Dopo Milano, New York, Toronto e Londra c’è una Food Policy anche per Roma, che ha approvato nelle scorse settimane una strategia di gestione per una politica del cibo sostenibile.
Per affrontare le sfide della sostenibilità e della sicurezza alimentare, così come la crisi climatica in atto, è necessario un approccio sistemico e strategico da parte delle Amministrazioni. Serve, infatti, costruire una politica urbana del cibo (Food Policy) che consenta di rispondere a tutte le criticità, convogliando gli attori e le progettualità esistenti in una strategia unitaria di profilo istituzionale e intersettoriale, incidendo, in questo modo, non solo sull’economia, ma anche sull’educazione, l’ambiente, la salute e l’inclusione sociale.
Grazie ad una Food Policy si raggiungono gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile
Per assicurare pienamente il diritto umano al cibo, con lo scopo di raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile contenuti nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, in particolare quelli che riguardano “Fame Zero” e “Lotta allo Spreco”, è necessaria un’intensificazione dell’impegno degli Enti locali nella costruzione di sistemi alimentari sostenibili e inclusivi, nel rafforzamento di nuovi modelli di governance tesi a favorire un consumo consapevole e una produzione agroecologica.
Considerato che Roma è tra i più grandi Comuni agricoli d’Europa, con una superficie agricola totale (SAT) di 57.948 ettari, pari a circa la metà dei 128.530 ettari totali e che nel territorio di Roma Capitale sono presenti circa 2.656 aziende agricole, 127 mercati rionali, oltre 55 Gruppi di Acquisto Solidale (GAS) ed esperienze consolidate di economia sociale e solidale e distribuzione alternativa, molte delle quali agiscono in modo da favorire la riduzione degli sprechi alimentari, l’approvazione della Politica del Cibo risulta non solo ben accolta ma anche indispensabile.
Il Piano del Cibo sarà parte integrante della pianificazione urbana e agirà attraverso approcci multisettoriali e multi-scalari che comprendono una vasta gamma di politiche, dalla pianificazione del territorio alla distribuzione formale e informale degli alimenti, dall’accessibilità fisica al cibo alla gestione dei rifiuti alimentari e del riciclo. Inoltre delineare una strategia condivisa sul rapporto della città con il cibo può connettere in modo sostenibile e virtuoso la salute, la nutrizione, le relazioni tra città e campagna, i rapporti all’interno delle filiere, i diritti dei lavoratori, l’ambiente e la pianificazione delle aree verdi, la rigenerazione degli spazi, le pratiche inclusive e di solidarietà.
Gli obiettivi al centro della Politica del Cibo
La delibera di adottare una Politica del Cibo, approvata all’unanimità dall’Assemblea capitolina identifica le linee di intervento e le azioni concrete da attuare. Fra gli indirizzi sui quali concentrare l’azione della Politica del Cibo, vi sono quelli di: garantire l’accesso alle risorse primarie; promuovere l’agricoltura sostenibile orientando azioni d’intervento verso il sostegno all’agricoltura biologica e all’agroecologia, escludendo l’utilizzo di ogni tipo di pesticida; promuovere le diverse tipologie di filiera corta (farmer’s market); agire sui rapporti città-campagna favorendo l’approvvigionamento di prossimità.
Promuovere le specificità territoriali legate al cibo e al territorio; ridurre drasticamente gli sprechi alimentari in tutte le fasi della filiera; promuovere, in particolare nei contesti urbani e periurbani, tutte le forme di multifunzionalità; promuovere un maggiore livello di consapevolezza dei cittadini rispetto alle questioni del cibo dell’agricoltura e del territorio; contrastare il consumo di suolo e affrontare altri fenomeni di degrado della terra.
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Infine, riconoscere la funzione degli agroecosistemi come elementi centrali delle infrastrutture verdi e incentivare la formazione di una coscienza alimentare che consenta ai bambini e ai giovani, ma anche alle loro famiglie, di contestualizzare il rapporto con il cibo in un ambito globale; sostenere forme progettuali di live-marketing di vicinato, introducendo uno spazio dedicato nel Portale di Roma Capitale dove commercianti e clienti, a seguito di registrazione, possano interagire quotidianamente e addivenire ad un accordo utile allo smaltimento delle merci alimentari non utilizzabili nei giorni successivi, ad un prezzo equo, vantaggioso e garantito.
Cittadini, stakeholder e rightholder protagonisti
Al fine di garantire, sia durante la stesura del Piano del Cibo, sia durante l’attuazione del Piano del Cibo, la più ampia partecipazione possibile dei cittadini, degli stakeholder e dei rightholder, la delibera ha istituito il Consiglio del Cibo cittadino (Food Council) nella forma di organismo di Consulta Comunale.
Il Consiglio del Cibo sarà un organo composto da soggetti rappresentativi dei cittadini, delle Istituzioni pubbliche, delle Associazioni e di tutti gli attori del sistema agroalimentare con il compito di monitorare la realizzazione della Politica del Cibo di Roma Capitale, di proporre all’Amministrazione politiche, progetti e idee innovative, e di coinvolgere e stimolare la comunità locale in percorsi volti all’implementazione del Piano del Cibo.