Il 5 febbraio è la Giornata Nazionale contro lo spreco alimentare e anche noi di RadioFoodit vogliamo provare a sensibilizzare i lettori, amanti del cibo, cuochi e produttori, con qualche riflessione e una serie di consigli, invitando a ottimizzare la produzione e gli acquisti, a diversificare e imparare a consumare i prodotti alimentari in modo creativo. Inoltre in questa settimana vi accompagneremo su questa tematica raccontandovi progetti ristorativi, iniziative e ricette.
Non è un segreto che la pandemia abbia portato la salute personale in cima alle priorità dei consumatori, ma mentre il mondo continua ad adattarsi, stiamo assistendo ad un ampliarsi delle prospettive e dei punti di vista. Chiamiamole tendenze, comportamenti o mode, ma in questo caso l’importante è che diventino delle buone abitudini che accompagneranno sempre i consumatori.
Dalla ricerca della genuinità verso rifiuti zero
Dagli studi fatti sul mercato in questi due ultimi anni ciò che appare evidente e generalizzato è la ricerca della genuinità. Si vuole mangiare più sano e questo si traduce nella ricerca del biologico, della qualità, del piccolo produttore e nella riscoperta del “cibo locale”, che di riflesso garantisce freschezza e sapore.
La ricerca del “prodotto genuino” ha generato anche un ritorno alle radici, inteso come riscoperta delle tradizioni, rispetto per le comunità locali, l’avvicinarsi ad un prodotto anche naturalmente funzionale. Si delinea coì il quadro di un consumatore che nel 2022 appare più consapevole e più sostenibile.
In questo contesto si inserisce senza stonatura alcuna l’approccio di molti, che ci si augura sia di tutti, verso i rifiuti zero. La riduzione degli sprechi alimentari sta diventando a tutto tondo una approccio pragmatico, e non solo una filosofia, che punta a modificare le abitudini prestintenti, diventare più sostenibili sia per l’ambiente che per l’economia domestica e della propria azienda.
Secondo Innova Market Insights, la salute del pianeta è ora la principale preoccupazione globale per i consumatori1, che si aspettano trasparenza e approcci a rifiuti zero. In poche parole i consumatori sentono un senso di responsabilità congiunta con i brand e cercano con le loro scelte di acquisto di proteggere il pianeta. Ovviamente “salvare il pianeta” non per tutti è il principale motore di acquisto, ma sicuramente per molti diventa il fattore decisivo finale”. Questi principi, come abbiamo accennato, guidano le scelte dei consumatori, ma anche e prima di tutto le scelte dei produttori e di conseguenza quelle dei distributori che sono il passaggio intermedio, che spesso provoca la maggiore produzione di merce invenduta e sprecata.
Cosa fare per non sprecare
In occasione della Giornata Nazionale di Prevenzione contro lo Spreco Alimentare che ricorre dal 2014 ogni 5 febbraio anche noi di RadioFoodit vogliamo provare a sensibilizzare i lettori, amanti del cibo, cuochi e produttori, con qualche riflessione e una serie di consigli, invitando a ottimizzare la produzione e gli acquisti, a diversificare e imparare a consumare i prodotti alimentari in modo creativo. Lo spreco alimentare passa, infatti, dalla mancanza di fantasia in cucina o di leggerezza nel fare la spesa, basterebbero poche regole e un atteggiamento più oculato per avere dei grossi benefici sia dal punto di vista de portafogli che della pattumiera, nonché del gusto fattore da non sottovalutare mai per noi food lovers.
Contrastare lo spreco alimentare è infatti stata identificata come la soluzione n.1 per contrastare il cambiamento climatico e mantenere l’aumento delle temperature al di sotto dei 2°C entro la fine del secolo, limitando i danni dei cambiamenti climatici su persone e ambiente. Per raggiungere l’ambizioso obiettivo, formulato anche dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, di dimezzare lo spreco alimentare pro capite a livello di vendita al dettaglio e dei consumatori e ridurre le perdite di cibo lungo tutta la filiera entro il 2030, è necessario l’impegno di tutti gli attori del settore, e degli stessi consumatori. Il 53% dello spreco alimentare in Europa avviene proprio entro le mura domestiche, mentre il 17% in fase di distribuzione e vendita al dettaglio e il 19% in fase di lavorazione.
Ma che cosa si dovrebbero fare su tutti i livelli, dalle aziende fino alla tavola? Per prima cosa consapevolezza da parte di tutti: aziende e fabbriche consapevoli e profilate contro lo spreco, così come il consumatore stesso. Le azioni di sensibilizzazione per chi consuma dovrebbero partire da chi produce, fornendo la giusta informazione a partire da etichette più chiare e da attività in store che possono avvicinare il consumatore ad adottare nuovi comportamenti.
Se non vogliamo sprecare dobbiamo sapere che la merce cosiddetta “brutta” è solo “figlia della natura”, ma non significa che non sia buona. Mettiamo dunque da parte la regola dell’anche l’occhio vuole la sua parte. Così come i consumatori dovrebbero adottare maggiore elasticità di interpretazione della dicitura “consumare preferibilmente entro il”, che non vuole dire che dal giorno seguente in poi quel prodotto non sarà più buono, ma solo che da quella data perde la sua freschezza e integrità di sapore. Indicazioni che forse gli chef, considerate le regole di hccp, potranno applicare con poca elasticità, ma sicuramente godranno di maggiore inventiva sul riciclo degli scarti o su come consumare e usare nel modo più produttivo e con risultati di qualità le materie prime.
La salvezza del pianeta e il no spreco passa dalla sinergia e dalla condivisione degli intenti. Ogni attore ha il suo ruolo se si vuole raggiungere l’obiettivo.
I consigli di Radio Food
1 Prima di acquistare il nuovo consumate ciò che avete in frigo
2 Fate una lista della spesa intelligente, ovvero comprate ciò che serve e sapete di usare
3 Mettete in vista nel frigo le cose da consumare prima e facilmente deperibili
4 Comprate spesso e poco. E se volete vi capita di fare scorta provate a cuocere e congelare o consumate secondo priorità
5. Ricordate che la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro” non significa che nel giorno indicato l’alimento sia da buttare
6. Ciò che rimane in teglia a casa può diventare il vostro pasto in ufficio
7. Se ci sono degli avanzi riciclate dando nuova vita in cucina e creando un piatto nuovo
8. Condividete il cibo con gli altri per non sprecarlo
9. Ciò che può sembrare uno scarto in realtà può essere ideale per zuppe, ripieni, estratti e passati. Come per esempio le foglie del cavolfiore o i gambi dei broccoli, le foglie del sedano o le chiome delle carote. Provate a fare gli estratti con le parti esterne e le cime dei finocchi. Non buttate mai il pane, ci sono tanti modi per poterlo consumare: abbrustolitelo, usatelo per polpette, come base di una panzanella, per le panature.
10. E se andate al ristorante non vergognatevi e chiedete la vostra food bag e portate a casa quel che non avete mangiato.
Le azioni di Too Good To Go e il patto contro lo spreco alimentare
E un esempio di buona pratica l’ha dato in questi anni Too Good to Go con la sua App che ha fornito un servizio utile e virtuoso sia al consumatore sia al produttore, aiutandoli a risparmiare e non sprecare. Quest’anno Too Good To Go pubblica il primo Impact Report relativo al Patto contro lo Spreco Alimentare, siglato lo scorso anno con una serie di aziende e che ha salvato 368.000 Magic Box e 212.000 prodotti su 10 milioni di confezioni arrivate sugli scaffali e sensibilizzato 1.5 milioni di persone. “Il Patto contro lo Spreco Alimentare è un progetto che abbiamo lanciato con l’intento di andare oltre l’attività dell’app, creando un sistema virtuoso che si occupi di contrasto allo spreco alimentare a 360 gradi: tramite la sensibilizzazione, con azioni concrete e senza dimenticare la parte sociale. Rimane importantissimo misurare e quantificare gli sforzi fatti, cosa che abbiamo cercato di mettere nero su bianco già dopo il primo anno di attività con il nostro Impact Report, una solida base per migliorarci ed essere ancora più ambiziosi nel 2022”, dichiara Eugenio Sapora, Country Manager Italia di Too Good.
Un lavoro che deve essere intensificato e i presupposti e le intenzioni ci sono tutti, con l’obiettivo di aprire tavoli di lavoro tra i diversi attori coinvolti, approfondire e ampliare il raggio d’azione e far sì che il contrasto allo spreco alimentare diventi una buona pratica diffusa tra aziende e consumatori.
Perché la Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare
La Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare ricorre dal 2014 quando, su iniziativa del fondatore Andrea Segrè, coordinatore Piano Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare (Pinpas) del ministero dell’Ambiente, furono convocati gli Stati generali della filiera agroalimentare italiana. Dal 2014 ad oggi la Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare è stata inserita nella Campagna Spreco Zero con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica italiana su una questione centrale del nostro tempo.
‘One Health, one Earth. Stop food waste’ è il tema del 2022 della Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, con una serie di eventi ufficiali promossi su tutto il territorio nazionale..