.
La degustazione di Frascati
BIOWINE – Azienda Agricola l’Olivella – Frascati Superiore Docg. Figlio della storia enoica di due famiglie, esprime la bontà dei suoi genitori, assegnatari di un premio qualità a quei conferitori cui riconoscono un buon lavoro. Amanti della sostenibilità e dell’originalità, ad oggi l’età media dei loro collaboratori si conferma intorno ai 30 anni. Tra i primi ad applicare la tecnica della Criomacerazione al loro Frascati, gli ha permesso di preservarne al massimo i profumi, che spaziano dal gelsomino alla ginestra, dal cedro al fieno appena tagliato, con richiami alle mele Golden e verde. Ottimo l’impatto all’assaggio, fresco e permeato da una bella vena sapida, con il frutto che torna generoso e succoso, il tutto in grande equilibrio e pulizia.
PHILEIN- Agricoltura Capodarco – Frascati Superiore Docg – L’enologo Angelo Giovannini racconta la nascita del progetto della Cooperativa Sociale voluta fortemente da Don Franco per portare ragazzi diversamente abili in campagna e permettere loro, attraverso il lavoro, di riappropriarsi della qualità della propria vita. Due sono importanti obiettivi, che sono la centralità della persona ed il rispetto dell’ambiente. Il vino da loro prodotto ha al suo interno tutta la gratitudine e la passione, che si esprime donando tutte le caratteristiche della forza del vulcano: sapidità e acidità in equilibrio conferiscono un sorso che sa di amicizia e familiarità.
POGGIO VERDE – Principe Pallavicini – Frascati Superiore Docg – Azienda centenaria che ha fatto la storia della vinificazione laziale, è sempre tesa al miglioramento del proprio prodotto. E’ stata costruita una nuova cantina per bianchi e rossi con tini troncoconici “tipo Lem” idonei alla vinificazione separata di ogni singola vigna al fine di conoscere peculiarità e potenzialità di ciascuno degli 90 ettari di vigneto della proprietà. Obiettivo è l’incremento qualitativo di tutti i vini con particolare attenzione alle varietà autoctone quali Malvasia Puntinata e Cesanese. E questo incremento lo ritroviamo nel loro Frascati Superiore di un giallo paglierino brillante con riflessi oro-verde; bouquet di grande ampiezza e intensità con spiccate note floreali e di frutta esotica. Gusto pieno, caldo, morbido e di lunga persistenza.
SAN MARCO VINICULTORI – Una menzione particolare va riconosciuta a questa Azienda che dà significato ad uno degli aggettivi della didascalia dell’evento: Sostenibile. Il Progetto San Marco Carbon Footprint San Marco ha realizzato, tramite il Progetto “San Marco CarbonFootprint” co-finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, l’Impronta di Carbonio (Carbon Footprint) del vino Frascati D.O.C. L’unità funzionale prescelta è la bottiglia classica 0,75 litri. Il progetto ha consentito di effettuare l’inventario, la quantificazione, l’analisi e la valutazione di tutte le emissioni di CO2 equivalente riconducibili al prodotto in ciascuna fase del suo ciclo di vita (agricola, aziendale, trasporto, uso e fine-vita) e per ogni singola attività ad esso collegata.