100 Spigolature Gastronomiche: latticini e formaggi

Tornano anche questo mese le 100 Spigolature Gastronomiche di Roberto Mirandola. Un giro tra gli scaffali del supermercato andando alla scoperta dell’origine dei nomi di alcuni tra i prodotti più storici o comuni che siamo abituati a comprare. Questo sesto appuntamento è dedicato ai maggiori marchi di formaggi e latticini.

Girando tra gli scaffali al supermercato per la consueta spesa quotidiana o settimanale, vi siete mai chiesti l’origine del nome di alcuni tra i più comuni o storici prodotti che mettiamo nel carrello? Ecco allora questa guida a puntate, che spiega la provenienza, il significato e qualche aneddoto legato ad alcuni marchi o agli stessi prodotti. In questo nono appuntamento parliamo di alcuni tra i maggiori marchi di formaggi e latticini.

BEL PAESE: formaggio fresco a pasta semidura, elastica, di colore bianco o avorio inventato nel 1906 da Egidio Galbani fondatore dell’omonima azienda alimentare con sede a Melzo (MI). Con il passare degli anni divenne celebre anche all’estero, soprattutto nelle comunità di italiani emigrati e in alcuni ristoranti italiani di lusso e ancora oggi rappresenta il prodotto di punta dell’azienda. Il nome ‘Bel Paese’ richiama l’espressione data all’Italia dal geologo e presbitero Antonio Stoppani nel suo libro omonimo pubblicato nel 1876. Curiosamente su ciascuna forma compariva la riproduzione di vecchia cartina dell’Italia e un ritratto dell’autore lombardo. Da qualche anno – ‘Italico’, questo l’altro nome del celebre formaggio, sebbene poco conosciuto – le storiche immagini sono state sostituite da una grafica più accattivante e moderna.  

GRANA PADANO: formaggio a pasta dura e cotta della famiglia dei grana prodotto in trentadue province di cinque regioni italiane (Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Trentino e Veneto). È il formaggio a Denominazione di Origine Protetta più consumato al mondo. Ciascuna forma ha peso variabile tra 24 e 40 chilogrammi ma, solitamente, il peso medio si aggira sui 38 chilogrammi di cui 12 costituiti da acqua. Due curiosità: contrariamente alla credenza popolare, anche la crosta – previa pulitura della parte superficiale – è commestibile, mentre il prezzo di vendita per ciascuna forma si aggira sui 570-600 euro.

MOZZARELLA: formaggio molle, fresco a pasta filata originario dell’Italia meridionale. La mozzarella fior di latte – la versione più diffusa – è costituita per quasi il 60% da acqua, mentre la più venduta risulta essere la ‘Santa Lucia’, quasi certamente la prima ad essere venduta già confezionata nei negozi di alimentari e supermercati fin dagli anni ’70 del secolo scorso. Per produrre una mozzarella da 125 grammi, la versione più diffusa, occorre poco meno di un litro di latte. Curiosamente non è l’Italia il maggiore produttore di mozzarelle: il primato, stranamente, è detenuto dalla Germania.

PHILADELPHIA: formaggio spalmabile – tecnicamente rientra nella categoria quark, ossia un tipo di formaggio fresco e cremoso prodotto da latte vaccino pastorizzato – commercializzato in Italia da Kraft dal 1971 al 2012. Da quell’anno, con l’acquisto dell’azienda alimentare americana da parte del colosso alimentare Mondelēz International, il marchio scompare dalle caratteristiche confezioni argentate per lasciare spazio al logo PHILADELPHIA e alla versione: ORIGINAL, AI GUSTI (salmone, erbe mediterranee, peperoni) e BENESSERE. Il nome deriva dall’omonima città americana della Pennsylvania, in quanto questa metropoli era anticamente considerata il luogo in cui venivano prodotti i cibi qualitativamente migliori.

SOTTILETTE: celebri fette di formaggio fuso, principalmente emmenthal e formaggio a breve stagionatura, commercializzate per la prima volta in Italia nel 1961. Sono prodotte da Mondelēz International (fino al 2012 riportavano il marchio KRAFT) nello storico stabilimento di Namur in Belgio. Il nome ‘Sottilette’, sebbene sia un marchio registrato, viene ancora oggi utilizzato per indicare genericamente tutti i prodotti della categoria ed è addirittura entrato a far parte del vocabolario della lingua italiana. In passato, per il mercato britannico, venivano commercializzate con il nome di KRAFT ‘Singles’.

TIGRE: spicchi di formaggio fuso – comunemente detti formaggini – prodotti fin dal 1924 da Emmi, il più grande produttore caseario svizzero.‘CLASSICO‘, la versione più venduta è attualmente costituita al 51% da latte svizzero, di cui  il 10% è composto da Emmentaler. In passato Tigre era ‘più formaggino’: conteneva, infatti, il 71% di formaggio interamente costituito da Emmentaler svizzero. Anche la confezione è stata cambiata: dai 200 grammi di prodotto suddiviso in 12 spicchi si è passati a 6 formaggini per 140 grammi totali di peso. Curiosamente Tigre viene prodotto solo per il mercato italiano.

CURIOSITÀ DELLE CURIOSITÀ: Il formaggio confezionato, al supermercato o nei negozi di generi alimentari, è l’alimento più rubato al mondo.

100 Spigolature Gastronomiche: al supermercato si trova tutto