Barilla presenta una Doppia piramide della salute e del clima, fondata su solide basi scientifiche, in grado di proporre una nuova visione del cibo che guarda alla tradizione culturale e gastronomica in tutto il mondo.
Alla base di questo progetto diete sane e sostenibili in cui gli alimenti da consumare sono suddivisi in base alla frequenza e alle quantità, senza dover rinunciare a nulla. Questo il nuovo modello alimentare presentato da Fondazione Barilla a pochi giorni dalla Giornata mondiale della Terra che si terrà il 22 aprile.
Questa Doppia piramide suddivide gli alimenti della nostra tradizione gastronomica in base al loro impatto sulla salute (guardando all’effetto sulle malattie cardiovascolari) e sul clima (in termini di CO2 emessa per produrre quel dato alimento).
Le 7 doppie piramidi culturali
“Ciascuno di noi ha il potere di plasmare il futuro tre volte al giorno, attraverso le nostre scelte alimentari. La Doppia piramide della salute e del clima mostra, infatti, che una dieta varia ed equilibrata può aiutarci ad aumentare longevità e benessere e a ridurre il nostro impatto sul clima, gestendo le frequenze, la varietà e quantità dei cibi ogni giorno, in ogni parte del mondo”, ha dichiarerato Guido Barilla, Presidente della Fondazione Barilla, nel corso dell’evento dal titolo “A One Health Approach to Food: the Double Pyramid connecting Food Culture, Health and Climate”, realizzato da Fondazione Barilla e Food Tank, col patrocinio della Commissione nazionale italiana per l’Unesco.
Fondazione Barilla propone, dunque, di applicare i principi base della Doppia piramide a 7 modelli alimentari di altrettante regioni del mondo, dando vita a 7 Doppie piramidi culturali sperimentali. Sono modelli che, per ogni classe di alimenti, indicano i cibi più adatti a ciascuna cultura gastronomica per sette grandi aree del pianeta: Asia meridionale, Asia orientale, Africa, Mediterraneo, Paesi nordici e Canada, America Latina e Stati Uniti.
Ecco perché, per celebrare la ricchezza e la diversità delle tradizioni alimentari e gastronomiche di tutto il mondo, Fondazione Barilla ha anche stretto una collaborazione con Alma, Scuola internazionale di cucina italiana, che ha coinvolto diverse scuole internazionali di cucina chiamate a tradurre i principi della Doppia piramide e delle 7 Doppie piramidi culturali in ricette specifiche per le diverse aree geografiche identificate.
La dieta mediterranea come premessa fondamentale
La Doppia piramide della salute e del clima parte da una premessa fondamentale, ovvero che la dieta mediterranea, riconosciuta dall’Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità, è un modello talmente valido da essere riconosciuto dalla scienza tra i più sani al mondo. E se i principi di una buona alimentazione sono universali, la loro applicazione a tavola cambia tra le varie culture, visto che in ogni parte del mondo ci sono tradizioni altrettanto sane, sostenibili ed eque.
La Doppia piramide della salute e del clima mostra come i cibi che favoriscono la nostra salute – come frutta, verdura e cereali integrali, noci e legumi – sono in genere anche quelli a basso impatto ambientale.
Farne il cardine della nostra dieta, moderando il consumo degli altri alimenti, può generare un cambiamento concreto nel mondo, con benefici importanti per noi e per il clima, in linea col concetto di One Health, che vede la salute umana interconnessa a quella animale e ambientale. Ecco perché la Doppia piramide della salute e del clima si rivolge tanto ai cittadini quanto a decisori politici, istituzioni e chef, mostrando come un’alimentazione sana e sostenibile, in cui nessuna categoria di alimenti resta esclusa, possa favorire la salute delle persone e del Pianeta.
E se la varietà resta uno dei principi cardine della corretta alimentazione, una delle principali novità di questo modello vede la distinzione tra i diversi gruppi alimentari a base di proteine animali. Sia per la salute che per l’ambiente vanno prediletti gli alimenti vegetali, con i legumi come fonti proteiche; e chi non vuole rinunciare a nulla potrà sempre scegliere tra pesce, uova, pollame e latticini rispetto a carni rosse e insaccati il cui consumo dovrebbe rimanere limitato.
Indirizzare le persone e riorientare i sistemi alimentari verso i 17 SDG
“Si tratta di un passo necessario per indirizzare le persone, ovunque nel mondo, verso scelte alimentari sane e sostenibili, attente alla biodiversità, alla cultura e alle tradizioni gastronomiche locali. – Ha sottolineato la Fondazione Barilla – Una ‘guida’ indispensabile visto che diete più sane e sostenibili potrebbero ridurre le morti premature almeno del 20% – a fronte di sistemi alimentari che lasciano ancora 690 milioni senza cibo a sufficienza – e le emissioni di gas serra dovute al cibo almeno del 30%.”
“Inoltre ci sono molti altri benefici, quali la salvaguardia di biodiversità e risorse idriche, la riduzione della povertà, nonché benefici economici (si stima che se i consumi alimentari resteranno invariati, nel 2030 questi ci costeranno all’anno oltre 1300 miliardi di dollari per mortalità e malattie non trasmissibili e oltre 1700 miliardi di dollari per gli effetti del cambiamento climatico – ovvero più della ricchezza prodotta in un anno in Italia)”.
Oggi, nel mondo, una dieta sana costa il 60% in più di una che sia solo nutrizionalmente accettabile e quasi 5 volte più di una sufficiente dal solo punto di vista energetico. Ecco perché per mettere in atto i principi della Doppia piramide, e riorientare i sistemi alimentari verso il raggiungimento dei 17 SDG, Fondazione Barilla ha lanciato 10 raccomandazioni ‘universali’ che mirano a identificare soluzioni vantaggiose sia per la salute umana sia per il pianeta.
Le 10 raccomandazioni “universali”
Includere la sostenibilità e la salute in tutte le policy e in tutti i settori della filiera agroalimentare; stabilire standard comuni su diete sostenibili e indicatori di monitoraggio; promuovere la sostenibilità ricollegandola alle tradizioni, al patrimonio culturale, alla storia culinaria e promuovere norme globali di sicurezza alimentare; creare policy che intervengano sul quadro generale del sistema alimentare per affrontare la totalità dei cambiamenti dietetici e delle loro implicazioni socioeconomiche e ambientali; promuovere policy integrate per l’alimentazione urbana che sostengano le filiere corte, l’agricoltura urbana e i mercati locali.
E ancora: costruire infrastrutture e promuovere la formazione e l’istruzione per sostenere i piccoli agricoltori nella coltivazione sostenibile e nell’accesso ai mercati; adottare politiche di approvvigionamento alimentare che assicurino cibo salubre, nutriente e sostenibile in tutte le istituzioni pubbliche e private; proporre, testare e raffinare principi di sostenibilità nelle linee guida alimentari; ridirigere i sussidi agricoli dagli alimenti base a quelli nutrienti e sostenibili, così da garantire questi ultimi anche ai gruppi più vulnerabili; promuovere scelte alimentari salubri e sostenibili tramite contesti alimentari che le favoriscano, anche tramite pubblicità e marketing.