Evoè era l’urlo di giubilo che le baccanti dedicavano al dio del vino Dioniso. Era un invito ai festeggiamenti, così come lo è stato durante il fine settimana del 25 e 26 marzo a Recco grazie all’omonimo festival della gastronomia ligure nella sua prima edizione. Ci siamo stati e ve lo raccontiamo.
Due giorni all’insegna del cibo e della cultura gastronomica. Il tutto si è tenuto nella tensostruttura predisposta in piazza Nicoloso a Recco, che ha ospitato volti celebri della cucina ligure e produttori di spicco a livello nazionale, come il Consorzio dei salumi piacentini e il Consorzio del salame d’oca di Mortara. Grazie alla coordinazione del Consorzio della focaccia di Recco IGP, e quindi di Lucio e Daniela Bernini, il bilancio dell’evento non può che dirsi positivo.
La cucina ligure al centro di Evoè a Recco
Il festival si è aperto con le eliminatorie del X Campionato mondiale di pesto al mortaio, che si terrà nel 2024 a Genova. Un tema molto sentito che ha visto come protagonista il basilico genovese DOP, una delle istituzioni locali. Un prodotto i cui sapori sono caratterizzati dall’influenza del mare e che danno origine al vero pesto ligure.
Durante le due giornate si è tenuto anche il mercato di prodotti DOP e IGP e certificati Genova Gourmet, il marchio collettivo geografico voluto dalla Camera di Commercio per divulgare le tradizioni gastronomiche locali. Un’idea nata per tutelare i prodotti di nicchia, da quelli storici a quelli innovativi. Fra quest’ultimi era presente Daniel Fida, produttore di zafferano rosso, curry ed erbe aromatiche.
Evoè a Recco è stato anche show cooking e dibattiti culinari
Ha aperto la sezione dell’arte gastronomica Ivano Ricchebono, chef del ristorante The Cook a Genova. Detentore di una stella Michelin, ha allietato gli ospiti dell’evento con la preparazione di uno spaghetto alla curcuma con una salsa ai rossetti e ciuppin, la classica zuppa ligure. Un perfetto esempio di incontro fra cucina autoctona ed etnica.
Si sono poi susseguiti, con la presentazione del conduttore Tinto, alcuni degli esponenti della cucina ligure come Matteo Losio del Bruxaboschi di Genova e Matteo Dimoro del ristorante Ortica di Pieve Ligure. Una sola la quota rosa a partecipare, la chef Margherita Olivieri dell’Insolita Zuppa di Santa Margherita Ligure.
I dibattiti hanno avuto sempre come tema principale quello dei prodotti provinciali, ma anche alcune questioni legate al mondo del food. Il vicepresidente della regione Alessandro Piana conclude il suo discorso sull’importanza della valorizzazione del territorio sostenendo che i giovani di oggi non abbiano voglia di intraprendere carriere nel settore in quanto carenti di iniziativa e spirito. Purtroppo, chi lavora nel settore sa che le motivazioni che li spingono a dirottarsi su altro non siano queste, ma non mancava comunque l’entusiasmo da parte degli allievi dell’Istituto Alberghiero Marco Polo, che in questi giorni hanno assistito in sala, cucina e accoglienza.
La focaccia di Recco IGP a Evoè a Recco
Poteva forse mancare la regina dell’evento? La focaccia di Recco IGP è stata il filo conduttore del festival. Al centro delle degustazioni e dimostrazioni, è stata anche un modo per unire non solo gli chef e i produttori presenti, ma anche tutti i visitatori che sono accorsi per immergersi nella cultura gastronomica ligure.
Una specialità ligure conosciuta, e copiata, in tutto il mondo. L’istituzione dell’IGP nasce proprio per questo, per tutelare quello che è un prodotto unico e la cui preparazione, in quanto tale, deve rispettare alcune semplici regole.
Una vera e propria istituzione che nel tempo ha stretto legami con altri consorzi del territorio italiano, uno dei quali presente all’evento, il Consorzio dei Salumi piacentini. Un percorso che parte dagli Appennini e arriva al mare con ceste cariche di coppa, salame, pancetta, tutti rigorosamente DOP.