100 Spigolature Gastronomiche: formaggi e derivati del latte

Girando tra gli scaffali al supermercato per la consueta spesa quotidiana o settimanale, vi siete mai chiesti l’origine del nome di alcuni tra i più comuni o storici prodotti che mettiamo nel carrello? Ecco allora questa guida a puntate, che spiega la provenienza, il significato e qualche aneddoto legato ad alcuni marchi o agli stessi prodotti. In questo nuovo appuntamento scopriamo le curiosità legate ad alcune aziende casearie.

AURICCHIO: azienda lattiero-casearia iniziata a San Giuseppe Vesuviano (NA) nel 1877 dal nonno, nonché omonimo, di colui che negli anni ’30 del secolo scorso proseguì e successivamente sviluppò a livello industriale l’attività trasferendola a Cremona. L’esatta denominazione è Gennaro Auricchio SpA e attualmente conta dieci stabilimenti in Italia e due all’estero. Il prodotto con il quale i consumatori identificano questo marchio è il provolone, un formaggio a pasta filata prodotto con latte vaccino intero dalla tipica forma a pera spesso presente in bella mostra nelle più note gastronomie all’estero (soprattutto in Nord America) perché considerato un’eccellenza alimentare italiana.  In base alla tipologia di stagionatura e lavorazione, sono disponibili diverse varianti: Stravecchio, Piccante, Gustoso, Dolce e Giovane.  Il logo dell’azienda è particolarmente comunicativo: sono presenti infatti la dicitura ‘Auricchio’, il monogramma ‘A’ con l’àncora, ‘1877’ l’anno di fondazione inserito nel tricolore e lo slogan Fatto a mano. Da sempre. Curiosamente Auricchio è anche il nome del commissario, interpretato da Lino Banfi, nel film comico del 1981 Fracchia la belva umana.

GRANAROLO:  gruppo lattiero-caseario con sede a Bologna. Fu fondato nel 1957 nell’omonima cittadina di Granarolo Emilia (BO) come Consorzio Bolognese Produttori Latte adottando il toponimo come marchio per la commercializzazione del latte. Nel corso degli anni, a seguito di numerose acquisizioni in Italia e nel mondo, l’azienda è diventata una multinazionale operante in 24 siti produttivi di cui 15 in Italia e 9 all’estero tra Francia (2), Regno Unito, Germania, Stati Uniti, Brasile (3) e Nuova Zelanda dove annualmente si lavorano poco meno di 1.000.000 di tonnellate di latte. Lo storico simbolo di colore rosso presentato nel 1964 con la tipica g antropomorfizzata dai dettagli di una bocca, di un occhio, di una treccia e una mano intenta a sorreggere un bicchiere nel 2016 è stato semplificato e modernizzato. Nel logo attuale sono stati mantenuti la g stilizzata (al cui interno racchiude una goccia), il bicchiere e la scritta in maiuscolo GRANAROLO. Per esprimere tutta la freschezza della materia prima si è scelto il colore bianco per le lettere e uno sfondo di colore verde acqua e un motivo composto da piccole gocce in una tonalità leggermente più scura. Quasi integrato nel logo si ritrova lo slogan Dal 1957 Italiana bontà enfatizzata dal tricolore che la incastra come un inciso per dare rilievo a una promessa esclusiva. Curiosamente Granarolo fu sponsor principale per due anni della squadra di basket Virtus Pallacanestro Bologna, uno dei club più titolati d’Italia.

LATTE BUSCHE: società cooperativa agricola operante nel settore lattiero-caseario con sede a Busche di Cesiomggiore (BL) fondata nel 1954 da 36 soci con la denominazione di Latteria Sociale Cooperativa della Vallata Feltrina. Oltre al burro, alla panna, ai latticini, al gelato e allo yogurt, è conosciuta soprattutto il latte fresco e per la produzione di formaggi tipici veneti, in particolare per il Piave DOP e il Grana Padano. La particolarità di Latte Busche è di avere inaugurato nel 1969 il primo Bar Bianco, un particolare bar adiacente allo spaccio per la vendita diretta dei prodotti caseari adibito alla mescita di soli prodotti analcolici: da qui il nome Bianco che richiama il candido colore del latte e dei suoi derivati.  Nel tempo è diventato uno degli elementi più forti per veicolare l’immagine dell’azienda e di tutti i prodotti, ma anche un punto d’incontro diretto tra azienda e consumatore. Ad oggi si contano 9 Bar Bianco, dislocati principalmente in Veneto tra le province di Belluno, Vicenza e Padova.

MILA: cooperativa latticino-caseario italiana fondata nel 1962 con sede a Bolzano, specializzata nella produzione di latte e prodotti derivati composta da 2.200 soci contadini e 470 dipendenti. ‘Mila’ è l’unione delle prime due lettere di latte, rispettivamente milch in tedesco e, appunto, latte in italiano. In Italia, è il primo produttore di SKYR, il particolare latticino di origine islandese, simile nell’aspetto allo yogurt greco, con un basso contenuto di calorie, pochi carboidrati, pochissimo sale e grassi e un’elevata percentuale di proteine. Nello stabilimento principale di Bolzano-Campiglio si producono latte, burro, yogurt, panna e SKYR, mentre a Brunico la materia prima viene trasformata in formaggio (principalmente Stelvio DOP), mascarpone e SKYR.

MÜLLER: multinazionale tedesca, ma con sede in Lussemburgo, leader nel settore lattiero-caseario e in particolar modo nella produzione di yogurt, burro, latte UHT e latte in polvere. Fu fondata nel 1896 a Fischach nel sud della Germania da Ludwig Müller originariamente con il nome di Aeretsied, la cui produzione era limitata ai formaggi per il solo mercato nazionale. Nel 1938, per mano del figlio Alois, la piccola latteria si trasforma dapprima in azienda e, nel 1971 Theo, nipote del fondatore, in  gruppo industriale leader in Europa nel settore dei latticini. In Italia Müller è presente con una propria sede e stabilimento a Verona. Due curiosità: la linguella in alluminio che funge da coperchio  nei celebri bicchierini / vasetti blu di yogurt è tecnicamente definita (anche dalla stessa Müller) ‘opercolo’, mentre la parola tedesca ‘müller’ ha il significato di ‘’mugnaio’ in italiano.

NONNO NANNI: marchio di stracchino e formaggi freschi, sul mercato dal 1985, di proprietà di Latteria Montello SpA, società lattiero-casearia a conduzione familiare con sede a Giàvera del Montello (TV). Il nome e il logo ‘Nonno Nanni’ è riferito a Giovanni Lazzarin fondatore della azienda nel 1947 e vuole dare l’idea di un formaggio ‘fatto come una volta’ seguendo i consigli e le conoscenze di una persona esperto e affidabile, in questo caso un nonno. Fu ideato da uno dei figli di Lazzarin, Bruno, appassionato di pittura per per rimarcare le caratteristiche di semplicità e genuinità del prodotto: grafia semplice e diretta, quasi ‘elementare’ (in grafica font chiamato Learning Curve), come se fosse stata scritta a mano libera e di colore rosso per esprime un concetto di passione per quanto si produce. L’insalata e i pomodori presenti sulle confezioni richiamano, invece, la dieta mediterranea. Nonno Nanni è la seconda azienda in Italia di prodotti caseari freschi dopo Galbani.

PARMALAT: colosso italiano del latte, dello yogurt, della panna, specializzato anche nel settore alimentare con sede a Collecchio, a pochi chilometri da Parma. Fu fondato nel 1961 da Callisto Tanzi rimasto proprietario per oltre quattro decenni fino al 2003, anno del crac finanziario del gruppo. Dal 2011 la società è controllata dalla multinazionale francese Lactalis a sua volta detentrice di molti marchi italiani del settore. Parmalat possiede 68 stabilimenti produttivi rifornendosi di latte da circa 800 stalle, dando lavoro a poco più di 27.000 persone. Il logo Parmalat si caratterizza per il nome circondato da due semi-ellissi (o scudi) che creano un raccordo tra il nome stesso e l’elemento grafico. I petali di diversi colori disposti a raggiera rimandano alla diversificazione dei prodotti commercializzati, mentre lo scudo avvolge il nome dà un’idea di protezione e contiene la varietà di attività della società. Il fiore richiama le attività della società tutte connesse con la natura, mentre i petali stessi richiamano delle piccole gocce di latte. Il giallo centrale del pistillo è un colore emotivo ed è il colore dell’innovazione e della creatività.

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