In uno dei quartieri più belli di Roma, c’è il Double Tree By Hilton Rome Monti e all’ottavo piano con la vista su Santa Maria Maggiore siamo stati a cena con Moreno Cedroni. Lo chef 2 stelle Michelin di Senigallia ha portato la sua essenza nel cuore della Capitale, firmando un menu divertente ed elegante insieme ad Alessio Stasi chef resident dell’hotel. Vi raccontiamo questo viaggio “stellare”, sperando che sia la prima tappa di un percorso più lungo e sorprendente.
Tra i quartieri più belli e suggestivi di Roma c’è Monti, con la sua atmosfera di antico borgo, sempre aperto alle contaminazioni. Monti è un quartiere creativo, sa essere moderno conservando quell’aspetto tipico, qui convivono infatti i concept store di design e i sanpietrini, le boutique e le trattorie, i fatti raccontati dagli anziani del quartiere con le speranze dei giovani studenti che la sera si ritrovano intorno alla fontana di Piazza della Madonna dei Monti.
Alla scoperta del Double Tree By Hilton Rome Monti
E proprio in questo affascinante e piccolo quartiere nel cuore della Capitale che da un anno e mezzo c’è il Double Tree By Hilton Rome Monti. Una location moderna che di questo spazio cittadino è riuscita a sintetizzare ogni angolo: nella sua essenza di lusso contemporaneo chi entra qui riesce a trovare un filo conduttore unico tra esterno e interno, per poi immergersi nel suo momento speciale.
Se dovessimo definire il DoubleTree by Hilton Rome Monti potremmo dire che un hotel di design e dall’anima green, una vera oasi verde in città e una nuova finestra su Roma. Un indirizzo che ha tutte le carte in regola per diventare punto di ritrovo per i turisti e i gli stessi romani, visto l’offerta Food & beverage interna e aperta a tutti.
Qui troviamo tre differenti locali: il Mamalia, che propone una cucina autentica a base di ricette della tradizione italiana e romana, MiT Food & Coffee Brewery, luogo di incontro dall’anima giovane e vivace, che offre proposte creative all day long, dalla colazione alla cena, e infine salendo all’ottavo piano troviamo il Mùn Rooftop cocktail&tapas bar ideale per concludere la giornata con un esclusivo aperitivo o un cocktail after dinner.
Cena Stellare con Moreno Cedroni
Questa lunga introduzione è doverosa per farvi entrare nel mood della serata “stellare” che vi stiamo per raccontare e farvi vivere passo dopo passo gli ambienti e le atmosfere per poi soffermarci sul gusto finale.
Con la sua terrazza iconica che affaccia su Piazza dell’Esquilino e la magnifica basilica di Santa Maria Maggiore il Mùn è un angolo di paradiso, intimo e rilassante e proprio qui all’ottavo piano lo scorso mese si è tenuta la cena, forse la prima di una serie di appuntamenti (il management è work in progress) con lo chef 2 Stelle Michelin Moreno Cedroni che ha firmato il menu di questo speciale evento gourmet.
Serata raffinata e importante con cui il DoubleTree by Hilton Rome Monti ha inaugurato la primavera 2022 e debuttato nell’universo dell’enogastronomia romana. Protagonista la cucina e la filosofia di Moreno Cedroni, che sotto le stelle della capitale ha fatto brillare anche le sue con un percorso divertente ed elegante. Ad affiancarlo in questa serata gourmet il residente chef dell’hotel Alessio Stasi che ha proposto alcuni dei suoi piatti e su cui bisognerà approfondire.
Lo chef Cedroni ha portato tutta l’essenza della sua Madonnina del Pescatore di Senigallia sui tetti di Roma, dove il mare con i suoi profumi e sapori è stato protagonista assoluto.
Da sempre considerato uno degli chef italiani più innovativi, un vero enfant terrible della cucina internazionale, questa cena organizzata al DoubleTree by Hilton Rome Monti è stata occasione per avvicinarsi e conoscere meglio lo spirito avanguardista di Cedroni, che con la cucina ha un rapporto giocoso, sperimentale e creativo, ma senza tradire sapori e gusto. Nei piatti proposti abbiamo vissuto un’escalation di esperienze, di giochi di consistenze di vario genere che hanno saputo sempre mantenere l’equilibrio perfetto. Ogni portata è stata presentata e raccontata dai due chef in persona, Cedroni e Stasi, che hanno sempre augurato “buon divertimento” e non “buon appetito”, non per una questione di etichetta, bensì come approccio al viaggio gastronomico che stavamo intraprendendo.
Il menu proposto da Moreno Cedroni
La cena ha avuto inizio con un Chilcano Cocktail e Chela di Gambero per preparare il palato degli ospiti. Un inizio roseo, non solo per il colore del cocktail, fresco e leggero che puliva il palato ma per la piacevolezza della chela fritta sotto forma di “stecco gelato” con un bell’effetto cruchy e quello dolce-speziato dato dalla polpa insieme alle spezie esterne.
Il viaggio prosegue con gli antipasti, il primo è la Ricciola fritta, panzanella, centrifugato di pomodoro ed olio al basilico. Bello il dualismo tra esterno croccante e il cuore morbido e crudo della ricciola, un “cotto-non cotto” molto interessante che con la panzanella riproposta in una forma poco canonica anticipava l’atmosfera estiva.
Si passa poi al Camouflage di gamberi viola del Mediterraneo su letto di stracciata di Andria, polvere di guanciale, pomodorini confit del Vesuvio e crudo di rafano, un piatto dello chef Stasi che si mescola alla perfezione con il percorso disegnato da Cedroni, pur facendosi riconoscere. Un pout pourri di sapori e consistenze di diversa natura che vanno a comporre un’immagine unica.
Come ultimo antipasto arriva poi il Brodetto Inside, Sfera di crostacei, pesci e molluschi, Salsa Brodetto ed estratto di Granchietti, un altro piatto di Cedroni con cui divertirsi, la sfera racchiude uno scrigno di mare, dal sapore intenso e nel piatto ciò che caratterizza il brodetto con la cua cremosità. Due forme diverse, quasi due piatti distinti che messi insieme ne compongono uno unico secondo tradizione.
A seguire Risotto ai tre sughi, frutti di mare, funghi e pesto di alghe, in un mix dove il mare e i monti anni ’80 diventa elegante e ricordandoci soprattutto che in cucina si può osare e che le sensazioni di gusto sanno sempre trovare un legame tra loro e poi Baccalà mediterraneo, salsa peperoni, melanzane e cucunci. Ancora una volta un piatto del giovane resident chef che sceglie e lavora le materie prime della tradizione per un piatto variopinto sia agli occhi che al palato.
Si conclude ovviamente con predessert, dessert e piccola pasticceria: Cedronic (Granita di Gin Tonic) per rinfrescare la bocca e prepararci al Gelato al caramello salato, ananas, lime e habanero dove dolce, salato, acido e piccante si mescolano insieme solleticando e conquistando completamente il palato.
Infine la piccola pasticceria che è un viaggio nel viaggio, e farlo in un hotel che accoglie ospiti da tutto il mondo non è casuale. Un omaggio dello chef di Senigallia ai suoi colleghi stellati italiani ed esteri in una pralina dolce a forma di stella che racconta in un solo boccone il piatto emblema dello chef di riferimento. Il tutto servito su una mappa e una rotta di degustazione segnata insieme a una speciale caffè Lavazza, il Kafa Forest Coffee, espresso 100% Arabica, una varietà pregiata con provenienza dalla foresta etiope.
I vini della cena
Non possiamo non parlare dei vini. Lo chef Stasi e il sommelier del Double Tree hanno scelto per accompagnare questa cena l’Azienda Agricola Le Rose tradizionale tenuta tra le colline dei castelli romani. Siamo a Genzano, vigne condotte totalmente in biologico e vini che propongono nel calice una versione laziale di vitigni non propriamente di zona. A parte una malvasia puntinata (Artemisia) che ha accompagnato gli antipasti per rimanere legati all’autoctono laziale, le altre etichette hanno saputo spaziare tra verdicchio, bombino e grechetto con la Faiola e un Fiano in purezza con leggero passaggio in botte per Colle dei Marmi che è stata la sorpresa nel calice dell’intero percorso fatto.