Da quest’estate nella capitale si parla di una nuova pizzeria. È Crunch la pizzeria romana by Dazio aperta a Talenti. Siamo andati a provarla, curiosi di capire se è vero che questa pizza fa Crunch dal primo all’ultimo morso.
Nel panorama delle pizzerie romane da questa estate ha fatto capolino Crunch, nuova pizzeria nel quartiere Talenti che sta facendo parlare di sé.
Dal nome, Crunch, si capisce subito che la pizza scrocchiarella è la regina indiscussa di questo luogo, format di pizza romana costola di Dazio. Il progetto è figlio di Federico Del Moro, Alessandro Leone, Federico Coniglio e la holding alberghiera HS GROUP, che hanno voluto trasformare, o forse meglio dire sdoppiare, Dazio, dove la pizza è napoletana, in qualcosa di diverso. La scelta ricade sulla pizza romana doc, stesa a mano, che fa Crunch dal primo all’ultimo morso! A completare l’opera ci sono le ricette dello chef Matteo Lo Iacono e i signature drink sapientemente pensati e preparati da Elisa Pelagalli, barlady di casa.
Ma andiamo per ordine. Entrando da Crunch ti trovi subito in un ambiente divertente, moderno, coinvolgente con i suoi colori, le luci, i neon, il tutto in un mix di stili che rimandano al vintage anni ’50, con delle incursioni pop industrial e un design a tratti “fumettistico con richiami continui all’irriverente orsetto che è la mascotte del locale. L’ambiente è giovane e qui le parole chiave sono convivialità e allegria. Due elementi che sono trasmessi anche da ogni piatto che troviamo nel menu.
Condivisione e convivialità sono, infatti, alla base della sempre ricercata proposta food, a partire dalla selezione di quattro differenti conetti (marchio registrato), proposti nella nuova versione terra e mare (Tartare di scottona; Coda alla vaccinara, salmone e baccalà mantecato), fino ad arrivare alle pizze, passando per i fritti.
La pizza di Crunch
La pizza qui da Crunch non fa eccessivi voli pindarici, ma rimane ancorata bene alla ricetta tradizionale romana. L’impasto è stato studiato nell’arco di questi mesi per poter ottenere un disco di pasta leggero, croccante, ma soprattutto digeribile. Farina tipo 1, semola e una percentuale di farro integrale all’interno di un impasto a biga a 48h di lievitazione.
Il panetto steso a mano è sottile sui bordi, che scrocchiano piacevolmente a ogni morso, più morbida al centro e corposa per racchiudere meglio il condimento con un effetto scioglievole in bocca.
Tante le proposte a menu divise tra easy, medium e hard, tre interessanti capitoli con una serie di proposte che vanno dal classico a nuove e originali proposte passando per le rivisitazioni. Creatore dei vari topping e delle ricette pensate per ogni pizza è Matteo Lo Iacono, giovane chef con un passato tra i 5 stelle lusso e stellati, che dallo scorso marzo arriva a Dazio con una sua proposta di esperienza fine dining sulla pizza.
Una cosa che colpisce e piace è l’essenzialità degli ingredienti, pochi quelli principali contornati da spezie che conferiscono carattere. Si spazia sapori più delicati a quelli più decisi, dalle consistenze più crunchy alla grassezza che si scioglie in bocca del lardo, alla cremosità della patata o dei vegetali. Consistenze che richiamano colori e sapori per ogni pizza proposta. Tra le pizze esempio c’è Pomo-d’oro e Pata Pata Pata (che abbiamo assaggiato e vi raccontiamo sotto), M&melons (gazpacho di melone, gamberi rosa, basilico, crumble di olive leccino e stracciatella di Andria) o Apple pig (pancia di maiale iberico arrotolata, mela flambata, sedano rapa in crema e rosmarino fritto).
Anche i fritti fanno Crunch
Ovviamente non possono mancare i fritti, tutti diversi e poco classici bisogna ammettere. Alla carta attira subito la crocchetta iberica con cuore di taleggio ricoperto da slide di patanegra; l’originale sushimbocca (rolls di saltimbocca alla romana, scottona, salvia, pepe sichuan, pecorino di Pienza semistagionato, prosciutto crudo San Daniele 18 mesi, spicy mayo), il Fry Cannolo, molto crunch e con un irresistibile ripieno alla boscaiola. Troviamo anche delle proposte veg, come la vegancrock panata con tempura giapponese con cavolo patchoi, cavolo cappuccio, verza rossa, maionese vegana all’aneto. E ultimo ma non meno importante, c’è il supplì, in una versione volutamente più classica, quasi a ricordare un risotto al pomodoro, cremoso all’onda che rimane umido e molto filante.
Crunch è cocktail pairing
Qui le pizze si abbinano piacevolemte e con sorpresa a una serie di cocktail (consiglio delle casa, che consigliamo anche noi di provare ) studiati sui topping dello chef. La signature drink è opera della giovane barlady di casa Crunch, Elisa Pelagalli, che gioca con le spezie e gli aromi toccando note fruttate, acide e fresche, punte di dolcezza o note più amare e torbate. Insomma cocktail per tutti i gusti e che si abbinano alla perfezione ai vari ingredienti delle pizze.
Fresco, giocoso e vivace il “Crunchymule” (vodka infusa alla salvia, sciroppo al rosmarino, lime, ginger beer, celery bitter) ottimo per l’aperitivo e da sorseggiare insieme ai fritti con le sue note aromatiche e fresche, ma molto affine per esempio alla margherita o alle pizze con base pomodoro.
Se poi non volete osare un cocktail con la pizza birre artigianali e una carta dei vini che non delude.
La nostra degustazione da Crunch
Iniziamo assaggiando l’intero elenco dei fritti. E qui segnaliamo il Sushimbocca per la sua creatività e golosità e il Fry cannolo anche questo croccante e sfizioso.
Il nostro percorso pizza si svolge in sei tappe e tre cocktail. Partiamo dalla classica Margherita con Bufala e da una Pomo d’Oro, con datterino rosso, basilico rosso e basilico greco, stracciatella e parmigiano reggiano 24 mesi. Entrambe ci hanno convinto, in particolare la seconda che nella sua semplicità, seppur ricercata, è diretta e dal sapore sincero.
Andiamo poi su un “Mare di Fiori”, pizza che riprende la classica fiori e alici e la trasforma in una delicata ed elegante fiori con battuto di gamberi, passiamo poi a una “Pata Pata Pata” che mette insieme patate bianche schiacciate alla base, lardo di Patanegra e chips di patate viola. Bella alla vista, golosa e goduriosa. Dal sapore rotondo, un gioco di colori e consistenze che piace al primo morso, con la morbidezza della patata schiacciata che si amalgama al lardo e contrasta con la chips. Forse impegnativa per essere consumata da un solo commensale, pertanto consigliamo di dividerla.
Continuiamo il giro con una parmigiana con melanzane fritte su base pomodoro, parmigiano e provola. E qui le aspettative sono state disilluse, una parmigiana diversa dalle tante altre che si vedono in giro e a cui siamo abituate, molto più semplice nella sua preparazione, forse un omaggio alla tradizione. Il risultato finale non ci convince totalmente.
E infine chiudiamo con una Double Cicoria con bon bon di salsiccia di prosciutto, crema di cicoria e cicoria ripassata. Decisa, forte, avvolgente, consolatoria. Questi gli aggettivi per descrivere quello che è tra gli assaggi migliori della serata e che esalta in un boccone la romanità, la tradizione, il gusto e la voglia di pizza.
Se vi state chiedendo “E il dolce?”. Sì ci sono anche i dolci, selezione di prodotti tra cookies e semifreddi realizzati con la collaborazione di Antonio Scarfone (Fondatore di deCore gelato creativo, 2 coni Gambero Rosso) che non lascia spazio a incomprensioni. E quindi fatevi prendere per la gola.