E’ tempo di castagne. Tempo di caldarroste. Questo frutto dell’albero del pane ha un’interessante storia alimentare e gastronomica. Scopriamo quanti tipi di castagne esistono, la differenza tra castagne e marroni, come riconoscerle e come usarle.
Lo scricchiolio delle foglie secche sotto le scarpe, le chiome degli alberi che s’infiammano di giallo e di rosso, il piacere di camminare nei centri delle città gustandosi un cartoccio di caldarroste fumanti, che riscaldano gli animi dai primi freddi. Questi sono alcuni dei piaceri dell’autunno, in particolar modo ottobre, periodo dell’anno nel corso del quale le castagne la fanno da padrone sulle nostre tavole. È facile trovarle, oltre che nelle campagne e nei boschi, anche per terra lungo i viali ed i parchi, ma senza fidarci troppo di queste ultime. Poi vi spiegheremo il perché.
Castagne, frutto dell’albero del pane
La castagna è il frutto di una pianta selvatica cresciuta spontaneamente in natura e nota nel Medioevo come “albero del pane”, perché era considerata il cibo dei poveri: questi ultimi, non potendo permettersi nemmeno una pagnotta, trovavano un’alternativa in questo alimento ricco di amidi e carboidrati con cui si ricavava una farina molto nutriente della quale parleremo in modo più approfondito nel mio prossimo articolo. E per molti secoli le castagne hanno costituito una risorsa alimentare sostenibile ed altamente nutriente; quasi insostituibile per le classi meno agiate.
Le castagne fanno bene, insomma, ed è per questo che in seguito l’uomo è passato da una raccolta spontanea a una coltivazione vera e propria. Così, grazie a innesti, incroci e potature, dai primi alberi si sono create delle versioni addomesticate, da cui sono nate cultivar nuove, di qualità superiore: i marroni.
Quelle commestibili sono il frutto dell’albero del castagno e si raccolgono nei boschi ad una altitudine che va dai 300 ai 1.200 metri. Sono contenute in gruppo all’interno di un riccio che si trasforma da verde a marrone durante la maturazione e che è ricco di aculei. All’interno di ogni riccio si trovano circa 2-3 castagne, una più grande e le altre più piccole.
Marroni o castagne, questo è il dilemma!
Se esistesse un grado di parentela potremmo dire che marroni e castagne sono cugini di primo grado. Infatti, molti chiamano “castagne” entrambi i frutti in maniera indistinta, senza sapere che, anche se simili, le differenze sono molte e sostanziali: non è solo questione di forma, dimensioni e colore della buccia, ma alla base di questa differenza c’è il gusto.
Le castagne hanno un sapore meno deciso e meno dolce rispetto alla controparte allevata che, invece, è caratterizzata da una dolcezza e una croccantezza particolari. Le proprietà delle castagne sono molteplici e, proprio per questi benefici nutrizionali e per le loro caratteristiche, sono perfette per essere arrostite o per ricavarne farine o creme. I marroni si prestano meglio per essere trasformati in deliziosi marrons glacés dalla pasticceria o per arricchire risotti o zuppe originali dalla cucina gourmet.
Le Castagne Matte e l’ippocastano
Tenetevi invece alla larga dalle castagne trovate in terra lungo i viali e i parchi di paesi e città, la motivazione è semplice, queste ultime sono i semi degli ippocastani e si tratta di castagne non commestibili soprannominate castagne “matte”.
Ingerire castagne matte provoca intossicazione, che se presa sotto gamba può portare a problemi seri. Le castagne matte, come già sopra evidenziato sono i semi dell’ippocastano, una pianta che ha funzione ornamentale. Hanno un riccio verde e racchiudono un solo frutto, rotondo, grosso e molto lucido a differenza di quelle commestibili in cui all’interno di ogni riccio si trovano circa 2-3 castagne, una più grande e le altre più piccole. L’ippocastano, anche noto come castagno d’India, è molto coltivato in Italia come albero ornamentale, presenta una maestosa chioma e dalla fitta vegetazione si ricavano diversi rimedi erboristici.
Un’antica credenza vuole che portare un frutto di ippocastano in tasca proteggerebbe dal male: i nonni e i bisnonni di chi vive in campagna, usavano portare in tasca il frutto dell’ippocastano per tirare a sé la buona sorte! Il frutto dell’ippocastano, ancora oggi, è simbolo di fortuna.
50 Sfumature Gastronomiche: Marroni e Castagne
Varietà di Castagne
A tal proposito le varietà di castagne che si conoscono sono:
Marrone del Mugello e Marron buono di Marradi
Castagna di Cuneo
Castagna del Monte Amiata
Castagna di Montella
Castagna di Vallerano
Marrone della Val di Susa
Marrone di Caprese Michelangelo
Marrone di Castel del Rio
Marrone di Combai
Marrone di San Zeno
Marrone del Monfenera
Marrone di Roccadaspide