Quel rosso intenso simbolo della passione della gente del Sud, che sarà in assoluto protagonista di un evento speciale. Sabato 1 e domenica 2 febbraio arriva nella capitale la I edizione di BEVIAMOCI SUD, primo Festival dei Grandi Rossi Del Sud.
Dopo due edizioni di “Aglianico a Roma”, l’agenzia Riserva Grande, Luciano Pignataro ed Andrea Petrini (Percorsi di Vino), ideatori di questo nuovo format, hanno deciso di ampliare ulteriormente la sfida creando per la prima a volta a Roma il primo festival dei vini rossi del Sud Italia.
Gli organizzatori
“Dopo due edizioni di Aglianico a Roma – dichiara Andrea Petrini, promotore dell’evento assieme a Riserva Grande e Luciano Pignataro – crediamo sia arrivato al momento giusto di portare nella Capitale tutti i grandi vini rossi del Sud e non soltanto una piccola rappresentanza. È tempo che tutti i wine lover romani abbiano una manifestazione dove possano degustare tutte le eccellenze vinicole nostro Meridione che è culla di grandi vini intrisi di storia, cultura e territorialità unica al mondo. Siamo davvero orgogliosi di questo evento che segnerà un ulteriore passo per incrementare la conoscenza del vino a Roma”.
L’appuntamento per operatori ed appassionati è per questo prossimo weekend (sabato 1 febbraio, dalle 14 alle 20, e domenica 2 febbraio 2018, dalle 11 alle 19) presso il Radisson Blu Hotel dove tra banchi di assaggio e seminari tematici, si potranno scoprire e degustare oltre 200 vini rossi provenienti da Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e anche un po’ di Lazio con una piccola delegazione di vignaioli del sud della regione.
La selezione
“La selezione non è stata facile, ma molto accurata e articolata – come sottolineano gli organizzatori – cercando di trovare aziende vinicole attente al territorio e alla sua tipicità, che non è solo una questione di valorizzazione, ma vero e proprio sentimento identitario che accomuna tutti i nostri vignaioli”.
Quando si parla di vini rossi del Sud troviamo Aglianico, Etna Rosso, Nero D’Avola, Primitivo, Negroamaro, Nero Di Troia, Cirò, Magliocco e tanti altri. Tutti da conoscere nelle loro sfumature, prodotti di piccoli territorio, con condizioni climatiche e microclimatiche capaci di diversificare e regalare personalità diversi a quei vini facilmente associabili alla tradizione del sud.
Dietro ogni cantina c’è un percorso più o meno lungo, impegno, lavoro, ricerca. C’è una storia di famiglia o d’impresa, sicuramente c’è la storia di una terra e di chi la vive tutti i giorni. C’è la volontà, in un Sud che si propone dinamico e intraprendente di farsi conoscere al di fuori degli stereotipi. C’è un Sud sempre più attento al nuovo, con vini che riflettono visioni rivoluzionarie quasi, ma con un rispetto assoluto e sacro della tradizione e del terroir.
Le nuove generazioni del Mezzogiorno
Tante nuove generazioni del vino arrivano dal nostro Mezzogiorno, giovani capaci, competenti consapevoli delle difficoltà, a tratti temerari. Tra questi, per la prima volta a Roma con un progetto sinergico, di cui si parlerà in futuro il gruppo dei Vignaioli Artigiani di Cosenza. Presenti all’evento sei cantine in rappresentanza dei produttori di Magliocco e della doc Terre di Cosenza. Sempre dalla Calabria i Cirò boy (e non solo boy) che hanno da alcuni anni dato nuova vita al Cirò e all’espressione naturale e pura del Gaglioppo, tra questi ‘A Vita, Cataldo Calabretta, Sergio Arcuri e Tenuta del Conte. Risalendo per Basilicata e Molise, non poteva mancare il Re Aglianico del Vulture e la Tintilia, due vini che si stanno facendo apprezzare al di fuori dei confini regionali.
Le altre cantine
Da Rionero in Vulture arrivano Le Cantine del Notaio, marchio forse conosciuto ai più, da Venosa arriva Grifalco e da Melfi il giovane progetto, proprio come chi la rappresenta, di Masseria dell’Imperatore. La Puglia ci propone la sua realtà biodinamica con la cantina Ognissole, che arriva dalla Murgia, mentre per la Sicilia c’è la produzione esclusiva di Etna Rosso di Ciro Biondi. E poi c’è la Campania, con una grande presenza di cantine che spaziano dall’Aglianico al Piedirosso, al Taurasi, ognuna con la loro personale versione, come fa Villa Raiano. E infine arriviamo al sud del Lazio con una parte del distretto del Cesanese tra il Piglio e Affile e i suoi rappresentanti.
Il programma
L’Evento, quasi necessario, si propone come vera e propria promozione culturale dei territori enologici del sud, di cui si conosce poco e forse poche volte sotto i riflettori. Due giorni per incontrare questi vignaioli del Sud e assaggiare, ma soprattutto conoscere dalle loro parole, i loro vini. Due giorni anche di Seminari di degustazione, che vogliono approfondire i vari terroirs attraverso vini in comparazione e vari approfondimenti dove verranno messe in evidenza le caratteristiche peculiari delle diverse zone di produzione. Un programma fitto di appuntamenti, curati e guidati da Luciano Pignataro, e in cui non è facile scegliere. Si parte il sabato con un seminario dedicato a La Puglia di Gianfranco Fino e a seguire la degustazione “Sulle Ali Di Mercurio”, dove Vincenzo Mercurio, consulente vitivinicolo porterà in degustazione piccoli gioielli enologici, di aziende che segue, in un viaggio tra i rossi di Campania, Molise, Puglia e Sardegna. La domenica è la volta della “Verticale storica di Patrimo di Feudi di San Gregorio” e della degustazione “I Grandi Rossi del Sud Italia”, dal negroamaro all’aglianico, dal gaglioppo alla tintilia fino ad arrivare al nerello mascalese, si andrà alla (ri)scoperta di quei grandi rossi del Sud Italia che tutto il mondo ci invidia grazie all’unicità del territorio di produzione.
Beviamoci Sud – Festival dei Vini Rossi del Sud Italia
Sabato 1 febbraio 2020 ore 14.00 – 20.00
Domenica 2 febbraio 2020 – ore 11.00 – 19.00
Radisson Blu Hotel, Via Filippo Turati 181 – Roma
Per i seminari iscrizione obbligatoria: eventi@riservagrande.com
Tutte le info sulla pagina ufficiale di Beviamoci Sud