Durante il Vinitaly 2023 svoltosi a Verona dal 2 al 5 aprile, è stata resa nota l’esponenziale crescita dell’enoturismo, legato non solo al mondo del vino, ma anche alla vasta offerta turistica che le cantine, e il settore vinicolo in generale, ha apportato negli ultimi anni.
L’indagine di cui si è parlato al Vinitaly 2023 è la “Nomisma – Wine Monitor” diretta da Denis Pantini e realizzata da Roberta Gabrielli e Paola Piccioni. La più grande indagine organizzata sul turismo del vino in Italia, dalla ministra Daniela Santanchè nello stesso giorno di trent’anni fa (3 aprile) della nascita del Movimento Turismo del Vino. Oggi, Città del Vino, l’Associazione Donne del Vino e La Puglia in più, festeggiano insieme al Movimento, gli incredibili dati in crescita di questo comparto.
“Un comparto sempre più in crescita e che vuole donare esperienze e destagionalizzare il turismo, permettendo una stabilità lavorativa annuale a tutti coloro che lavorano nel settore.” Queste le parole della Ministra del Turismo Daniela Santanchè. Decisa ad investire per la formazione turistica d’accordo con Dario Stefàno, docente di Economia delle imprese turistiche all’Università Lumsa e di Enoturismo alla Luiss Business School, al quale si deve il riconoscimento normativo che ha preso in considerazione l’olio e il vino come due grandi identità sulle quali poter incrementare e rafforzare l’offerta turistica italiana.
Boom dell’enoturismo secondo le Donne del Vino
L’associazione “Donne del Vino”, ha presenziato al Vinitaly per promuovere non solo le nuove frontiere del vino, ma anche la sostanziale crescita femminile della wine hospitality. Grazie all’indagine di Donatella Cinelli Colombini, che 30 anni fa creò Cantine aperte e il Movimento Turismo del Vino e Daniela Mastroberardino, Presidente dell’associazione Donne del Vino, si è rilevato quanto il ruolo femminile nel settore sia in crescita. Non solo alle attività legate al mondo del vino, ma anche del benessere, ristorazione, corsi di cucina, sport ed eventi culturali. Proposte che dunque non si limitano beverage ma alle tante attività che possono essere proposte a turisti e locali per un soggiorno ancora più coinvolgente. L’associazione a questo proposito ha all’interno imprenditrici da differenti settori: dalle ristoratrici, alle enotecarie e alle giornaliste.
L’indagine Nomisma: Boom dell’enoturismo
L’indagine portata alla luce durante il Vinitaly, condotta da Nomisma, ha visto la partecipazione di 265 cantine aderenti al Movimento Turismo Vino e all’Associazione Donne del Vino localizzate sul territorio nazionale. Obiettivo primario dell’indagine è stato trovare le specificità locali dell’offerta.
I risultati sono stati appresi seguendo una linea ben precisa di analisi che ha indagato sulle: Caratteristiche delle cantine, la comunicazione, i servizi offerti, la ricerca di personale e la formazione di quest’ultima.
Più nello specifico, la tipologia di cantina turistica più diffusa in Italia è quella piccola e familiare (39%) che appare particolarmente presente in Campania, Puglia e Umbria, mentre la comunicazione sembra essere punto d’unione di tutte le cantine che hanno un proprio sito web, anche se solo in poche si servono di un ufficio stampa, un blog e una newsletter.
L’indagine ha inoltre rivelato che le esperienze offerte sono sempre più diversificate, innovative e che riescono ad abbracciare vari settori, tra i quali quello del benessere, sport, ristorazione e cultura. L’aspetto comunicativo invece ha constatato che il 57% delle cantine si avvale dell’e-commerce per la vendita dei propri prodotti e il 15% ha creato un Wine Club. Una nota amara traspare per l’apertura al pubblico, poiché la metà delle cantine è chiusa nel fine settimana ed alcune sono addirittura lontane dai circuiti turistici ed enoturistici.
Per quanto riguarda l’aspetto formativo e di ricerca del personale, si sono riscontrate diverse difficolta, tra le quali: ricerca di personale, disponibilità a lavorare nei weekend e conoscenza delle principali tecniche di marketing. Tutti aspetti necessari al fine di garantire un’esperienza soddisfacente. Nel 2022, il 65% delle Cantine ha investito in formazione, aspetto apprezzato dai dipendenti per apportare un ampliamento delle competenze individuali e un miglioramento delle stesse, mentre Il 30% ha sottolineato la difficoltà dei collaboratori a trovare il tempo per un’adeguata formazione.
L’Associazione Città Del Vino
L’indagine svolta da Nomisma è andata a formare il diciannovesimo Osservatorio sul turismo del vino dell’Associazione Città del Vino. Il Presidente Angelo Radica ha sottolineato l’importanza dell’appartenenza Per i 45 sindaci intervistati, ed ha esclamato: “Far parte di Città del Vino significa essere all’interno di una rete, di un progetto condiviso per poter creare strategie di marketing turistico anche a livello nazionale ed europeo.”
Il Vinitaly ha dunque dato modo all’indagine Nomisma di evidenziare come le amministrazioni delle Città del Vino hanno attivato un processo di sensibilizzazione dei territori che ha portato alla progressiva introduzione dei vini locali nella ristorazione e negli esercizi commerciali. Alcune aree rimangono ancora da potenziare. I Comuni, ad esempio, possono favorire l’enoturismo tramite gli uffici di informazione turistica e la loro apertura nei giorni festivi e sostenere la formazione del personale addetto in materia enoturistica e soprattutto, cercare di far sempre più rete tramite condivisioni e collaborazioni. Anche qui la formazione è di rilevata importanza, poiché sostenendola si riuscirebbe ad attrarre nuovi flussi turistici, cogliere i trend del momento e fidelizzare la clientela.
La 55^ edizione del Vinitaly è stata come sempre la più grande manifestazione nazionale dedicata al mondo del vino, che quest’anno ha dato la possibilità di far emergere delle realtà prestigiose con l’intento di sviluppare l’intero comparto enoturistico ai fini di un’adeguata valorizzazione del territorio.