Dove mangiare a Oslo: la tradizione norvegese a tavola

Con l’arrivo dei primi freddi si iniziano a programmare i viaggi invernali e tra le mete più gettonate restano sempre le località del Nord Europa. Ecco dove mangiare a Oslo per entrare nel vivo della cultura scandinava.

Sarà l’indomabile istinto alla caccia dell’aurora boreale più intensa dell’anno o magari l’idea di trascorrere giorni all’insegna della cultura nordica, ma la Norvegia è sempre più un richiamo per i viaggiatori di tutto il mondo. A completare l’esperienza ci pensa una cucina ricca, sia dal punto di vista nutrizionale che economico, e variegata. Il pesce ha un sapore ben diverso da quello a cui siamo abituati e la carne è cucinata seguendo le ricette tradizionali. 

Il salmone in tutte le salse

Dalla colazione fino alla cena, il salmone è onnipresente nei menu della capitale norvegese. Declinato nelle varianti marinate e affumicate o come ingrediente della famosa zuppa di pesce locale, è la scelta di tutti coloro che vogliono provare il vero salmone norvegese. Per provarne quante più versioni si è in grado di mangiarne basta fare un salto a Vippa, un centro gastronomico e culturale dove trovare prodotti di ogni tipo, eventi musicali, arte e design. Un concentrato di stile nordico dove potersi sedere ai tavoli centrali e scegliere il proprio salmone in versione taco, burrito, poke o alla griglia. Vippa è un luogo di aggregazione dove trovare cibo locale e internazionale, ma anche dove poter acquistare artigianato norvegese.  Per rimanere in tema, esiste a Oslo un museo del salmone, il The Salmon, con annesso ristorante. Questo basti a far comprendere la cultura del prodotto in loco. Inutile dire che la carta sia un’ode a questo pesce del mare del Nord con tartare, zuppe, nigiri, waffle e sashimi, tutto a base di salmone.

Renne, agnello e polpette: dove mangiare a Oslo la carne migliore

Non solo pesce nella capitale norvegese. Potrà apparire strano vedere servito a tavola un filetto di renna, ma solamente all’assaggio questo piatto saprà stupire per bontà e delicatezza. Si tratta del taglio più importante per la cucina carnivora norvegese e viene cucinato anche nella variante del finnbiff. Uno spezzatino a base di renna, patate, funghi e panna acida. La migliore carne della città la si trova all’Helt Vilt Totally Wild. Un locale che richiama l’atmosfera di montagna con pannelli decorativi tematici e una vista unica sul fiume della città, l’Akerselva. La cucina è un tripudio di selvaggina locale, dall’alce al cervo passando per l’agnello e la renna, qui presentata alla griglia con salsa al vino rosso, mirtilli rossi e crumble alle erbe. Per un’esperienza completa la cucina consiglia le tapas selvagge con assaggi dei migliori tagli in carta. Anche Oslo ha le sue polpette, diverse dalle classiche svedesi per speziatura e consistenza. Le migliori? Senza dubbio quelle di Kaffistova, un caffè storico del 1901 completamente ristrutturato che ogni giorno cucina le polpette di manzo presentandole con i tradizionali purée di patata e salsa gravy.

Street food e dolci per un’esperienza da veri locals

Il consumo di pane in Norvegia vanta cifre da capogiro. Non a caso sparsi per la città si trovano molto spesso chioschi di hot dog, specialità locale. Ma la vera chicca sono gli smørbrød, panini aperti simbolo della cucina nordica e farciti con il meglio dei prodotti locali. Il pane è rigorosamente di segale e viene spalmato con del burro prima di essere condito con carne, pesce e verdure di stagione. Un pasto adatto a ristoranti eleganti come Vintage Kitchen che ne offre a base di aringhe, pollo, roastbeef o patè di fegato, ma anche come idea da passeggio. Molte diatribe sorgono su dove mangiare a Oslo i migliori pancake norvegesi dalla forma a cuore; l’esito è incerto, fatto sta che l’odore che proviene dai molti chioschi lungo le strade è una delle caratteristiche della città. Godt Brød, invece, è il cuore pulsante dell’arte pasticcera locale. Accanto ai pani con cereali ricercati, i classici rotoli alla cannella e al cardamomo dimostrano di essere il risultato di lunghi studi sulla lavorazione delle materie prime con rispetto e tecniche innovative. Oslo non avrà la presunzione di definirsi capitale della gastronomia nordica, ma chi la prova potrebbe non avere dubbi a riguardo.

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