San Felice Circeo evoca racconti straordinari, miti e leggende che sono patrimonio intimo di tutti, in tutto il mondo. Chiunque, tra i bambini e gli adulti, è affascinato dal mito della Maga Circe e dal racconto di Ulisse che, nel suo peregrinare, sbarca su quell’isola e incontra la bellissima Maga dai riccioli d’Oro.
Poco importa se l’Isola di Enea sia o non sia in realtà un’isola, dal punto di vista geografico, poco importa se l’isola evocata da Omero sia davvero il Monte Circeo o, come affermano alcune teorie peraltro non prive di fondamento, sia invece l’isola di Ponza. Poco importa se qualcuno non crede che Ventotene sia l’isola delle sirene. Poco importa, perché le narrazioni e i miti non si fermano alla ricerca di prove documentali, ma volano alto ed entrano nei sogni,affrontando i misteri dell’immaginario e della fantasia, alimentando il cuore e l’anima di visioni, di storie, di emozioni e di bellezza.
CULTURA E SVILUPPO
San Felice Circeo è una perla della costa laziale. Il turismo estivo, balneare, ma anche mondano, ha sempre visto in San Felice Circeo il simbolo del benessere e la rappresentazione di uno status d’elezione. Una villa sul promontorio del Circeo è un tesoro da potersi permettere e tale modello ha funzionato bene fino agli anni ’70. cominciando a scricchiolare negli anni ’80 ed entrando in crisi, definitivamente, negli anni ’90.
Oggi San Felice Circeo conserva solo l’ombra di quel turismo e di quella mondanità che portava benessere, ricchezza e tanta attenzione dei media, vedendosi costretta a vivere, invece, l’invasione chiassosa di un turismo balneare mordi e fuggi. Molti infatti sono coloro che si riversano sulle spiagge di San Felice Circeo, nelle domeniche d’estate, arrivando la mattina prevalentemente da Roma e da Frosinone, per andare via nel pomeriggio.
I motivi sono diversi e molti nascono ancora prima della crisi generale di questi ultimi anni. San Felice Circeo, negli anni dello sviluppo e della crescita, forse non ha saputo interpretare tanto le dinamiche sociali quanto quelle legate all’industria turistica. In particolare, rispetto ai nuovi quanto diversi modelli che si sono andati affermando e diffondendo, adagiandosi su un modello che già stava diventando obsoleto, rimanendo tagliato fuori dai grandi flussi del turismo balneare attrezzato e non incentivando il turismo di tipo culturale che può essere l’unica leva in grado di garantire presenze tutto l’anno.
Ponza, ancora di più di San Felice Circeo, l’isola emporio dei Fenici e rotta dell’Odissea, sembra sopportare malamente la presenza chiassosa del turismo domenicale, riuscendo ad intercettare troppo poco rispetto alla bellezza autentica, sacra, antica e selvaggia che esprime.
Ventotene, la più lontana dalla costa, distante e avulsa dal caos ferragostano, è l’isola delle perfide sirene da cui l’astuto Ulisse non si fece incantare, è l’isola che più di tutte vive la sua bellezza silenziosa e si nutre dell’esclusiva bellezza dei suoi fondali. Oltreché del turismo legato alla sua storia recente, quella del novecento, della politica, del Manifesto Federalista e dell’Europa.
Guardare, con occhi attenti, alle potenzialità di tale arcipelago straordinariamente bello, unico e sorprendente, abitato fin dall’antichità e raccontato da narratori e poeti di ogni epoca, è anche rimanere incantati dalla unicità di un mare bellissimo, solcato dai fenici, dai greci, dai romani e già teatro di naufragi e di grandi battaglie, che ancora oggi dona pesce buonissimo e ci restituisce antichi tesori, dopo averli conservati per migliaia di anni.
Guardare con occhi attenti alle potenzialità di queste isole, come sorprendenti e straordinari gioielli, è ciò che finalmente si sta facendo, avendo scelto di mettere in rete la forza e la bellezza identitaria e connotante del Mare di Circe e delle sue isole, intorno al filo conduttore delle narrazioni e del mito.
Il progetto è ambizioso e ricerca nuovi modelli di crescita e nuovi indirizzi per l’industria turistica, legati alla cultura come cardine dello sviluppo, innovativi, sostenibili, partecipati e capaci di assicurare crescita economica e coesione e inclusione sociale, nel medio e lungo periodo.
Il MARE di Circe, che comprende i comuni di San Felice Circeo, Ponza e Ventotene, è la Città della Cultura della Regione Lazio 2019.