Quanti hanno bevuto almeno una volta nella vita il Chinotto? Molti lo preferiscono in modo esclusivo alle altre bibite e soft drinks. Ma quanti conoscono veramente la storia che c’è dietro a questa bevanda, che a modo suo ha segnato un periodo della ricostruzione post bellica del nostro paese? Il chinotto è, infatti, una bevanda famosissima e tutta italiana. Dal gusto un po’ particolare, è una bevanda per intenditori e ancora oggi si presenta come un prodotto di nicchia, rispetto alle conosciute bibite americane.
Pietro Neri
Facciamo un salto indietro nel tempo e ritorniamo nel 1949. E’ questo l’anno in cui Pietro Neri, con la sua prima ricetta originale comincia a Roma la produzione di chinotto, poi seguito da altre bevande. Fu subito un successo, che portò alla apertura di nuovi stabilimenti vennero in diverse città italiane come Bologna, Napoli, Capranica.
Pietro Neri è dunque il padre del Chinotto, primo e inimitabile, ma ha soprattutto un altro grande merito sul mercato: saper fare pubblicità, saper raccontare in modo diverso il suo prodotto, giocando con quelle che sono le famose proposte di valore. La differenza tra lui e gli altri imprenditori è netta e lampante, Pietro Neri già agli inizi regalava messaggi e consigli per imparare a bere, che oggi sarebbero di grande attualità: “Non bevete contro la salute ma per la salute”.
La campagna protezionistica del 1959
Storica poi la sua efficace campagna protezionistica del 1959 a tutela dei consumatori per accertare la presenza della caffeina nella bevanda della Coca-Cola. L’azione intrapresa era mirata ad un rapporto etico nei confronti dei consumatori per la tutela della loro salute, poiché essi erano da sempre considerati da Pietro Neri non come inconsapevoli compratori, ma come i soli protagonisti delle sue bevande.
Il chinotto ebbe il suo boom di vendite fino alla fine degli anni ’60. Successivamente l’azienda, lo stabilimento e il marchio per vicissitudini alterne e non proprio fortunate vennero ceduti, ma la formula originale dei prodotti è sempre stata custodita gelosamente in famiglia.
Il Chinottissimo
Ricetta che torna alla ribalta grazie alla collaborazione, agli studi e ricerche portate avanti da Pietro Neri e dal nipote Simone Neri, con un nuovo nome e nuove proprietà. La famiglia Neri propone il Chinottissimo – l’Issimo delle bevande, personalizzato e mirato al Benessere e dell’Essere. La formula base che ha da sempre contraddistinto questa “bevanda” è stata, nel tempo, maggiormente valorizzata da Simone che, forte dell’esperienza fatta vicino a suo nonno, presenta un prodotto più ricco, con 53 erbe, e non aromi, provenienti da ogni parte della Terra e, novità assoluta, l’aggiunta del miracoloso ginseng.
Ancora una volta come oltre cinquant’anni fa una bibita viene promossa per le sue caratteristiche organolettiche, come ci sottolinea lo stesso Simone Neri: “ChinottISSIMO è un prodotto unico che si pone in netto contrasto con il mercato egemone delle “Cole” e per le sue caratteristiche organolettiche si rivolge a consumatori attenti alla qualità degli alimenti e di conseguenza alla salute”.
“ChinottISSIMO oggi è prodotto esattamente come si faceva una volta – ci fa notare il signor Neri – non abbiamo voluto stravolgere la tradizione, ma solo migliorarne le qualità. Continuiamo a fare la nostra bevanda con vero infuso di chinotto con l’aggiunta di elementi innovativi alla ricetta classica. La ricerca ci ha portati a individuare 53 erbe aromatiche, tra cui achillea, aloe, echinacea, passiflorea, ribes nero, biancospino, camomilla e altre ancora a cui si aggiunge anche l’estratto di Ginseng, tutte erbe che esaltano i sapori del frutto del chinotto, arricchendolo di fragranze e gusto retrò, così ChinottISSIMO diventa la nostra bevanda superlativa per eccellenza”.
L’importanza della qualità
Alla base di questo prodotto c’è un solo obiettivo, oltre al gusto, la qualità. “Esprimiamo valori oggi molto ricercati, tra cui qualità, tradizione, tipicità e legame con il territorio. Curiamo la qualità fin dalle prime fasi di lavorazione al prodotto finale, nel rispetto dell’ambiente, puntando alla continua innovazione mantenendo sempre un forte legame con il passato. Per noi i consumatori sono gli unici protagonisti delle nostre bevande e vogliamo instaurare con loro un rapporto etico”.
E di questo pare se ne siano accorte anche le istituzioni, ChinottISSIMO infatti è stato selezionato e inserito nel paniere dei “Prodotti di Eccellenza della Regione Lazio” e nel circuito delle “Botteghe Storiche di Roma”, è stato selezionato dalla Regione Lazio come prodotto di eccellenza del territorio e presentato con successo ad Expo 2015, oltre a essere uno dei prodotti consumati dalla Fao, dal Vaticano e anche dall’altro capo del mondo.