Se è vero che la bellezza è nulla senza contenuti, al DoubleTree by Hilton Rome Monti arriva una programmazione di eventi ad animare le serate che allungano l’Estate fino a novembre. Vi racconto cos’è successo mercoledì 24 con la prima cena di Chef sotto le Stelle.
La prima vera serata di un maggio ammansito da una brezza gentile, in occasione di una cena d’occasione, ho seduto alla tavola di una terrazza che, dall’ottavo piano di un hotel, guarda la Basilica di Santa Maria Maggiore nel cuore dell’Esquilino romano. Ché quando arriva la stagione estiva, almeno a Roma, diventa inevitabile cercare quel ponentino che alla sera riesce a farti godere di uno spazio aperto ed esteticamente appagante. Belle le cupole e i tetti di tegola in cotto tra le antenne, così come belli sono anche quei contesti più urbani dove le finestre accese dei condomini e i binari di treni fermi o appena lenti, ti regalano l’idea di quartiere a cui appartieni perché romano. Davvero non importa se tu sia affacciato al Mandrione o su Piazza Navona, conta di fatto una buona compagnia e l’aria libera di un cielo che sembra più vicino, è come se in terrazza ci si senta sospesi sulle vite degli altri. Altrove. C’è un altro fattore però che determina l’andamento di una buona serata e se siamo qui, mi viene da scrivere inevitabilmente di quel buon bere e buon mangiare che rappresentano l’anima della convivialità per tutti e motivo di sostanza per gli appassionati.
Forse è vero che non sempre serve un buon motivo per andare in un posto, di fatto però è sicuramente cosa certa che ne serve a volte anche più di uno per tornarci e il primo della lista è sempre lo stesso: lo stare bene. Ecco, di questa cena di maggio mi piace raccontare quei motivi che porteranno me a tornare e spero voi ad andare per raccogliere le stesse sensazioni.
DoubleTree by Hilton Rome Monti
Siamo a Piazza dell’Esquilino 1, che per chi non lo sapesse è quella che alle spalle della Basilica di Santa Maria Maggiore, scendendo verso i Fori Imperiali, si allarga sulla destra di via Cavour. Qui da qualche anno il DoubleTree by Hilton Rome Monti è un albergo dall’ingresso riservato che divide la sua offerta enogastronomica, aperta al pubblico, in tre carte che si completano. MiT è il bistrot del piano terra che tra centrifughe e snack è il fast and casual della famiglia, Mamalia è il ristorante fine dining dello chef Mario Santamaria e infine il Mùn, al rooftop dell’ottavo piano, è il cocktail bar che si perde a cielo aperto. Roma è dispersiva, ci sono un sacco di cose da fare e da vedere, così come ci sono un numero imprecisato di posti dove andare e sempre rimanendo in tema, le cose non cambiano se parliamo di una buona cena o di un buon aperitivo. Per questo forse si finisce spesso ad andare sempre negli stessi posti, è faticoso tenere a mente cose curiose o cercare in last minute quelle nuove o mai provate. Sempre per questo però tornano comodi gli eventi organizzati, quei lanci comunicativi che diventano gancio e motivo per dire – ma sì, andiamo a vedere! -. Per me è stato così con Chef sotto le Stelle organizzato dal DoubleTree by Hilton Rome Monti , un programma di cene-evento dove l’Executive del Mamalia e uno chef ospite del territorio laziale, ma non romano, si appropriano della terrazza e l’apparecchiano per renderla un teatro gourmet.
La cena con Simone Nardoni
Interessante perché quella sera ho incontrato la cucina di Simone Nardoni del ristorante Essenza di Terracina, una Stella Michelin che ancora non avevo mai provato. Interessante perché sempre quella sera ho conosciuto una nuova terrazza e appena sfiorato la cucina di Mario Santamaria, con la promessa di approfondire. Lo spazio aperto è in un contesto urbano che trova valore aggiunto nella vista sulla Basilica, le cui cupole sono una delle migliori opere di illuminazione architettonica che si possano osservare a Roma quando il sole va via. La terrazza le contempla dal suo lato corto che gli è più vicino, ma ne gode in tutta la sua interezza. La cena è stata divertente sia dal punto di vista gastronomico che umano, grazie alla buona compagnia di tavola e alle portate di Simone Nardoni, tra le quali ho trovato un filo conduttore di grassezza appagante e ben dosata. L’ultima parola è stata del resident Santamaria con un dessert ben pensato, la crema morbida al cardamomo era davvero buona, che può trovare ancora la sua migliore espressione nel bilanciamento dei dosaggi. La scoperta che non ti aspetti, per me, quella sera è stata la cantina Nifo Sarrapochiello, con una falanghina da vendemmia tardiva che prende il nome dal torrente che lambisce le sue terre, l’Alenta, un vino di gradevolissima trama aromatica.
Chef sotto le stelle
Il DoubleTree by Hilton Rome Monti fino a novembre di quest’anno, con cadenza mensile e in collaborazione con Identity Brand & Business e in partnership anche con Lavazza, organizzerà cene affacciate all’Esquilino dando seguito a “Chef sotto le Stelle” con un programma senza anticipazioni che diventa un interesse da scoprire mano a mano. La promessa è quella di portare a Roma una selezione di cucine che rendono merito al Lazio e che possono essere un motivo di assoluto livello per provarle rimanendo in città, su una terrazza nuova, bevendo bene e in buona compagnia (che scegliete voi).
Andando via dal DoubleTree by Hilton Rome Monti, quella sera, ho pensato un bel po’ a cosa mi stavo portando dietro di quella cena e al netto dei sorrisi e della spensieratezza volata via coi gabbiani, ho il ricordo di una prima sera mite e la curiosità di conoscere almeno altre tre cose: il cocktail bar Mùn nella sua veste originale in un aperitivo dall’orario anche tardivo, la cucina di Mario Santamaria in versione completa al Mamalia (che non ho visto) e infine capire chi sarà il prossimo chef che da giugno in poi conquisterà tanto il Mùn quanto Santamaria, almeno per una cena.