Ci sono luoghi dove il vino si beve, si racconta, ma soprattutto si vive. Uno di questi è Enoteca Verso in zona San Giovanni a Roma. Un punto di riferimento da alcuni anni per gli amanti del bere bene, un posto dove sai di poter trovare la tua bottiglia preferita o qualcosa di nuovo che non conoscevi e non ti delude.
Enoteca Verso è un format che coniuga perfettamente il vino con il cibo, ma soprattutto ha dato vita e forma alla grande passione di Giorgio Mansueti, proprietario di questo wine bar, che ha saputo mettere insieme non solo prodotti eccellenti, ma anche professionisti in sala e in cucina. Non è sempre facile costruire una squadra che funziona, non è facile trovare le giuste competenze. Qui tutto ha un senso, niente è improvvisato, ma studiato, cercato, voluto con una visione lungimirante e progettuale.
L’idea alla base del progetto
“Volevo dare alle persone ciò che piaceva a me, renderli partecipi del mio mondo e di ciò che amo: il buon bere e il buon mangiare. Per me Enoteca Verso è un desiderio che si realizza, non un giocattolo o un investimento casuale. Ecco perché ho voluto con me tra soci, chef e sommelier solo i migliori, quelli con la luce negli occhi quando fanno il loro lavoro”. Così spiega il suo mondo enogastronomico Giorgio, seduto su una delle poltrone vintage in stile cinema americano con il suo calice di rosso in mano.
Una carta con 900 etichette
Enoteca Verso nasce 3 anni fa con l’intento di essere un luogo di ritrovo, convivio e condivisione del piacere del palato. Oggi qui si possono trovare circa 900 etichette, da bere, da portar via, da richiedere a casa. Tutte messe insieme in una carta dei vini che è la vera protagonista, costruita dal fedele e fidato sommelier Mirko di Mambro, che ha saputo collezionare delle vere chicche da ogni parte d’Italia e non solo, dai vini cosiddetti convenzionali a quelli biologici e naturali e per ogni tipologia di spesa. Il comune denominatore è la ricerca, il dialogo con il produttore, l’artigianalità del prodotto. Una carta dei vini in cui si possono trovare i grandi nomi del mondo dell’enologia, ma che fa di tutto per valorizzare piccole realtà territoriali, a conduzione familiare, realtà nuove e innovative, che hanno il coraggio di presentarsi sul mercato con nuovi progetti, alcuni tradizionali e naturali, altri anticonvenzionali e stimolanti.
La cucina di Fulvio Penta
E poi ovviamente c’è la cucina, opera dello chef Fulvio Penta, essenziale e ricercata allo stesso tempo, mette insieme ingredienti di valore ed è pensata per non sovrastare il gusto del bere, ma per dargli sfogo, respiro. Qui, va detto, non è il vino che accompagna il cibo, ma il contrario. Un punto di forza che ha nel tempo sviluppato una sua identità tra piatti ricercati, ma confortevoli, quelli che sanno raccontare, proprio come ogni bottiglia a scaffale, territori, persone e storie. Alla base c’è una scelta attentissima delle materie prime, tra i fornitori d’eccellenza spiccano Colprem e Re Norcino; La Formaggeria di Francesco Loreti di Piazza Epiro, il forno Prelibato.
Dalle tapas fino ai dessert, c’è sempre un piatto e un’etichetta da poter scegliere, consigliata dal sommelier, nella formula aperitivo, pranzo o cena (ora in versione da asporto o delivery). E come fanno notare sia Giorgio che Silvia Cruciani, direttrice di sala: “lo stravolgimento di orario di questo periodo ci ha portato a riformulare l’offerta, notando con nostra sorpresa che dalle 10 alle 18 c’è una domanda continua e diversificata. I clienti si stanno adeguando, cambiando anche abitudini di consumo e orari”.
La proposta gastronomica
Tra i piatti più gettonati il polpo verace scottato su cicoria ripassata e stracciata vaccina e le costine di suino iberico con rub affumicato e salsa bbq; tra i primi (le paste fresche sono tutte home made), ricette romane come la Cacio e pepe con carciofi croccanti, i ravioli ripieno di branzino e zucchine, pomodoro del piennolo e maggiorana, segue il maialino cotto a bassa temperatura con mostarda di cremona e chutney di peperone e poi i burger. Per chiudere con Tiramisù, Brownie, Cremoso al pistacchio, Cannolo scomposto.
Entrare da Enoteca Verso è quasi come fare un viaggio: un luogo caldo e accogliente dove sentirsi bene e a proprio agio, un’esperienza fatta di gusto e aromi, ma soprattutto dove vivere le storie che Mirko di Mambro racconta al tavolo, mentre apre una bottiglia e ne versa il contenuto nel calice. E’ proprio vero che dietro ogni etichetta c’è una storia da raccontare e quella storia Mirko l’ha vissuta, l’ha osservata da vicino o se l’è sentita raccontare dal produttore in persona in uno dei suoi innumerevoli viaggi alla ricerca di qualcosa di nuovo. Una narrazione affascinante, mai banale, ma soprattutto mai invadente.
La prova di assaggio
Tapas di Carciofo Agnoni e Culatello di Zibello D.O.P e Stracciata vaccina e alici del Mar Cantabrico Reserva su pane di grano duro e di segale. Vino in abbinamento: Asolo Prosecco DOCG “Col Fondo” di Case Paolin.
Tartare di filetto di tonno rosso con dadolata di mele Smith e maionese al nero di seppia e Polpette di maialino speziato con salsa Tzatziki. Vino in abbinamento: Rosato Igt Toscana 2019 Noble Kara di Ficomontanino
Cacio e pepe con carciof croccanti. Vino in abbinamento: Moscato secco “Sol” di Ezio Cerruti
Maialino cotto a bassa temperatura con mostarda di cremona e chutney di peperone. Vino in abbinamento: Toscana Igt 2015 Bevilo di Casa Raia
Cremoso al pistacchio, Tiramisù, Cannolo scomposto. Vino in abbinamento: Orvieto Classico Superiore Doc, Vendemmia tardiva 2018 di Palazzone.