Siamo a Campotenense in provincia di Cosenza, siamo nel cuore del Parco Nazionale del Pollino e qui da qualche anno è nata Catasta Pollino, molto di più di una location per eventi, fiere e degustazioni, ma un luogo da cui partire e dove approdare, un luogo di promozione territoriale come ci racconta in questa intervista uno dei suoi ideatori Giovanni Gagliardi.
Siamo a Campotenense in provincia di Cosenza, siamo nel cuore del Parco Nazionale del Pollino e qui da qualche anno è nata Catasta Pollino, che opera sul e per il territorio. Si potrebbe definire banalmente location di eventi, convegni, incontri, ma è ben oltre tutto ciò. E’ un vero e proprio palcoscenico dove presentare e dare risalto alle attività locali, quelle produttivi capaci di creare qualità, arte ed economia. E’ come sottolinea uno dei suoi “creatori” Giovanni Gagliardi “è un luogo da cui partire e dove approdare”.
Cos’è Catasta Pollino
Catasta Pollino è uno spazio di esperienze dedicato del Parco Nazionale del Pollino. Un luogo dove esplorare e conoscere l’immenso patrimonio del Pollino, gustare specialità e piatti del territorio, acquistare i prodotti del Parco, partecipare a laboratori e godere il tempo libero nello scenario di Campotenese, geosito Unesco, punto di partenza della Ciclovia dei Parchi della Calabria. L’idea nasce da un gruppo di amici storici ben assortiti: “fanno parte dell’Impresa Sociale che abbiamo fondato ad hoc per gestire la catasta oltre a me che mi occupo di progettazione di contenuti, eventi e format di comunicazione per le imprese e i consorzi del comparto agroalimentare – racconta Gagliardi – Donato Sabatella, esperto di amministrazione, finanza e sviluppo di progetti complessi nella green economy, attivo nel mondo dell’associazionismo e capo scout in Agesci, Sergio Senatore, ingegnere meccanico, PhD in Sistemi Energetici, direttore tecnico di progetti nel settore della produzione energetica da fonti rinnovabili e Manuela Laiacona, giornalista enogastronomica, che collabora con testate nazionali generaliste e di settore, specializzata in marketing e comunicazione di azienda. Il luogo è stato immaginato dall’Ente Parco Nazionale del Pollino, che lo ha realizzato con un concorso di idee a cui hanno partecipato studi di architetttura internazionali. Noi lo abbiamo completato con l’allestimento interno e un modello di gestione che è stato premiato, qualche settimana fa, da Intesa Sanpaolo come un dei 10 progetti italiani (su 4000 presentati) più significativo dell’ultimo anno per l’impatto sociale sul territorio“.
Un progetto nato da poco che sta riscuotendo successo e conferme. In poche parole – se dovessimo trovare una definizione – la catasta è un hub turistico e un laboratorio di attività formative e ricreative che collabora con le comunità locali e con chi lavora sul territorio, dalle piccole aziende agli operatori culturali, turistici e sociali, secondo la logica del turismo di rete, per dare al mondo Pollino un luogo fisico di rappresentanza, una vetrina per raccontarsi.
E’ ovviamente un progetto che si basa sul concetto di rete e sinergia, come ci racconta Giovanni: “I nostri interlocutori sono molteplici: in primis le guide del Parco, con cui abbiamo una collaborazione stringente per definire sempre meglio l’offerta turistica, poi i produttori del comparto agroalimentare, con cui definiamo la proposta gastronomica del punto ristoro e della bottega dove si possono trovare i prodotti del Pollino, cerchiamo di fare rete anche con le amministrazioni locali e con le associazioni che si occupano di turismo e hospitality“.
Cosa fa Catasta Pollino
Creare le connessioni del territorio per contribuire alla costruzione della destinazione turistica Pollino, questo è l’obiettivo che il gruppo si è posto dando vita a Catasta Pollino.
“Abbiamo lanciato questo progetto per promuovere le specificità locali (umane, culturali, naturalistiche) e renderle accessibili al visitatore/fruitore del centro secondo una logica di marketing territoriale. Crediamo che fare rete sia il modo migliore per far crescere un territorio. Con questa logica, vogliamo contribuire a potenziare la vocazione turistica del Parco, a stimolare l’economia del turismo locale promuovendo il Pollino attraverso un’offerta turistico-esperienziale integrata e coerente“. Sottolinea il coordinatore di Catasta Pollino.
In questo primo anno e mezzo di vita (di cui un pezzo immolato alla pandemia) sono numerosi e di diversa natura gli eventi organizzati: incontri BtoB tra operatori del settore turistico, la rassegna musicale “Catasta Stazione Musicale” con un grande autore del territorio Roberto Cherillo, spazio anche per le nuove generazioni con rassegne di letture dedicate ai bambini e ovviamente Catasta Pollino diventa un palco ideale per l’enogastronomia come ci dice Giovanni Gagliardi: “abbiamo organizzato per la prima volta l’incontro di tutti gli osti del Pollino presenti nella guida Osterie d’Italia di Slow Food, abbiamo dato vita a Pollino Enoico, festival del vino del territorio, con una primissima edizione e poi abbiamo organizzato una cena fatta dalla nota chef giapponese Aiko Otomo che ha realizzato un menu di piatti iconici del Sol Levante con carni, farine, verdure e botaniche del Pollino. Abbiamo ospitato la sessione finale del corso di Nutraceutica e Alta Cucina dell’Università di Catanzaro e realizzato con l’Associazione Tartufi e Tartufai del Pollino un importante momento di approfondimento dedicato al prezioso tubero di cui il nostro territorio è ricchissimo. Insomma le idee sono tante e le mettiamo in pratica“.
Catasta Pollino per il territorio
La grande necessità, come spesso si è detto, è quella di dare visibilità e creare conoscenza intorno al territorio calabrese e in questo caso specifico del Pollino, che hanno tutti i numeri per essere dei brand di successo. “Le azioni devono essere sempre combinate tra loro e devono essere molteplici, continue e di alto valore, ma a nostro avviso un fattore determinante per il successo del nostro areale e del sud in genere è quello di non scimmiottare e replicare modelli altrui in salsa mediterranea ma riscoprire il vero genius loci e declinarlo nel contemporaneo. Questo ”credo” noi cerchiamo di attuarlo nel punto ristoro della Catasta: proviamo a far vivere un’esperienza di cucina etnografica del territorio, qui cerchiamo di riprodurre le ricette del territorio con fedeltà“.
Tra le tante novità per la stagione primavera-estate 2023 Giovanni ci anticipa qualcosa: “faremo una serie di attività su temi come: formaggi, botaniche e l’arte di mixare, birra artigianale, braceria con fuoco ad alta temperatura, editoria per bambini e qualcosa dedicato alla bicicletta.
Catasta Pollino è un nuovo tassello che aiuta a raccontare e far crescere la Calabria con i suoi produttori, la propone nell’ottica di un giusto valore e sistemi come questo contribuiscono all’innalzamento della percezione di chi in Calabria ci va per turismo, per chi in Calabria ci vive o ci lavora.
E come sottolinea in chiusura di questa chiacchierata Giovanni Gagliardi: “La percezione sta cambiando, ma ancora su tante cose non ci siamo. Una rivoluzione è in atto e i più attenti se ne stanno accorgendo. Però ancora notiamo che qualcuno butta la monnezza per la strada, e con questo voglio rappresentare un concetto di sciatteria più ampio e diffuso. C’è un esercito di operatori, persone, imprenditori, che si sta ingrandendo giorno dopo giorno, che vuole fare le cose per bene e questo è la cosa su cui stiamo diventando bravi, a contaminarci e a fare relazione“.