Oltre ad accompagnare i commensali nelle ultime ore dell’anno, la presenza di alcuni cibi portafortuna a tavola diventa necessaria per augurare, agli altri e a sé stessi, un sereno e fiorente anno nuovo. Scopriamo insieme quali sono questi alimenti simbolici e tutti quegli aspetti dietro queste ricorrenze folkloristiche.
5,4,3,2,1…..Buon anno nuovo! I festeggiamenti dell’ultimo dell’anno, i cui preparativi vengono decisi mesi prima giusto per non trovarsi impreparati alla fatidica domanda “cosa fai a Capodanno?”, vengono da sempre accompagnati dal gran cenone finale. Amici e parenti si ritrovano tutti insieme intorno al tavolo aspettando in trepidante attesa l’anno che verrà, in compagnia di tante gustose leccornie non ancora assaporate durante i precedenti pasti natalizi.
La presenza di abbondante cibo, oltre ad allietare il palato dei commensali, assume inoltre un valore simbolico propiziatorio. Circondarsi dei propri cari durante gli ultimi atti dell’anno rappresenta una grande dimostrazione di affetto e di buon auspicio, augurando loro un anno nuovo pieno di soddisfazioni, fortuna e prosperità. Tra i tanti riti scaramantici effettuati, grande rilevanza viene occupata dal consumo di alcuni cibi propiziatori, tassativamente compresi in ogni menù di Capodanno che si rispetti. Esistono però delle regole ben delineate per ottenere quel tanto agognato “potere propiziatorio” poiché ogni specifico alimento deve essere consumato con tempistiche e modalità ben delineate.
Scopriamo insieme quali tra questi sono i cibi portafortuna più gettonati, da inserire in cima alla vostra lista della spesa per Capodanno.
Le lenticchie, connubio tra scaramanzia e buona tavola
Gustose e nutrienti, le lenticchie rappresentano un must della tavola imbandita della notte di San Silvestro. Servite in umido accompagnate con dello zampone o del cotechino, la loro stravagante forma di “piccole monete”, la cui dimensione aumenta notevolmente durante la cottura, le rendono il piatto più congeniale per augurarsi, nel prossimo anno, di avere il portafoglio sempre stracolmo.
Per rendere viva tale speranza, bisogna però attenersi a degli specifici riti di consumo. Abbandonate quindi forchetta o cucchiaio, cibatevi di tale leccornia col solo utilizzo delle vostre mani, essendo loro il mezzo con cui nella vita reale controlliamo il denaro e tutti i nostri flussi economici. Fate molta attenzione al momento preciso in cui bisogna mangiarle! Per uno scoppiettante nuovo inizio preparate il vostro piatto pochi minuti prima della mezzanotte, cosi da poterle avere a portata di mano subito dopo il brindisi.
Se siete ancora scettici riguardo l’efficacia di tale usanza, vi basti pensare che le sue prime tracce nella storia risalgono sin dai tempi dell’antica Roma, nota a tutti per i suoi gloriosi fasti, ricchezze e conquiste. Se ha portato bene a loro…
Le molteplici sfaccettature del melograno
Tra i tanti centrini decorativi, candelabri argentati e ghirlande decorative inserite per rendere più sfarzosa la tavola di Capodanno, non bisogna mai dimenticare la presenza del melograno. Frutto dalle alte proprietà benefiche, ricercato in cucina per le sue inconfondibili note acidule, si ricollega anche esso a tutti quei riti propiziatori legati al mondo culinario. Che si trovi al centro della tavola a disposizione dei commensali, i quali di tanto in tanto spizzicano un chicco dopo l’altro, o che venga utilizzato in qualche ricetta sfiziosa la sua presenza risulta imprescindibile come buon auspicio di tanta abbondanza e ricchezza nell’avvenire.
Tracce di questo frutto sono riscontrabili in numerosi riferimenti storici, artistici e religiosi. Il suo simbolismo con la prosperità viene citato dovunque nella cultura cristiana, a cominciare dalle iconografie finendo poi direttamente nella Bibbia. Tra i più grandi estimatori del melograno troviamo gli antichi greci, i quali allestirono intorno ad esso innumerevoli miti e leggende accostandone il dualismo “morte-vita”. Fonte di Invincibilità e forza fu per i Babilonesi, mentre per gli Egizi avere a disposizione una pianta di melograno ne esaltava il proprio status sociale, augurandosi inoltre una futura ricca stirpe.
A differenza delle lenticchie, i suoi tanti chicchi rendono protagoniste svariate ricette, sfornando così piatti sfiziosi e salutari allo stesso tempo. Possono essere usati sia per dare coloro e vivacità a delle insalatone di contorno, per rendere più accattivante un risotto mantecato oppure da inserire direttamente nel proprio flûte, aromatizzandone lo spumante.
Cibi portafortuna a tavola: ricorrenze da tutto il mondo
Oltre alle ritualità già citate, prettamente riconosciute a livello nazionale, forse non tutti sanno che ne esistono altre ancora sparse in giro per il mondo.
In Spagna, ad esempio, si celebra il rito de “las uvas de la suerte”. Tale “sfida” consiste nell’essere in grado di mangiare 12 acini d’uva a ritmo degli altrettanti rintocchi di campane, le quali scandiscono gli ultimi secondi prima della mezzanotte. L’evento è seguitissimo da parte della popolazione, incollata davanti alla televisione per assistere all’evento trasmesso in diretta dalla Puerta del Sol di Madrid, ove in cima sono presenti tali campane. Una grande prosperità e fortuna caratterizzerà il nuovo anno per coloro che riusciranno nell’impresa, focalizzando quindi l’attenzione dei più scaramantici.
Nei paesi francofoni, la presenza in tavola di alcuni piatti tipici risulta fondamentale per scacciare malocchi attirando a sé tanta fortuna. In Belgio troviamo un bel pentolone ricolmo di zuppa di cipolla, pronto a sfamare gli invitati e allo stesso tempo a purificarne il corpo e lo spirito. Di lusso è la cucina francese, dove ostriche e foie gras fanno le veci di cibi portafortuna. Per augurarsi poi un anno pieno di soddisfazioni, non ci si può dimenticare di brindare con il proprio amato/a con un bel bicchiere di champagne, accompagnando un romantico bacio sotto al vischio.
Oltreoceano, la storia è sempre la stessa. Ricchi di spiritualità sono i piatti giapponesi, avvezzi al consumo di brodi di noodles, simbolo di una longevità direttamente proporzionale alla loro lunghezza, brindando con l’accentuato sapore speziato del sakè otoso in grado di allontanare eventuali spiriti maligni. Attenti invece a dare le spalle agli invitati durante un brindisi brasiliano, potreste ricevere un flute volante direttamente in fronte! Per dare un taglio netto col passato, proiettandosi completamente verso il futuro, si è soliti lanciare dietro di se il bicchiere da brindisi.