È quanto emerge da uno studio condotto dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) pubblicato nella rivista World Development.
A livello globale cinque aziende agricole su sei hanno meno di due ettari di estensione, sfruttano soltanto il 12% circa di tutto il suolo agricolo del pianeta e producono approssimativamente il 35 per cento dei generi alimentari mondiali.
I contributi dei piccoli agricoltori all’approvvigionamento di generi alimentari variano enormemente da paese a paese e oscillano dall’80% della Cina fino alle percentuali a una sola cifra di Brasile e Nigeria.
Lo studio “Which farms feed the world and has farmland become more concentrated?”
Nel 2014 un rapporto faro della Fao calcolava che nove su dieci dei 570 milioni di aziende agricole nel mondo erano aziende a conduzione familiare e producevano approssimativamente l’80% del cibo mondiale.
Il nuovo studio, dal titolo “Which farms feed the world and has farmland become more concentrated?” (Quali sono le aziende agricole che sfamano il mondo? E vi è stata una concentrazione dei terreni agricoli?), si prefigge lo scopo di indagare quali categorie di aziende agricole prevalgono nel mondo in termini di dimensioni.
Secondo stime aggiornate esistono attualmente nel mondo più di 608 milioni di aziende agricole a conduzione familiare che occupano tra il 70 e l’80 per cento dei terreni agricoli mondiali e producono approssimativamente l’80 per cento dei generi alimentari mondiali in termini di valore.
Dal nuovo studio si possono inoltre ricavare stime sulle dimensioni delle aziende agricole: il 70% circa di tutte le aziende agricole, che lavorano soltanto il 7% di tutti i terreni agricoli, hanno dimensioni inferiori all’ettaro, mentre il 14% delle aziende, che controllano il 4 per cento del suolo agricolo, hanno dimensioni comprese tra uno e due ettari; infine, il 10% di tutte le aziende agricole, che operano sul 6 per cento del suolo agricolo, hanno dimensioni comprese tra due e cinque ettari.
Al tempo stesso, l’uno per cento delle aziende agricole mondiali di più grandi dimensioni, vale a dire con estensione superiore ai 50 ettari, utilizza più del 70% dei terreni agricoli mondiali, di cui quasi il 40% si può ricondurre ad aziende agricole con oltre 1000 ettari di estensione.
L’importanza dello studio
Lo studio evidenza l’importanza di disporre di dati ottimizzati e armonizzati per fornire ai responsabili politici un quadro più granulare e accurato delle attività agricole.
“È fondamentale evitare di usare in maniera indiscriminata i termini ‘aziende agricole a conduzione familiare’ e ‘piccole aziende agricole’. Se è vero, infatti, che la maggior parte delle aziende agricole a conduzione familiare sono di piccole dimensioni, alcune sono più grandi, se non addirittura molto grandi”, ha sottolineato Marco Sanchez, Vicedirettore della Divisione dell’economia agroalimentare della Fao e coautore dell’articolo insieme a Sarah Lowder e Raffaele Bertini.
Questi dettagli sono importanti per le organizzazioni internazionali e i responsabili politici che puntano a introdurre politiche e investimenti pubblici volti a sostenere l’agricoltura familiare, accrescere la produttività dei piccoli produttori e migliorarne i mezzi di sussistenza rurali, secondo quanto previsto dal Decennio dell’agricoltura familiare delle Nazioni Unite (2019-2028).
Essi contribuiscono inoltre a migliorare la consapevolezza sullo stato delle aziende agricole di medie e grandi dimensioni, il cui ruolo è decisivo anche nel conseguimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile 1 (Povertà zero), 2 (Fame zero), 10 (Ridurre le disuguaglianze) e 12 (Consumo e produzione responsabili).