La nuova stagione gastronomica del Capanno Beach Club a Ostia

Prova costume superata per il Capanno Beach Club, che firma la nuova collezione PE25 con un pranzo stellato a sei mani. Davide Carmina e Emanuele Ali, resident chef del ristorante, in collaborazione con lo chef Pierluigi Gallo, direttamente da Achilli al Parlamento, lanciano in passerella un anticipo del menu che promette una stagione all’insegna del gusto, non solo in cucina, vestendo il litorale romano di internazionalità, inclusività, libertà.

Un giro per Ostia

All’inizio del 1900 l’Associazione Artistica cultori di Architettura pensò al primo piano regolatore per una “Ostia Nuova” che diventasse un’elegante e solare “città giardino” destinata allo svago e alla rigenerazione fisica e spirituale, con viali alberati e costruzioni rispettose delle caratteristiche naturali dell’area: le dune, la vegetazione spontanea, l’arenile, il mare. Negli anni ’20 la Ferrovia Roma-Ostia Lido e l’apertura dell’autostrada che collegava la città al suo Mare, l’attuale Via del Mare, portarono ben presto a definire i ruoli di questa parte della città: Ostia era al tempo stesso il mare dei romani e la periferia della città di Roma. Stabilimenti di grande pregio eretti a partire dagli anni ’30 sono stati un segno forte ed emblematico del litorale dei Romani; di stile neoclassico, lussuoso, elegante e raffinato nelle forme, rappresentava il punto di riferimento e lo spazio di aggregazione frequentato dalla società romana e la fase di ricostruzione del litorale successiva alla Seconda Guerra Mondiale vide negli anni ’50 l’attenzione del cinema verso questa parte della città diffondendone un’immagine di luogo destinato all’evasione e alla mondanità. Cosa rimanga oggi di tutto questo lo scopriamo passeggiando sul lungomare e visitando gli stabilimenti balneari come il Capanno Beach Club.

Capanno Beach Club e la pizzeria Slice of Capanno

Quante volte abbiamo desiderato comprare il giornale caldo di stampa o mettere in borsa il nostro libro preferito per andare a leggere in riva al mare, quando ancora tutti dormono, magari sorseggiando un caffè con il solo sottofondo della spuma del mare che avanza e indietreggia a riva? Oggi come dal 2003, anno della nuova gestione avviata da Cristiano Giacometti, proprietario del Capanno Beach Club e della pizzeria Slice of Capanno a pochi passi, lo stabilimento Capanno Beach vive della filosofia propria del mare: libertà di scegliere la propria rotta, sempre in movimento, mai statico. La possibilità di godere del mare senza vincoli viene offerta agli abbonati attraverso un orario non-orario insieme all’opportunità di usufruire di cabine, lettini, docce e tutti i servizi, sconfinando le limitazioni orarie tradizionali e le aperture stagionali. Ma se ci allontaniamo dalla zona relax e allarghiamo il campo su chi ama fondersi con la natura, possiamo vedere allievi delle lezioni di yoga, di surf, allenamenti funzionali, ospiti ai corsi gratuiti dedicati a bambini con sindrome di down e autismo, le attrezzature offerte dallo stabilimento e uno staff qualificato per rendere lo sport accessibile e inclusivo.

L’impegno per la valorizzazione del territorio, che da sempre anima le intenzioni della Proprietà, ha portato sul litorale romano un evento gastronomico stellato, allo scoccare dell’equinozio: un esclusivo pranzo a sei mani, con protagonisti Pierluigi Gallo, chef di Achilli al Parlamento, premiato con la stella Michelin 2025, e i due chef resident del Capanno Beach Club, Davide Carmina ed Emanuele Ali. Un’altra occasione per far vivere un’esperienza fronte mare, stavolta culinaria, una cucina fine dining ad un prezzo accessibile, grazie a una straordinaria collaborazione e alla preparazione dello Staff tutto. Dopotutto Cristiano Giacometti crede nella crescita professionale e personale del suo team giovane con formazione alberghiera che lavorano fianco a fianco con esperti, imparando i meccanismi della gestione aziendale, dell’ospitalità e del servizio. Ogni membro del team ha la possibilità di acquisire competenze e crescere; gli stessi responsabili di cucina e bar sono cresciuti professionalmente all’interno della struttura e la proprietà li ha premiati dando loro dei ruoli gestionali e di riferimento. “I miei obiettivi principali sono sempre stati due: creare valore per il territorio e restituire alle persone la libertà di vivere il mare ogni giorno” afferma Cristiano Giacometti, “Penso che questo evento, come i prossimi che verranno, abbia fatto centro. È un piacere ospitare a Ostia lo chef Pierluigi Gallo e dare la possibilità alla clientela locale di vivere un’esperienza stellata con i piedi nella sabbia”.

Pierluigi Gallo, chef di Achilli al Parlamento ha curato la degustazione Connessioni stellate

La degustazione con Pierluigi Gallo

Il benvenuto croccante e leggerissimo della panella di ceci fritta con maionese di baccalà, ha fatto da entree all’Antipasto Connessioni, una ventresca di tonno rosso laccata, crema di pistacchi salati, lamponi, misticanza in gin fizz. Delicatissima, nonostante si tratti della zona addominale del tonno più ricca di grasso, ma dopotutto parliamo della parte più pregiata, va da sè che si offra per preparazioni raffinate. Portata attesa è stata il famoso Senza spaghetto alle vongole dello chef Gallo, a sorpresa un tortello ripieno di spaghetto frullato, su crema di vongole e riduzione di prezzemolo; un’esplosione di mare incredibile, la memoria gustativa viene riportata davvero a uno spaghetto alle vongole, lasciando da parte la consapevolezza iniziale di trovarsi di fronte a consistenze inusuali per una portata del genere. Pieni di aspettative, segue il Baccalà, ventricina, bufala e lattuga arrosto: accostamenti che potrebbero sembrare azzardati, ma magistralmente lavorati per creare analogie e contrasti nei sapori e nel morso, da risultare un ensemble perfettamente riuscito. Chiude la degustazione Pinzimonium, un dolce ideato e realizzato dalla brigata del ristorante, ideale con la sua freschezza data dal gelato al finocchio, impalpabile come una nuvola, carote fermentate e una sapida spugna di sedano, a contrasto per quella spinta in più.

Cosa si mangia al Capanno per la nuova stagione

Questa degustazione è stata un’occasione, ma la professionalità della brigata si ritrova a pranzo tutto l’anno e anche cena in estate, sempre con i piedi nella sabbia. Cosa di preciso?

La proposta culinaria varia dalla tradizione marinara alla creatività contemporanea, soddisfacendo i palati più diversi con un’offerta attenta ai dettagli e alla qualità. Dopotutto i fornitori sono contatti di fiducia che hanno instaurato con la Proprietà un rapporto di lunga data; il pesce proviene dal litorale, la frutta e la verdura da coltivazioni attente e locali. Assoluta finezza le proposte veg in menu per ciascuna portata, sottolineando il concetto cardine di inclusività per non trascurare le necessità di nessuno.

Per iniziare, tra gli antipasti troviamo: sautè di cozze, polpo croccante servito su una vellutata di patate viola e brunoise di verdure croccanti, crostone con alici marinate, stracciata di bufala e pachino arrosto; carpaccio di pesce azzurro, funghi pioppini e crème fraîche; per il piatto vegano come la tartare di barbabietola e salsa remoulade alle erbe.

I primi piatti sono un omaggio alla tradizione mediterranea con un twist moderno e con un’attenzione particolare alle materie prime. Lo spaghettone Mancini alle vongole arricchito con bottarga di muggine, gli gnocchi fatti in casa con calamari, limone bruciato e pane croccante, i fusilli Mancini al ragù di tonno; i ravioli di ceci con porcini e dashi come proposta veg.

Tra i secondi, il Capanno offre un’ampia scelta di piatti alla griglia, come il branzino ‘a libretto’ e lo spiedino di polpo laccato, entrambi espressione di una cucina leggera ma dal gusto deciso. Per gli amanti della frittura, le proposte spaziano dalla tradizionale paranza, calamari e gamberi rosa alle più particolari come le polpettine di pesce azzurro e baccalà in carrozza.

Dulcis in fundo, i dolci sono fatti in casa, dai grandi classici come il tiramisù e la cheesecake, alle interpretazioni creative come la spuma di yogurt con sorbetto al vino rosso e croccante alle mandorle, o ancora la spuma di nocciola vegana.

Gusto e divertimento al Mama Shelter con la cucina di Gianfranco Pecchioli.