Entra in vigore il Decreto Salva Spesa che impone l’obbligo di segnalare in etichetta la provenienza delle materie prime di diversi alimenti. Ecco cosa cambia per i prodotti italiani.
Il Decreto salva-spesa è stato firmato e ora è realtà. La normativa avrà validità definitiva a partire dal 31 dicembre 2022 e prevede l’obbligo per le etichette dei prodotti alimentari di indicare la provenienza delle materie prime. Questo aiuterà i consumatori a comprendere se il cibo confezionato che stanno acquistando è interamente made in Italy, importato o se contiene ingredienti esteri. Questo tipo di misura consentirà ai consumatori, in un periodo non facile per la nostra economia, di scegliere e sostenere le produzioni italiane e locali. Come afferma Ettore Prandini, presidente di Coldiretti: “Il decreto garantisce trasparenza sulla reale origine di prodotti che rappresentano circa3/4 della spesa”.
Che cosa cambia con il Decreto Salva Spesa Made in Italy
Secondo Coldiretti, il nuovo decreto offre un aiuto fondamentale “per impedire che vengano spacciati come Made in Italy prodotti di bassa qualità provenienti dall’estero”, i quali non di rado non riescono a rispettare quelli che sono i parametri di qualità imposti dal governo italiano. L’obbligo di riportare sull’etichetta la provenienza dell’ingrediente principale riguarda “tre quarti della spesa”, come indicato dal numero uno di Coldiretti Ettore Prandini. Tra questi vi sono anche il latte, i formaggi, come e i prodotti lattiero-caseari preimballati destinati al consumo umano, il pomodoro e i suoi derivati, come le passate, sughi e salse pronti a base di pomodoro, ottenuti mescolando i derivati di cui sopra con prodotti di origine vegetale o animale; la pasta e il riso. Sono compresi anche tutti i tipi di carne di specie suine macinate, e tutti quei cibi per cui è già obbligatorio indicare in etichetta la provenienza degli ingredienti come il miele, olio di oliva, frutta e verdure fresche, pesce e carni bovine, suine, ovine, caprine e avicole.
I benefici del Decreto Salva Spesa per le etichette alimentari
Non mancano però anche esclusi eccellenti, vale a dire “i legumi in scatola, succhi, marmellata, frutta e biscotti”, a cui si aggiungono anche “la carne o il pesce venduti nei ristoranti”, sottolinea ancora il presidente della nota associazione.
I benefici del decreto salva spesa Made in Italy sono evidenti: i consumatori sapranno se la pasta che acquistano al supermercato è realizzata con il grano duro italiano o con quello canadese, quest’ultimo trattato mediante modalità tutt’ora vietate nel nostro Paese; allo stesso modo si verrà a conoscenza se il concentrato di pomodoro è davvero made in Italy oppure è quello cinese; e ancora, non ci sarà più alcun dubbio se la mozzarella è prodotta con il latte italiano o quello lituano. Da tutto questo ne consegue una scelta di acquisto più consapevole da parte dei clienti, che ora hanno in mano tutti gli strumenti per decidere se il prodotto in questione sia o meno meritevole di finire dentro il carrello della spesa o meno.