Al supermercato con il tecnologo. Guida pratica per orientarsi nella spesa. Ecco una nuova puntata, alla guida del nostro carrello, lungo le corsie del supermercato e in compagnia di Gioacchino Testa che ci aiuterà a rispondere a qualche domanda e a chiarire qualche dubbio, ma soprattutto ci aiuterà a farci scegliere bene i prodotti da acquistare. Oggi parliamo di un prodotto che sta prendendo sempre più piede nei consumi abituali degli italiani: le bevande vegetali.
In commercio già da qualche anno, ma è negli ultimi tempi che hanno raggiunto volumi di vendite importanti. Scelti da vegani e da chi vuole per motivi di intolleranza un’alternativa al latte vaccino, oggi andiamo alla ricerca e a conoscere un po’ meglio le bevande vegetali.
Cosa sono le bevande vegetali?
Sono bevande che hanno come prodotto base di prodotti vegetali di diversa natura. Le bevande vegetali sono in commercio ormai già da qualche anno, ma è negli ultimi anni che hanno raggiunto volumi di vendite importanti perché si rivelano un’ottima alternativa al latte vaccino per gli intolleranti al lattosio, una valida soluzione di bevanda vegana versatile per diverse occasioni di consumo.
Data la crescente domanda negli anni molte aziende si sono cimentate nella produzione di questa tipologia di bevande impropriamente chiamate “latte” e da qui sono nate bevande a base di:
- Semi: quinoa, girasole, sesamo
- Noci: ad esempio mandorla, cocco
- Leguminose: esempio soia
- Cereali: riso, avena, orzo
La Corte di Giustizia Europea ha stabilito per questa tipologia di prodotti che non possono essere chiamate “latte” riservando questa denominazione ai soli prodotti di origine animale, proprio per non creare confusione e rendere anche al consumatore più disinformato la scelta consapevole.
Le origini
Le bevande vegetali sono ampiamente diffuse già da molti anni se non secoli nelle popolazioni in cui era maggiormente reperire latte di origine animale. In Cina ad esempio si pensa che la prima bevanda a base di semi di soia infusi a caldo risalga al II secolo a.C., mentre bevande a base di riso si ritrovano nella cultura messicana. La “Horchata de arroz” ad esempio è una bevanda ottenuta dalla bollitura del riso con aggiunta di mandorle aromatizzata con cannella ed addolcita con zucchero.
Processo produttivo
Rispetto agli alimenti trattati fino ad ora il processo produttivo di queste bevande è relativamente semplice perché si tratta in sostanza di:
- Macinazione dell’ingrediente principale (soia, riso etc.)
- Cottura dello sfarinato in acqua calda cosi da solubilizzare il contenuto del seme.
- Filtrazione del liquido per separare la parte corpuscolare.
- Aggiunta di ingredienti quali vitamine, zuccheri etc per caratterizzare il prodotto.
- Confezionamento (oggi la maggior-parte confeziona in poliaccoppiato dopo trattamento UHT).
Sullo scaffale
Come dicevamo di prodotti ce ne sono tanti e per tutte le tasche (la forbice di prezzo può variare da 1,2€ fino a 2,5€/litro). Il mio consiglio è quello di soffermarci su 3 parametri fondamentali:
Aspetto Edonistico: È inutile acquistare un qualcosa solo per moda, facciamo delle prove e se dobbiamo o vogliamo virare la nostra scelta sulle bevande vegetali facciamolo assaggiando varie marche e scegliendo anche la tipologia che più ci piace e ci rende piacevole il consumo. La scelta come dicevo va fatta anche in base alle abitudini di consumo.
Ad esempio la bevanda di riso è tendenzialmente più dolce più ricca in carboidrati meno in proteine. Se si vuole una bevanda meno dolce (naturalmente a parità di zucchero aggiunto o meno) si può virare verso la bevanda di avena meno dolce ma ugualmente ricca in carboidrati e povera in proteine. Tendenza inversa invece ha la bevanda alla soia più ricca in grassi ma anche in proteine.
Etichetta: Leggiamo sempre l’etichetta e scegliamo il prodotto meno additivato.
Facciamo qualche semplice esempio. Vi riporto nella tabella allegata qualche lista ingredienti che possiamo trovare al supermercato di 3 tipologie diverse di bevande vegetali: SOIA, RISO, MANDORLA.
Per la bevanda BEVANDA DI SOIA, come vediamo nella tabella le etichette A e B:
A: Ha molti più ingredienti. 6% dell’ingrediente principale i semi di soia, poi c’è lo zucchero, una serie di additivi come il carbonato di calcio che serve a stabilizzare la soluzione, in aggiunta fosfato monopotassico che in questo caso serve a regolare l’acidità della bevanda. Poi continuando sale, aroma e vitamine aggiunte.
Un’etichetta molto lunga con tanti additivi, zucchero aggiunto e aromi.
B: Etichetta molto corta. 7,5% di ingrediente caratterizzante provenienza Italia e sale come ultimo ingrediente.
Io da consumatore opterei per il prodotto B. Se non dovesse risultarmi poco dolce magari aggiungerei un cucchiaino di miele. Non è addizionato in vitamine? Pazienza ho tanti modi per integrare nella dieta vitamine idrosolubili e liposolubili, non è il consumo di questo prodotto al mattino o a merenda che soddisferà il mio fabbisogno vitaminico. Inoltre il prodotto B ha più ingrediente caratterizzante rispetto al prodotto A.
Andiamo a guardare le etichette C,D,E della BEVANDA DI RISO.
Nell’etichetta C ritorna il carbonato di calcio come stabilizzante del PH, c’è dell’olio di girasole per aumentare la fonte lipidica, gomma di gellano in aggiunta per la texture del prodotto, fibre vegetali e sale. Abbastanza lunga come etichetta e con “solo” il 12,5% di riso.
In etichetta D addirittura ecco il fosfato tricalcico usato come anti-agglomerante. Prodotto addizionato anche qui da fonte lipidica ma stavolta da riso (olio di riso come 3°ingrediente). 17% di riso, e vitamine aggiunte.
Etichetta E la più corta tra le 3 esaminate. Buona percentuale in materia caratterizzante 16% e sale come ultimo ingrediente.
Anche qui io prediligerei l’etichetta più corta ossia la E. Sicuramente in etichetta D ha più ingrediente caratterizzante e probabilmente anche una consistenza migliore nel tempo grazie alle aggiunte fatte, ma ne vale veramente la pena?
Infine andiamo a guardare le etichette F e G della BEVANDA DI AVENA.
Etichetta F: Solo 3% di ingrediente caratterizzante (Mandorle), zucchero ed aromi aggiunti, mono e di-gliceridi degli acidi grassi come emulsionanti e ben 2 gomme come stabilizzante del prodotto.
Etichetta G: 8% di ingrediente caratterizzante derivante da mandorle pre-lavorate in pasta, zucchero di canna. Non lasciamoci ingannare lo zucchero di canna non è più “salutare” dello zucchero bianco e apporta le stesse calorie!
Costo/beneficio: Una volta reperite queste informazioni scegliamo la marca che a parità di ingredienti ci dà anche un vantaggio economico.
Abbiamo visto qualche esempio di etichetta e di quanto sia variabile la composizione delle varie bevande e tutta una serie di additivi che possono esservi aggiunti. A fronte di queste informazioni, un prodotto con un solo 3% di ingrediente principale con tanto zucchero aggiunto che costa più dello stesso prodotto venduto in commercio con magari 8% di ingrediente principale non giustifica il prezzo a scaffale e questo può essere un indicatore che guida la nostra scelta. Allo stesso modo prediligerei un sovrapprezzo di un prodotto fatto con la stessa percentuale di ingrediente principale, ma proveniente da agricoltura biologica e possibilmente coltivato in Italia se si vuole fare oltre ad una scelta salutistica una scelta etica.
Cosa sono le bevande vegetali. In sintesi
Ricordiamoci che queste bevande NON SONO paragonabili al latte. Anche se dal punto di vista dell’etichetta le quantità di proteine, carboidrati e grassi possono essere simili, ricordiamoci che il latte vaccino, ma anche altre tipologie di latti sono fonte di calcio e di vitamine come la vitamina A , B2 , D e di acidi grassi a corta catena.
I prodotti a base vegetale possono essere integrati in una dieta sana ed equilibrata ed utilizzati da persone intolleranti nella dieta in sostituzione del latte ma non sono migliori del latte.
Prediligiamo l’acquisto di questa tipologia di bevande senza zuccheri aggiunti e con un’etichetta più “pulita” possibile. Per il resto lasciamoci guidare dal nostro gusto leggendo sempre l’etichetta e paragonando sempre il prezzo con l’ingredienti presenti nel prodotto come prima spiegato.
Meglio ancora se il prodotto con una lista ingredienti corta e privo o con poco zucchero è addizionato con vitamine e Sali minerali. L’assunzione giornaliera al mattino o come spuntino pomeridiano di questa tipologia di bevanda ci aiuterà al raggiungimento della quantità giornaliera consigliata di questi micronutrienti.
Non mi resta che augurarvi buona spesa dal vostro Tecnologo. A presto tra le corsie del supermercato.