Sempre più pietanze internazionali sulle tavole italiane: dal sushi ai nuggets, dai pancake al kebab, al poke, cambiano gusti e trend. Vediamo quale rapporto c’è tra gli italiani e il cibo etnico.
Mentre la tradizionale pizza Margherita rimane nel cuore degli italiani, sempre più spesso viene affiancata da prelibatezze tipiche di altre culture gastronomiche. Il cibo etnico conquista gli italiani: i nuggets, ad esempio, hanno conquistato il 72% degli italiani, seguiti da kebab (71%) e sushi (66%). Questi sono i risultati di una ricerca condotta da Amagi-Norstat, che ha evidenziato come il 41% dei giovani adulti italiani tra i 28 e i 45 anni desideri trovare una maggiore varietà di alimenti etnici nei supermercati, in netto contrasto con il 10% che preferisce più prodotti regionali italiani. Ne ha parlato Il Sole 24 Ore, ponendo l’accento sul cambio dei trend di mercato.
Questa polarizzazione tra globale e locale si riflette anche nei dati di vendita: mentre il mercato dei prodotti tipici italiani subisce una battuta d’arresto, quello etnico guadagna consensi.
Il mercato del cibo etnico
Nel 2023, secondo NielsenIQ, le vendite di prodotti etnici nella distribuzione moderna hanno raggiunto i 600 milioni di euro (+7% rispetto al 2022), superando le 76 mila tonnellate (+5% in volume). Solo lo scorso anno, più di 231 milioni di confezioni di prodotti etnici hanno riempito i carrelli della spesa degli italiani, un notevole aumento rispetto ai 216 milioni del 2022.
Il cibo etnico preferito al supermercato
Il 45% delle famiglie italiane che acquista prodotti etnici nei supermercati trova un’offerta sempre più ampia, con oltre 27 referenze in media. In termini di volume, il riso basmati è il più venduto (25 mila tonnellate), mentre il sushi rimane imbattuto per valore (150 milioni di euro). Tuttavia, il sushi è l’unico prodotto etnico che ha registrato un calo delle vendite nel 2023 (-16%), in parte a causa del ritorno ai consumi fuori casa. Al contrario, sono stati in aumento soprattutto i noodles (+20% in volume), il cous cous (+11%), la paella (+9%) e le chips messicane (+8,5%).
L’apertura degli italiani verso i prodotti alimentari stranieri sta ridefinendo il panorama del mercato. Sebbene storicamente i distributori e i rivenditori si siano affidati alle importazioni, sempre più aziende italiane, grandi e piccole, si stanno concentrando su questo settore, aumentando la produzione nazionale.
Sempre più aziende italiane producono cibi internazionali
L’industria alimentare italiana si adegua ai nuovi gusti e alle novità dei trend. Nel mondo dei prodotti etnici, il “made in Italy” ha un ruolo significativo, con marchi come i pancake Barilla, il riso per sushi Saitaku, l’hummus Probios, l’aceto di riso Ponti e il burro di arachidi Fiorentini.
L’altra faccia di questa medaglia è rappresentata dalle imprese specializzate nei prodotti etnici, che forniscono sia ai supermercati che al settore dell’horeca. Questo settore, sviluppatosi recentemente, spesso per iniziativa di imprenditori stranieri, vede frequenti fusioni e acquisizioni, con aziende come GL Industry e Uniontrade che hanno recentemente cambiato proprietà.