Da Centocelle alla Gianicolense, alla scoperta del buco glorioso
Il momento della colazione, è un fottutissimo (per dirlo alla hollywoodiana) momento sacro. Da quell’istante infatti, dipende l’intera giornata! A dirlo non sono io, ma i grandi cultori del risveglio muscolare addominale, che ripongono nel barista tutte le loro speranze e per questo effettuano un vero e proprio screening dei luoghi di quartiere, alla ricerca del cappuccino più soddisfacente e del lievito migliore. Ed è per questo che alla chiusura temporanea del nostro piccolo baretto di zona, siamo andati a caccia di un nuovo riferimento culinario mattutino che potesse adempiere a tutti i doveri del caso e si facesse carico della nostra mattiniera voglia di coccole in carboidrato. Così, tra un errore oggi e un altro domani, seguendo il lungo Viale della Primavera nel cuore di Centocelle, siamo incappati in un esercizio di recente apertura, proprio all’altezza della nuova Metro C/Gardenie, al cui angolo è sorto da poco tempo il bar MB Maribrunetti.
Una dolce sorpresa ci ha colto in fragrante (è proprio il caso di dire), quando la prima sfornata dell’alba ha tirato fuori il meglio del mattino: soffici cornetti e freschi danesi guarnite di crema, uvetta o gocce di cioccolato. Un fiume di croissant in cui tuffarci a perdifiato e, una bracciata dopo l’altra, rimanere incagliati nella ciambella al forno inondata da leggiadro zucchero a velo. Forse è il buco nel mezzo a crear cotanta leggerezza? Non lo sapremo mai! Ciò che sappiamo è che di quelle ciambelle non ci saremmo mai saziati. Ma quel gusto non ci era nuovo. Quell’assaggio era piuttosto un omaggio a chi di ciambelle infornate ne ha fatto un status. Se c’è una cosa che il buon cibo è capace di fare, sono proprio i raccordi spazio-temporali. Così, andare da Centocelle a Monteverde diviene un attimo basato sull’asse della ciambella lussuriosa, anche se infornata. Perché è questo che è accaduto mentre trangugiavamo le nuove ciambelle di Maribrunetti! Inevitabilmente la nostra mente è andata al Bar Pulcini sulla Gianicolense, dove per la prima volta abbiamo assaporato il risveglio col buco al forno, un morso di paradiso nel girone dei golosi.
Circa duecento al giorno. Solo ciambelle. Il Bar Pulcini non fa sconti a nessuno e giornalmente sforna oltre duecento pezzi: tutte una diversa dall’altra, ma con un punto fermo: la ricetta! Un impasto libidinoso (e segreto) al cui interno viene incorporata della crema pasticcera che diviene parte della ciambella stessa. Non divisa, non aggiunta, dentro la ciambella. Con un rigolo di crema ogni tanto e che al primo assaggio spruzza zuccheri direttamente al cervello.
Detto e scritto questo, non abbiamo altra scelta che chiuder tutto e continuare la ricerca, per scovare ulteriori raccordi-ricordi di gusto col buco… rigorosamente al forno!