“Nu‘ sime tarandìne, c’u côre ross’e blu, bevìme ‘a birra Raffo e nnijnde cchiù” così recita l’inno ufficiale del Taranto Calcio “Assìm pàcce p’l’ chiangarèdde” del gruppo tarantino Pacefatta e non esiste frase più vera di questa. Ogni tarantino che si rispetti, davanti anche alle birre più pregiate, sceglierebbe sempre e comunque la Raffo, la birra dei due mari, come recita lo slogan della bevanda di cui oggi vi parliamo.
La Raffo è una birra lager italiana distribuita dal gruppo Peroni facente parte del gruppo giapponese Asahi. È una birra chiara dalla gradazione giallo oro, con una gradazione alcolica di 4.7% volumi, con una fermentazione a bassa temperatura e dal sapore secco, pieno e moderatamente amaro. Va servita ghiacciata (4-6°) ed un vero tarantino l’accompagnerebbe ad ogni pasto, soprattutto durante le estati cocenti È possibile trovarla nei formati di lattina da 50cl, bottiglia da 33 o 66cl ed in fusti.
Birra Raffo, un po’ di storia
Birra Raffo però non nasce con il gruppo Peroni ma a Taranto nel 1919 nello stabilimento di produzione “Fabbrica di Birra e Ghiaccio” di Vitantonio Raffo in Via D’Aquino 68. La produzione della Raffo nello stabilimento inizia nel 1921 dove veniva cotta e poi conservata in barili di rovere da 20 litri. Le prime bottiglie, da 900 e 350 cl, riportavano in commercio la dicitura “Birra Raffo-Taranto”.
Durante la guerra, nel 1943 a seguito dell’armistizio viene fermata la produzione e la fabbrica verrà utilizzata dalle truppe inglesi come deposito di automezzi. Quando nel 1946 la produzione riprende, la fabbrica è in mano ai fratelli Nicola e Domenico Raffo ed inizia un periodo di crescita ed espansione che permette alla birra Raffo di uscire dai confini regionali ed essere distribuita in altre regioni italiane come Basilicata e Calabria.
Nel 1961, si conclude la gestione familiare ed il marchio viene ceduto al gruppo Peroni che decide di mantenere la produzione presso lo stabilimento di Taranto insieme alla ricetta della famiglia Raffo. Negli anni 70, la produzione si espande anche nel Lazio e si arriva ad una produzione di circa 48.000 ettolitri.
Ma è nel 1987 che definitivamente la produzione della Raffo lascia la sua città con la chiusura dello stabilimento a Taranto ed il trasferimento della produzione a Bari. Certamente la fine di un’epoca per la storia industriale della città. Oggi la Raffo è ancora prodotta negli stabilimenti Peroni a Bari ed a Roma.
Nel 2008, il risultato del sondaggio “Sono Tarantino, quindi decido IO” organizzato dal gruppo Peroni, decide il rinnovamento della grafica dell’etichetta della Raffo. Adesso l’etichetta è divisa a metà rossa e blu, come i colori della squadra locale di cui è sponsor ufficiale, e sotto la scritta Raffo campeggia il logo di Taras, simbolo della città.
Birra Raffo, gli eventi
Quest’anno la Raffo è stata sponsor del Medimex 2023 di Taranto aprendo la settimana di eventi, concerti e mostre che da anni ormai ospita la città di Taranto durante l’estate. Il 13 giugno il “Raffo Party D’Amare” è stata la prima serata di questa edizione ed il primo opening beach party della storia del festival presso la celebre terrazza nel tarantino di Lido Gandoli.
Fino al 2018, Taranto organizzava anche il “Raffo Fest” una serata di birra e musica presso la Rotonda di Taranto nel bel mezzo del centro cittadino affacciati sul mare.
Raffo è una storia che dura da più di un secolo ed un marchio di cui i tarantini vanno fieri in Italia e nel mondo. Qualsiasi turista avrà sempre una birra Raffo ad accompagnare parte del suo soggiorno nella città dei due mari.