Cosa mangiare a Ischia oltre al pesce? Sapevate che qui sull’isola verde ci sono due must food tipici, poco conosciuti, ma molto golosi che almeno una volta dovreste provare. Stiamo parlando del Cornetto all’ischitana e del Panino Zingara. E qui vi spieghiamo perché sono così speciali.
Quando si pensa ad Ischia, contemporaneamente e quasi automaticamente, si pensa ai pescatori ed al pesce fresco. I tanti turisti che sbarcano ogni anno, appena mettono piede sull’isola verde, vanno alla ricerca di ristoranti dove poter assaggiare del buon pesce fresco locale. Ed è vero, ad Ischia, come d’altronde in ogni altra isola, il pesce è di qualità, ma qui, le eccellenze sono tante e variegate, molte delle quali non sono così tanto conosciute. Tra queste ci sono il panino “Zingara” e il cornetto all’Ischitana, sicuramente i prodotti più famosi e soprattutto golosi.
Il Cornetto all’ischitana
“Cosa avrà di speciale?”, la domanda può arrivare spontanea, poiché siamo abituati al classico cornetto, magari con diverse farce all’interno, ma alla fine sempre un cornetto rimane. Ciò che contraddistingue il cornetto all’ischitana da quello classico è l’impasto, anzi, un doppio impasto. La pasta sfoglia è unita a quella brioche, rendendo il prodotto più leggero e digeribile, una fusione tra pasta brioche e croissant alla francese per intenderci. L’effetto bicolore dovuto alle due differenti basi, lo ha portato ad essere soprannominato cornetto “ape”, in riferimento alle striature delle api. Le farciture all’interno variano in base ai gusti, possiamo trovare il cornetto farcito con marmellata, cioccolato, pistacchio, o alla crema e amarena, sicuramente il più semplice ma anche più tradizionale.
Ma chi ha inventato il cornetto all’ischitana?. Ebbene sembrerebbe che l’inventore di questo straordinario prodotto sia proprio un Ischitano: Emiddio Calise, nonché Re della pasticceria, rosticceria e gastronomia di fama internazionale con i suoi tre bar sull’isola, punti di riferimento per turisti ed Ischitani.
Nato nel 1925 dai fratelli Calise, originari di Ischia, ad oggi il bar simbolo di Ischia ha tre sedi in tre diversi comuni: Ischia porto, Casamicciola e Forio. Tutti in posizioni strategiche, in modo da far convergere più gente possibile, soprattutto di notte e nella sede di Ischia, nella quale si ritrovano giovani e ragazzi a mangiare cornetto e cappuccino nelle sere d’estate, magari dopo una nottata passata in discoteca. Una sorta di “Dolce Vita” all’ischitana, che da sempre è il modo di vivere la vita di turisti e abitanti dell’isola.
Il panino zingara
Oltre al cornetto, c’è anche un altro prodotto, tipicamente ischitano, che da qualche anno ha preso piede in tutta Italia ed è riuscito a catturare l’attenzione di molti: la zingara.
Si tratta di un panino fatto con l’impasto della pizza, chiamato “panpizza” con all’interno prosciutto crudo, mozzarella, pomodoro e insalata. L’utilizzo della maionese è da sempre stata oggetto di dibattiti, degni delle più grandi massime mondiali, comunque sia alcuni ristoratori sono “pro” mayo, altri categoricamente contro.
Le origine della zingara risalgono al 1977, l’invenzione si deve a due giovani imprenditori, Aniello Massa e Giovanna Molino, una coppia anche nella vita che decide di aprire il pub/ paninoteca “La Virgola” nel caratteristico borgo di Ischia Ponte, vicino al suggestivo Castello Aragonese. Ben presto le zingare divennero la pausa perfetta dopo una giornata lavorativa o al mare; semplice, veloce e gustosa.
Oggi il pub non esiste più, ma a farne da discendente è il panificio “Boccia”, un’altra istituzione sull’isola d’Ischia, sempre nel comune di ischia Ponte e sempre vista Castello. Il suo pane Cafone è la punta di diamante del forno e con esso hanno voluto dare vita alla zingara con pane Cafone, una piccola diversificazione che hanno voluto apportare Aniello, il proprietario e Massimiliano il collaboratore. Un modo per rendere un prodotto già famoso, ancora più unico e particolare.
Ciò che rende un posto unico, oltre alle bellezze paesaggistiche, ai prestigi storici e culturali è sicuramente la ricchezza enogastronomica. Oggi più che mai si viaggia soprattutto per assaggiare cibi, vini e per scoprire gli usi alimentari che un luogo può offrire. Ed in effetti è proprio da ciò che si mangia che si riesce a capire un popolo. La ricchezza di avere degli alimenti o dei vini caratteristici e non solo fatti ad “hoc” per i turisti, è fondamentale e la differenza tra “costruito” e “autentico” è percettibile e difficilmente chi viene ad Ischia, passeggiando tra le vie, bar e ristoranti, non si imbatta in abitanti del posto mangiare un buon cornetto o una zingara, come prova del fatto che questi cibi, fanno parte del tessuto culturale ischitano.