La Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo ha dato il via libera all’anticipazione dei fondi a sostegno del settore agro-alimentare.
Già la settimana scorsa avevamo visto come l’importanza del settore agro-alimentare fosse determinante per il rilancio dell’economia del nostro Paese (in questo articolo)
Avevamo visto come fosse urgente intervenire affinché si potesse invertire il trend poco confortante dei mesi scorsi, soprattutto a causa del Covid-19, e far sì che il settore agro-alimentare potesse riprendere la sua corsa.
In tal senso si era espresso il ministro per le Politiche agricole, forestali e alimentari, Teresa Bellanova, la quale aveva dichiarato che: “L’esperienza di questi mesi insegna che il settore agricolo è fondamentale per la tenuta sociale ed economica di una comunità. Esso è centrale nel rilancio economico e nel processo di transizione verde e digitale dell’intera economia”.
Un aiuto concreto da Bruxelles
In settimana un aiuto concreto al settore agro-alimentare è arrivato da Bruxelles. I deputati della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo hanno, infatti, anticipato al 1 gennaio 2021 lo stanziamento di oltre 8 miliardi di euro dallo strumento europeo di ripresa (Eri) a sostegno del settore, che nella proposta della Commissione europea dovevano essere subordinati all’entrata in vigore della riforma della Pac nel 2023.
“Una misura senza precedenti per circostanze senza precedenti. Tradotto: fondi freschi aggiuntivi per il settore agro-alimentare e le aree rurali europee”. Questa la dichiarazione di Paolo De Castro, coordinatore per il Gruppo dei Socialisti e Democratici e relatore della misura per il Parlamento Ue, che ha dichiarato “Questi fondi – a cui si aggiunge un anticipo da 2,6 miliardi previsto dall’accordo sul Bilancio Ue per un pacchetto complessivo che supera i 10 miliardi, di cui 1,22 destinati all’Italia – dovranno rappresentare uno stimolo economico verso un’agricoltura più resiliente, sostenibile e digitale, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo”.
A cosa saranno destinati i fondi
I fondi saranno destinati ad aumentare la resilienza, la sostenibilità e la digitalizzazione del settore, e non solo a finanziare il business “as usual”. Infatti, almeno il 37% delle risorse aggiuntive sarà indirizzato a pratiche a favore dell’ambiente, mentre almeno il 55% dei fondi dovrà incentivare gli investimenti per lo sviluppo sociale ed economico delle zone rurali attraverso il sostegno ad agricoltura di precisione, digitalizzazione e modernizzazione dei macchinari, migliori condizioni di sicurezza sul lavoro, giovani agricoltori, filiere corte e mercati locali, energie rinnovabili ed economia circolare.
Le reazioni di Coldiretti e Cia-Agricoltori Italiani
“Con 6 aziende su 10 (58%) che hanno registrato una diminuzione dell’attività a causa del Covid-19, l’anticipo dei fondi europei rappresenta una boccata d’ossigeno per l’agricoltura italiana, mai fermatasi nonostante la pandemia per garantire al Paese la disponibilità di cibo”.
Questo il commento del presidente della Coldiretti, Ettore Prandini che ha ricordato come “a causa del coronavirus abbiamo un settore produttivo agricolo in sofferenza e purtroppo l’Europa sotto questo punto di vista non è stata sino ad oggi tempestiva e non ha provveduto con stanziamenti sufficienti rispetto ai danni che le nostre aziende stanno subendo. La nuova proposta, che speriamo venga adottata in tempi brevi nel negoziato con Commissione e Consiglio, invece, andrà a modificare il regolamento transitorio Ue sulla gestione della Politica agricola comune consentendo di mettere a disposizione delle imprese agricole italiane già dal prossimo anno risorse finanziarie importanti”.
Dall’Europa arriva un aiuto concreto a sostegno della ripresa del settore agricolo e agroalimentare per fronteggiare la crisi da Covid-19 e incoraggiare una reale svolta del comparto in chiave innovativa e green. Per Cia, che aveva già sollecitato interventi immediati senza aspettare l’entrata in vigore della riforma Pac nel 2023, si tratta, infatti, di un’iniezione di liquidità importante accompagnata tra l’altro da quella visione strategica auspicata più volte dall’organizzazione che pone al centro del rilancio le aree rurali così come la digitalizzazione e la sostenibilità dell’agricoltura. “Si tratta di un riconoscimento fondamentale all’agricoltura europea e italiana – ha detto il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino – che ha dimostrato grande tenuta e forte responsabilità nel garantire ai cittadini cibo sano e di qualità durante il lockdown, pur subendo le conseguenze economiche di una crisi globale. Ecco perché velocizzare l’accesso alle risorse europee è necessario per permettere al settore di riassestarsi, continuando ad assicurare l’approvvigionamento alimentare e rispondere alle prossime sfide ambientali del Green Deal“.