Soffrite il Blue monday? La pizza è il rimedio.

Lo scorso venerdì ricorreva il World Pizza Day e oggi terzo lunedì di gennaio pare sia il giorno più triste dell’anno, per una serie di variabili e pensieri vari che nei periodi post festivi si concentrano in questa giornata. Cosa c’entrano pizza e blue monday vi chiederete? La risposta è facile, per gli italiani pasta e pizza sono i due cibi che portano la felicità e di recente anche la scienza ha confermato che la pizza rende felici. Quindi quale miglior antidoto contro la tristezza se non una fetta o un trancio di felicità?

Il sapore della felicità? Quello della pizza, probabilmente.

Per molti italiani e non solo, la pizza è un piatto iconico, irrinunciabile e profondamente legato alla nostra identità culturale. Ma non è solo una questione di gusto o tradizione: secondo la scienza, la pizza potrebbe davvero stimolare la felicità. A sostenerlo è Jolanda Grillone, biologa nutrizionista e membro dell’Osservatorio Malattie Occupazionali e Ambientali dell’Università degli Studi di Salerno. Ma cosa rende la pizza scientificamente il “piatto della felicità”?

Pizza e serotonina: il legame con l’umore

Il segreto è il triptofano, un aminoacido essenziale che il nostro corpo non può produrre autonomamente e che deve essere assunto tramite l’alimentazione. Questo composto, fondamentale per la sintesi delle proteine, gioca un ruolo chiave nella produzione di neurotrasmettitori, tra cui la serotonina, nota come “ormone della felicità”. La serotonina è cruciale per molteplici funzioni fisiologiche, tra cui:

  • Regolazione dell’umore: bassi livelli sono associati a depressione e ansia.
  • Ciclo sonno-veglia: favorisce un sonno regolare.
  • Appetito, apprendimento e memoria: sostiene il benessere psicofisico generale.

Perché la pizza fa bene all’umore?

Il triptofano si trova in molti alimenti, tra cui carne, latte, formaggi, uova, banane, noci e semi. Tuttavia, il punto centrale è l’effetto sinergico tra triptofano e carboidrati, presenti nell’impasto della pizza. I carboidrati facilitano l’assorbimento del triptofano, potenziandone gli effetti benefici sull’umore. La combinazione di questi elementi può favorire il rilassamento e migliorare il benessere generale, rendendo la pizza un autentico “comfort food”.

La classifica del buonumore a tavola

  • Pasta e pizza: saldamente al primo posto, simboli di allegria e condivisione.
  • Dolci: con il 36% delle preferenze, sono al secondo posto, soprattutto tra le donne (40%), che li scelgono come cibo del buonumore.
  • Street food: amato dai millennial, si posiziona al terzo posto con il 35% dei consensi.
  • Fast food: hamburger, patatine e pollo fritto ottengono il 33% delle preferenze, arrivando quasi al 50% tra i più giovani (18-24 anni).

Questi dati confermano quanto il cibo, specialmente quello legato alla tradizione e ai momenti di socialità, abbia un ruolo centrale nel migliorare l’umore degli italiani.

Quale pizza preferiscono gli italiani?