La guida ai migliori spumanti d’Italia, edita da “Cucina & Vini”, ci accompagna in un viaggio enoico attraverso le bollicine italiane che hanno guadagnato le cinque sfere 2022 e noi prendiamo spunto per il brindisi delle feste.
Mancano pochi giorni al brindisi più atteso dell’anno e per chi ancora è indeciso sull’acquisto della giusta bottiglia da stappare al fatidico conto alla rovescia, arrivano in soccorso i consigli dall’evento capitolino sugli spumanti per eccellenza: Sparkle Day 2022.
Sparkle Day, l’evento
Nato da un’intuizione di Francesco D’Agostino in tempi ancora non sospetti , quando l’interesse era rivolto ai rossi strutturati e bianchi barricati, Sparkle spegne quest’anno le sue venti candeline, festeggiando con la riapertura al pubblico, dopo l’interruzione forzata dello scorso anno. Il Westin Excelsior di Via Veneto è tornato a scintillare per il consueto appuntamento pre natalizio offrendo una selezione di 885 vini di 348 aziende dopo oltre 2.500 assaggi, assegnando le 5 sfere a 95 vini tra la fascia subalpina, dove la diffusione dell’alta qualità si sta capillarizzando, e il resto d’Italia, che dimostra una crescita, grazie anche al cambiamento di gusto da parte dei consumatori che sta favorendo l’avvicinamento ai vini spumanti secchi.
Sono, infatti, 37 le registrazioni delle 5 sfere in Lombardia che vede riconfermare, tra gli altri, Ca’ del Bosco, Guido Berlucchi, Uberti, Barone Pizzini, Ferghettina; 20 i premi per il Trentino del Trento Doc con Abate Nero, Cesarini Sforza, Letrari, Ferrari; 17 in Veneto per la Docg di Conegliano Valdobbiadene e Asolo,che vede premiati tra gli altri: Bortolomiol, Le Manzane, Val d’Oca, Villa Sandi. Sono 7 le 5 sfere in Piemonte con Fontanafredda, Gancia, La Scolca; 4 in Alto Adige per Arunda, Cantina Kurtatsch, Kettmeier; 3 in Puglia per d’Araprì e Gianfranco Fino; 2 in Abruzzo per Marramiero e pari merito con 1 registrazione: Valle d’Aosta con l’Institut Agricole Regional; la prima per l’Emilia Romagna di Francesco Bellei & C; per le Marche le 5 sfere vanno a Moncaro; assegnate invece a Vigne del Patrimonio nel Lazio e a Firriato per la Sicilia.
“Frutto di sei mesi di degustazioni – sottolinea D’Agostino, curatore anche della Guida – Sparkle 2022 tratteggia un quadro della qualità del mondo delle bollicine italiane molto confortante. In venti anni di cronaca sono stati analizzati e raccontati tutti i fenomeni spumantistici del Paese attraverso l’assaggio delle loro espressioni in bottiglia, registrando una crescita molto importante, accompagnata da un allargamento, non prevedibile vent’anni fa, della base delle aziende coinvolte nella produzione. Bere bollicine è stata una tendenza ed è anche diventata una moda, arrivando a svincolare lo spumante secco dal confinamento a prodotto da festeggiamento, portandolo definitivamente nel suo alveo naturale, dall’aperitivo alla tavola. Fenomeno che negli ultimi anni ha avuto un’accelerazione forte”.
La crescita della produzione, infatti, è passata dai 100-200 milioni di bottiglie di inizio anni Duemila a 988 milioni alla chiusura della campagna vitivinicola 2020-2021, che ha apportato un incremento del 18,49% rispetto alla precedente (dati Icqrf).
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Insomma, variazioni positive ogni anno che hanno portato D’Agostino e il team di Sparkle a voler dare concretezza alla gioia del successo, tanto che nel 2005 nasce l’idea di conferire una menzione ad honorem a quel vino che lasciava andare all’esclamazione di piacere “oh”, che dava per scontata la qualità, ma abbracciava più di tutti la dimensione edonistica. Quest’anno, dopo l’assegnazione delle 5 sfere, il vino tra i premiati degno di ricevere il titolo Vino dell’Emozione è stato il “Garda Chardonnay Extra Brut 2009 di Perla del Garda. “Ci fa molto piacere – aggiunge la produttrice Giovanna Prandini – questo riconoscimento come vino dell’emozione soprattutto perché premia un percorso di una lunga permanenza sui lieviti quindi la ricerca di una maggiore complessità della nostra denominazione Garda Doc, che principalmente è nota per dare vini giovani e freschi”.
I nostri consigli per il brindisi delle feste
Nel citare qualche etichetta che ci ha particolarmente colpito, anche per il miglior rapporto qualità prezzo, inizierei proprio dal
Garda Chardonnay Extra Brut 2009 di perla del Garda per il suo perlage persistente e bollicina sottilissima, il naso fresco, le note tostate cui seguono agrumi e note più dolci di albicocca; il finale lungo minerale abbraccia un’acidità elegante che lascia intuire il perché della menzione speciale. Un vino emozionante.
Franciacorta Vintage Collection Dosage Zero 2016 – Ca’ del Bosco. Il bland diChardonnay 65%, pinot nero 20%, pinot bianco 15% regala nell’immediato la pietra focaia, la prevalenza minerale con la freschezza del salgemma e delle note agrumate. Nella sua caratteristica di verticalità la freschezza cede il passo al pane, alla pasticceria e alla nocciola tostata, al burro per poi sul finale tornare alla sapidità e acidità in alternanza. Un vino seducente.
Trento Riserva Perlè Nero Extra Brut 2013 – Ferrari. Il perlage finissimo e persistente profonde energia sia al naso che al palato, regalando una complessità che abbraccia la freschezza degli agrumi così spiccate da ricordare il lemongrass e il cedro. La frutta a polpa gialla matura precede terziari di note tostate che ricordano il caffè e il pane grigliato, ma sul finale si torna alla grande freschezza e sapidità del frutto fresco. Un vino importante.
Rosè Brut – Marramiero. Arrivato al suo decimo premio, questo metodo classico rosè di pinot nero stupisce per intensità al naso e complessità al gusto con note di pizza bianca, conferiti dai 36 mesi di permanenza sui lieviti e l’esplosione di frutta rossa con ricordi di spezie preziose come lo zafferano. Nonostante la morbidezza, il finale è fresco e sapido. Un vino unico, per ogni occasione.
Valdobbiadene Superiore di Cartizze Dry – Marsuret. Al vertice della piramide qualitativa del Prosecco, rappresentato dalla famosa collina Cartizze, nasce la Glera più preziosache fa dell’intensità la caratteristica di questo vino. La morbidezza rivela note floreali, fruttate e di pasticceria, armonico e setoso, che in abbinamento armonizzano sia in analogia con dolci o portate tendenti al dolce, come le cipolle caramellate o in confettura, sia in contrasto con piccantezze o in extremis tendenze amarostiche.