Dove va il Giornalismo Alimentare? Intervista a Massimiliano Borgia

A pochi giorni dall’inizio della sesta edizione del Festival del Giornalismo Alimentare abbiamo chiesto al direttore del Festival Massimiliano Borgia quali sono le novità, i temi affrontati e soprattutto quale direzione sta prendendo il giornalismo e l’informazione alimentare.

Manca poco all’inizio del nuovo Festival del Giornalismo Alimentare, in programma ufficialmente lunedì 27 e martedì 28 settembre presso il Circolo dei Lettori di Torino, che sarà anticipata da due giornate di eventi extra il 24 e il 25. Una sesta edizione tutta speciale e rinnovata come promettono gli organizzatori, che si sono concentrati sul cambiamento, quello voluto e desiderato, quello imposto da una pandemia che nell’arco di oltre un anno ha cambiato le regole del gioco e molti dei fattori dell’informazione e del racconto.

Sarà un evento come ci spiega Massimiliano Borgia, direttore del Festival, in questa intervista che vuole fare non solo il bilancio dell’anno trascorso, ma che punta anche a mettere sul tavolo di discussione le nuove idee e le nuove strade che il mondo del cibo ha adottato per continuare a vivere. E lo fa attraverso la voce diretta dei protagonisti e dei narratori, di chi la notizia la cerca e la racconta.

festival giornalismo alimentare diretta

A distanza di oltre un anno torna il Festival del Giornalismo Alimentare con l’obiettivo di fare il punto su cosa ha cambiato la pandemia in questo mestiere e settore. Secondo Massimiliano Borgia c’è qualcosa di nuovo, di migliore, di più attento rispetto a prima?

L’obiettivo del Festival 2021 sarà proprio quello di comprendere cosa è cambiato nel mondo del food a seguito della pandemia ascoltando la viva voce dei protagonisti. Già prima dell’emergenza COVID alcune tendenze avevano iniziato a prendere piede come ad esempio il Food Delivery, così come quello dell’e-commerce, che permette anche alle piccole realtà di portare i propri prodotti direttamente a casa. Tutte tendenze che richiedevano già allora un miglioramento nella comunicazione, una necessità che probabilmente oggi è ancora più impellente. Le domande che si farà il Festival riguardano quindi i cambiamenti in atto. Proseguiranno queste tendenze? L’interesse per la salute alimentare resterà alta come è stato in quest’ultimo anno e mezzo? Quali ristoranti sceglieremo in futuro? Quelli dove lo chef è sempre il protagonista o saremo altrettanto attenti ad aspetti come l’igiene, la salubrità, il distanziamento, la sostenibilità ambientale ed energetica, il rispetto per la raccolta differenziata e quello per i diritti dei lavoratori? Speriamo insomma di iniziare ad avere delle risposte importanti da chi, consumatore o ristoratore, associazione di categoria o istituzione, è in grado di offrirci un quadro più ampio della situazione in base alle proprie esperienze.

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L’informazione alimentare e la critica enogastronomica hanno preso una nuova direzione?

Anche su questo tema il Festival avrà il compito e il privilegio di indagare. Indubbiamente qualcosa è cambiato a livello generale e di conseguenza anche l’informazione, così come la critica enogastronomica dovranno adeguarsi. Ci sono aspetti che vanno al di là dell’aspetto puramente “enogastronomico” su cui i consumatori hanno iniziato a porre l’attenzione: penso per esempio ai diritti dei lavoratori, alla trasparenza amministrativa e fiscale dei ristoranti, alla loro sostenibilità economica e ambientale. Aspetti che, ritengo, dovranno essere sempre più oggetto di analisi anche dei giornalisti, dei critici e dei comunicatori.

Massimiliano Borgia, direttore del Festival del Giornalismo Alimentare

Nel 2020 ci siamo lasciati con il lancio della petizione della Food Bag, come si apre questa edizione 2021? Cosa ci dobbiamo aspettare da questa edizione sulla linea di partenza, hai nuove provocazioni e idee da lanciare?

In questo periodo storico è difficile lanciare delle vere e proprie provocazioni perché rischiano di non essere sentite e cadere nel vuoto. Però vogliamo analizzare le nuove tendenze e, se possibile, aiutare a comunicarle meglio all’esterno. Sarà un Festival della riflessione più che della provocazione. Quello che faremo, per la prima volta nella nostra storia, è di attivare la diretta streaming in modo che tutti possano assistere ai nostri dibattiti e possano, anche se a distanza, dare il loro contributo e sentirsi partecipi del nostro Festival. Magari proprio dalle reazioni del nostro pubblico online potremo ricavare degli spunti per le prossime battaglie del Festival nel 2022.

Edizione 2020

Dove eravamo rimasti: Food Bag, la buona pratica contro lo spreco alimentare

Nei vari incontri di quest’anno si parla tanto di sostenibilità e transizione ecologica in alimentazione e agricoltura. Saranno questi i temi trend che ci accompagneranno? E quanto i lettori sono giustamente informati o ancora secondo te se ne parla poco?

La transizione ecologica nel cibo si scontra ancora con numerose resistenze perché esistono ancora molte produzioni che hanno meccanismi “vecchi” e poco sostenibili. Ci sono sfide importanti di cui si parla ancora troppo poco come ì il consumo dell’acqua in agricoltura, penso per esempio alla coltura del mais che viene utilizzato ad esempio per addensanti e mangimi per animali. Compito del Festival sarà anche fare il punto su queste importanti sfide e lo faremo in diversi panel: sentiremo i diversi punti di vista e soprattutto cercheremo di informare nel modo corretto su temi così centrali per il futuro del nostro pianeta.

Tutte le info su: www.festivaldelgiornalismo