Era il 12 ottobre del 1898 quando a Rotterdam Wilhelmus Van Berkel, macellaio con la passione per l’ingegneria, creò la prima affettatrice meccanica della storia. Il suo intento era quello di costruire una macchina che gli consentisse di tagliare le fette di carne senza dover ricorrere al taglio a coltello. L’intuizione geniale puntava a riprodurre meccanicamente un movimento manuale per renderlo perfetto. L’idea vincente fu usare una lama concava, che ruotava perpendicolarmente contro un piatto mobile che scorreva avanti e indietro e sul quale si appoggiava la carne o il salume da tagliare. Nacque così l’affettatrice meccanica.
Sono passati ben 120 anni da quel giorno e la sua creazione è diventata un’icona di design e di funzionamento ineccepibile. Cambiano gli accessori, ma la struttura, la perfezione meccanica del braccio, della rotazione della lama, del taglio, sono un eterno punto fermo. Stiamo parlando proprio di lei, della mitica “Volano Rossa”, la splendida affettatrice utilizzata nelle osterie, nei bistrot e nelle salumerie e che tutti vorremmo nelle nostre cucine, e magari anche nei nostri salotti, proprio come fosse un’opera d’arte da esporre. Un oggetto del desiderio che vanta centinaia di estimatori e collezionisti in tutto il mondo.
Paragonare una affettatrice ad un’opera d’arte è d’obbligo poiché il modello B114, che identifica nel tempo e nel mondo lo stile Berkel, è stata protagonista di un’originale mostra, che si è svolta dal 19 al 21 ottobre al Museo della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano, dal titolo “Berkel 1898-2018. A Slice Odissey”, voluta dalla stessa azienda per festeggiare i suoi 120 anni.
Sei Volano B114 con il loro raffinato design vintage, la precisione tecnica e l’eccellente manifattura sono state interpretate da un artista come vere e proprie opere d’arte: pezzi unici decorati a mano che attraverso colori, simboli, motivi grafici tracciano un viaggio nel tempo lungo sei differenti ventenni dal 1898 al 2018.
Un percorso di grande intensità per i visitatori, coinvolti tra stimoli visivi, sonori e spazio-temporali ed anche estremamente simbolico, poiché ha saputo raccontare l’epopea di un oggetto quotidiano, la sua storia essenziale. Rivoluzionario e di avanguardia ieri, vintage oggi, ma che si presenta come un mito senza tempo dal fascino intramontabile. La Berkel ha quindi superato la prova del tempo, diventando un oggetto funzionale che veste i panni del design, un esempio di intuizione, studio e artigianalità che hanno portato alla creazione di uno strumento perfetto e di un brand iconico del settore gastronomico.