Anche quest’anno La Città della Pizza si è conferma l’appuntamento di riferimento per il pubblico romano e un palcoscenico prestigioso per i volti affermati dell’arte bianca e i pizzaioli emergenti più talentuosi selezionati nelle 5 tappe del tour in giro per l’Italia. A vincere questo primo tour Città della Pizza 2023 con il maggior numero di voti è stato Carmine Apetino della pizzeria De’ Figliole di Napoli con la sua pizza fritta. Lo abbiamo intervistato per conoscere meglio lui, la sua passione per la pizza e il suo lavoro.
La Città della Pizza conferma anche per questa trascorsa edizione il suo successo tra il pubblio romano dei pizza lovers. Oltre 32 mila persone accorse per assaggiare le pizze della nuova squadra di pizzaioli prescelti per questo settimo anno del format più amato e oltre 50 pizzaioli all’opera ai forni e numerosissimi addetti ai lavori e professionisti del settore. 10 postazioni con alternanza nei tre giorni tra pizzaioli romani e quelli proveninenti da tutta Italia per un totale di pizze sfornate di 26 mila. In parallelo laboratori per bambini e adulti e talk show.
Soddisfatti gli organizzatori. Emiliano De Venuti, ideatore de La Città della Pizza conferma la bontà del format, che quest’anno si è arricchito con le tappe di un tour che ha attraversato l’Italia, registrando ovunque un grandissimo successo. E come ci dice: “Non possiamo che salutare con soddisfazione il riscontro del pubblico che ha apprezzato la proposta di quest’anno. Un grande risultato che premia il nostro impegno nel realizzare un evento che coniuga la degustazione di un prodotto così ricco di appeal come la pizza a momenti di dialogo, formazione e divertimento.”
Carmine Apetino, miglior pizzaiolo de La Città della Pizza 2023
Momento clou dei tre giorni la proclamazione del pizzaiolo vincitore del tour nazionale de La Città della Pizza 2023. A conquistare il gradino più alto del podio è stato Carmine Apetino, giovane pizzaiolo di 24 anni, dell’Antica Pizzeria D’e’ Figliole di Casoria. Che vinceuna fornitura di prodotti per la pizzeria messi a disposizione dai Main Partner de La Città della Pizza 2023 del valore di 4.000 euro: Molino Casillo (farine), Cirio Alta Cucina (pomodoro), Latteria Sorrentina (fior di latte), FrittoKing (prodotti per la friggitoria), Acqua Orsini (acqua e coinvolgimento nel progetto brand ambassador), Mercò (packaging per pizza), AVPN (corso di aggiornamento avanzato).
Quando si parla di Antica Pizzeria D’e’ Figliole parliamo di un nome storico della pizza fritta partenopea di cui Carmine e il fratello Genny – che da circa dieci anni hanno aperto il loro locale nella cittadina della periferia di Napoli, in via Giosuè Carducci 28 – rappresentano la sesta generazione.
Carmine è cresciuto in pizzeria accanto al padre, e a 16 anni ha iniziato a lavorare “in prima linea” insieme al fratello, ed è stato l’unico concorrente delle tappe di selezione a proporre la pizza fritta, conquistando prima la giuria e poi anche il pubblico dell’evento romano con la Pizza Fritta Completa (Ricotta, Fior di latte Latteria Sorrentina, Cicoli napoletani, Pomodoro Cirio Alta Cucina). Lo abbiamo incontrato e intervistato per conoscere meglio questo giovane pizzaiolo e dove si proietta nel suo mestiere.
Intervista a Carmine Apetino
Carmine ti aspettavi di vincere a La Città della Pizza con la tua pizza fritta?
Onestamente no, sapevo di avere le carte in regola per poter vincere, ma quando ti confronti con cosi tanti pizzaioli, provenienti da tutta Italia è sempre dura.
Che pizze hai presentato? Qual è stata la più richiesta a La Città della Pizza e qual è la tua preferita.
Ho presentato come da regolamento 2 pizze: “La Margherita fritta”, ovvero, fior di latte basilico e pomodoro e “La Completa” con ricotta, fior di latte, cicoli napoletani, pomodoro e un pizzico di pepe nero. La piu richiesta credo sia stata La Completa essendo sicuramente piu ricca di sapori e rappresenta dicamo la variante piu classica se parliamo di pizza fritta. La mia preferita è di gran lunga La Chicchinese. Una pizza emblematica dell’Antica pizzeria Dè Figliole che prepariamo da oltre 50 anni, con scarola a crudo condita stesso sul disco di pasta con un filo d’olio d’oliva, sale e pepe, provola, cicoli, salame, olive nere, acciughe e pomodoro. Ovvimanete parliamo sempre di una pizza fritta. Vi assicuro che ha un sapore ed un profumo unico! Ma la cosa più sorprendente è la sua digeribilità, grazie anche al nostro impasto. Provare per credere.
Carmine qual è la tua storia? Leggo che la pizza fa parte del tuo dna e della tua famiglia, raccontami il tuo percorso.
Nasco in una famiglia che, contando me,e mio fratello, arriva a ben 6 generazioni di pizzaioli napoletani dediti alla preparazione della pizza fritta. Potete facilmente capire quanto realmente faccia parte del mio dna. Per me la pizza e sempre stata una passione fino a quando circa 10 anni fa, insieme a mio fratello abbiamo aperto la sede di Casoria, in via Giosuè Carducci n. 28. E lì è diventato oltre una passione, anche il mio lavoro. Passione sempre più grande che mi ha portato ad allargare i miei orizzonti alla pizza al forno. E sono anche entrato nel corpo docenti dell’Associazione Verace Pizza Napoletana e grazie a loro ho davvero fatto tanta strada, che mi auguro continuerò a percorrere.
Cos’è per te la pizza e la pizza fritta?
La pizza nella sua versione più classica è tante cose insieme, uno dei piatti piu mangiati e apprezzati in tutto il mondo, un piatto iconico che riesce ad unire tantissime culture diverse. E questa è una delle cose che piu mi affascina e da buon napoletano (orgoglioso) amo mangiare una bella provola e pepe. Ma il mio “amore” rimane sempre la pizza fritta. Oltre a rappresentare tutto il mio lavoro, la mia famiglia, la mia storia se fatta bene a livello di gusto, la fritta è anche piu saporita e leggera alle volte della pizza al forno. Per me la pizza fritta è la pizza della Napoli più verace, quella che piu dà voce all’arte del “sapersi arrangiare” del popolo napoletano.
Che tipo di lavorazione fate nella vostra Pizzeria D’e’ Figliole di Casoria? Fai solo pizza fritta o anche pizza napoletana o contemporanea?
Attualmente nella sede di Casoria proponiamo “solo” la vera pizza fritta della tradizione napoletana, in tutte le sue forme, dalla classica pizza fritta tonda, la pizza fritta piccola che nel quartiere di forcella chiamiamo “o’pescetiell” o anche la montanara o gli straccetti fritti. E lo facciamo in tantissimi gusti, da quelli classici a quelli più creativi che mi diverto a combinare. Mi piace molto giocare con gli impasti e provare nuovi tipi di farine per perfezionare il prodotto sempre di più, ma rimanendo sempre rispettosi della tradizione.
Sei giovanissimo, ma vivi questo mondo da quasi dieci anni, cosa ti pacerebbe fare e dove ti vedi con la tua pizza nei prossimi dieci anni?
Questa è una domanda alla quale non so rispondere con precisione. Ho tanti proggetti, tante idee. E anche se non so dove mi vedo tra dieci anni, vorrei riuscire a continuare a dare l’importanza e l’attenzione che la pizza fritta merita. E portarla da Napoli, dove è radicata, in tutto il mondo.
Torneresti a La Città della pizza?
Sicuramente si! È stata un esperienza fantastica, dalle selezioni all’evento finale, mi sono divertito tanto e ho conosciuto tanti pizzaioli bravissimi provenienti da tutta l’Italia. E queste sono le esprenize che ti fanno crescere.