Situato nel complesso architettonico della Galleria Nazionale di Roma, nei pressi di Villa Borghese, il Caffè delle Arti ha deciso di rinnovare gli ambienti e l’offerta gastronomica donando freschezza e modernità ad uno dei più antichi caffè di Roma. Ci siamo stati e abbiamo anche assaggiato le proposte dello chef.
Oltre l’evidente bellezza architettonica del Caffè delle Arti, all’interno della Galleria Nazionale di Roma, non lontano da Villa Broghese,il restyling degli spazi interni ed esterni, ha reso questo luogo ancora più attrattivo e soprattutto al passo con i tempi. Alla famiglia Giannelli, nel settore Food&Retail da generazioni, è affidata la gestione del Caffè, e oggi con la direzione di Ruggiero Giannelli è pronta a fiorire.
Il verde è la parola chiave per descrivere al meglio l’atmosfera che l’architetta Micaela Midiri è riuscita a creare. Un’ambiente suggestivo con tonalità che spaziano dal green bronze (un verde molto intenso che somiglia al petrolio), scelto per l’arredamento. E il color salvia, usato per dipingere le pareti e come tenda da sole all’esterno. Un’alta e grossa pianta da interno che contrasta meravigliosamente con i quadri antichi sulle pareti. Il pavimento è rimasto quello originale, per non far perdere l’autenticità del luogo. Al centro della stanza c’è il bancone dove alle spalle troviamo la selezione di amari, liquori e distillati e poi le tante alzatine con torte, ciambelloni, crostate e tutto ciò che è destinato alla colazione. Ovviamento ogni cosa è rigorosamente home made.
Lo spazio interno è perfettamente legato alla terrazza, tanto da sembrare un’unica grande stanza. Le imponenti finestre aiutano l’immaginazione facendo entrare spicchi di sole e luce. Qui si può fare colazione, pranzo, aperitivo, ma anche co-working, com’è di uso comune.
Caffè delle Arti, la grande terrazza
Nelle giornate di sole, la scelta migliore è quella di optare per la grande terrazza, che poi è anche di passaggio per andare nella sala interna. Spaziosa, ariosa e curata nei minimi dettagli, un design semplice che lascia spazio all’architettura imponente del palazzo, alle vetrate e alle maestose colonne. É qui che abbiamo pranzato, in un’atmosfera accogliente ed elegante allo stesso tempo. Le persone che arrivano al Caffè delle Arti sono tante, tutte diverse tra loro: dalle famiglie in visita al museo, alle persone del posto fino ai turisti. Non avere la certezza di ritrovare le persone che ti aspetti in un locale così, è un lato positivo che regala una visione aperta del luogo.
Il menù del Caffè delle Arti
Il menù del Caffè delle Arti offre piatti tradizionali e più contemporanei. Non mancano primi come tonnarelli cacio e pepe, mezze maniche alla amatriciana e fettuccine ai funghi porcini per onorare la tradizione e dare stagionalità al menù. La modernità invece passa per il cous-cous con pollo speziato, verdure e agrumi, insalate fantasiose e sapori orientali. La creazione del nuovo menu nasce dalla collaborazione tra lo chef resident Christian Hubler e lo chef Lorenzo Biamonti che fornisce una consulenza esterna.
Noi abbiamo deciso di assaggiare Yakitori di pollo marinato alla soia e agrumi con funghi e pak-choi, una frittura di frutta e verdura e gnocchetti con gamberi rossi con la loro bisque e stracciatella di bufala. Sapori diversi: il pollo più deciso e speziato e gli gnocchetti dal gusto dolce e delicato. La frittura ha avuto la meglio, sia nella presentazione che nel sapore della frutta fritta, un tocco di originalità inaspettata. Per il dolce si è puntato sul classico con un tiramisù, ma tutti i dolci erano invitanti e sempre fatti in casa.
Nota di merito per la scelta coraggiosa di offrire esclusivamente una selezione di vini naturali. Anche alla mescita si può scegliere tra etichette nazionali ed internazionali. La nostra preferenza è andata su Gamay – Oui Oui- Delaunay, un vino francese, rosato, fresco e minerale.
Il caffè delle Arti è aperto È aperto dal martedì alla domenica dalle 8.00 alle 21.00 nei mesi invernali (d’estate fino alle 23).